3X08: Whac-a-Mole, House tocca il fondo

« Older   Newer »
  Share  
Thinkpink
view post Posted on 29/11/2006, 14:33




Ho metabilizzato l'episodio (riguardato in attesa del nuovo image )...ecco le mie impressioni "a freddo"

Episodio bellissimo, ma scomodo, che si apre con la battuta "I need a refill" affidata alla sorella di Jack, battuta che si rivela poi il leit motiv dell’episodio. Tutto ruota intorno al vicodin: dai dialoghi alle riprese…la dipendenza di House esplode come problema in maniera dirompente e gli effetti sono destabilizzanti.
E’ un episodio che "disturba" ....per la prima volta House mi ha ferito...mi ha fatto male. Mi ha fatto male vederlo pateticamente autoconvincersi di avere il controllo, quando in realtà lo ha perso. House sta perdendo i riferimenti della propria esistenza, il valore dell’amicizia, ma è troppo codardo per ammetterlo. Per la prima volta l'ho disprezzato. Questo non significa che l’episodio sia negativo: trovo coraggioso da parte degli autori la scelta di tratteggiare anche il lato torbido di House e mettere il luce gli scheletri bui e reconditi del suo animo. House è la luce ma è anche il buio. La mia adorazione per il personaggio è dovuta alle sue tinte forti che non concedono spazio alle mezze misure...questo episodio lo conferma...House o è bianco o è nero. A seconda delle circostanze si ama o si odia. E' la sua peculiarità.
House è un uomo complicato e contorto, ma grandissimo, nel bene e nel male, nei vizi e nelle virtù.
In questo episodio, House ha toccato il punto più basso in un'ipotetico "termometro della stima", ma non per questo è meno affascinante, anzi. Che fosse un tossicodipendente non era un mistero.
House si comporta da drogato, egoista ed egocentrico bastardo. Spero sinceramente che non riesca a cavarsela....stavolta sarebbe giusto a mio parere che pagasse il conto...senza sconti. House al massimo livello del cinismo, sempre più caustic and manipolative guy. Un House come non l’avevamo mai visto: chiede, anzi elemosina le pillole, ma tutti, uno ad uno, gli chiudono le porte. Chase, Cameron, Foreman si dimostrano inflessibili e non si lasciano condizionare dall’ House junkie. Rimane solo la Fata Turchina…
Grande Cuddy! Vuole proteggere House a ogni costo e lo rifornisce di vicodin per contrastare la teoria di Tritter ed il suo delirio di onnipotenza…ma mi chiedo se questa sia la strada giusta per il bene di House…
Tritter non compare, ma il suo spirito aleggia e condiziona i comportamenti di tutti. Il cop è veramente odioso, perchè tarpare le ali a Wilson per la propria vendetta personale è un'azione da vigliacchi. House e Tritter antagonisti ma più che mai uguali: subdoli e senza scrupoli pur di raggiungere il loro obiettivo…
Per il resto...i Ducklings medici sono sempre più prevedibili agli occhi del mentore. Mi piace, quando emerge, la spiritualità di Chase: mi sono piaciute le sue parole di conforto a Jack durante la sauna…Si è pure palesata la verità riguardo le sue prescrizioni ad House…ero scettica ed avevo creduto che avesse mentito a Tritter: sono contenta di essermi sbagliata… Mi è piaciuta anche l’umanità di Foreman con Jack…Anche Cameron ferma e risoluta che non si lascia incantare da House mi piace, decisamente... e quello sguardo....continua la tensione tra i due a base di eye contacts...centellinati ma intensi.
Infine Wilson: poor Wilson... quanto mi ha fatto pena! Il prezzo da pagare per l'amicizia (definita a suo tempo una responsabilità morale) è veramente alto ed il timore che qualcosa possa spezzarsi è più che fondato. Attorno a Wilson, Tritter sta facendo terra bruciata: l’onnipotente cop arriva ad umiliarlo sia come medico che come essere umano. Improvvisamente Wilson si ritrova senza denaro, senza auto e senza facoltà di svolgere la sua professione, con un amico che invece di mostrarsi almeno un po’responsabile, continua a mettergli i bastoni fra le ruote, pretendendo aiuto ma negandoglielo a sua volta. Wilson è decisamente votato al martirio anche se, quando grida ad House di sparire dal suo ufficio, è proprio fuori dalla grazia di Dio...la corda è tirata ai massimi livelli…House rischia grosso e lo sa, si rende anche conto della sua responsabilità, ma non vuole ammetterlo e quello che nega a se stesso e ricaccia in fondo al cuore viene però somatizzato e dirompe violentemente attraverso il suo corpo….la spalla duole e lui arranca…in tutti i sensi…
Se è vero che il dolore alla spalla è psicosomatico, gli auguro che gli faccia tanto male, perchè se lo merita. Ma merita ancor di più una lezione di umiltà…merita di essere messo di fronte alle sue responsabilità…con le spalle al muro, costretto a fare i conti con se stesso…nella stessa maniera in cui costringe Jack alla verità relativamente ai suoi fratelli…ma per quanto è inflessibile con gli altri, per quanto è bravo a nascondere i suoi problemi…Ho provato una pena infinita per Jack, come Foreman del resto…e l’epilogo della sua storia ha rivelato anche la morale dell’episodio: non tutte le nostre azioni sono nobili e fine a se stesse, dettate da puro spirito di sacrificio…spesso ci aggrappiamo a delle scuse per i nostri comportamenti, la cui molla è invece l’egoismo…per Jack si tratta di una tregua dal fardello di doveri e responsabilità derivanti dall’accudire i due fratelli minori (ho voglia di credere, come Foreman, che sia solo una tregua temporanea) e per House si tratta di ammettere la sua dipendenza e di avere il fegato di affrontare Tritter da solo, senza che altri paghino per lui.
 
Top
15 replies since 22/11/2006, 14:52   713 views
  Share