Un evento sconvolgente, mia prima ff su house

« Older   Newer »
  Share  
17fede
view post Posted on 5/3/2007, 18:35




No che non l'hai persa!!!! Ehm...il mio computer si è rotto e quindi per un pò diciamo per tutto marzo non posso accedere ad intewrnet...effettivamente non posso accendere il computer....quindi non sono potuta passare...ho aprofittato dell'unico momento di lucidità del mio computer...tranquilla...aspetto con ansia il seguito...tanto prima o poi riuscirò a leggerlo!!
 
Top
ninìx*
view post Posted on 8/3/2007, 14:02




bè,allora posto il 16...
CAPITOLO 16
Quando la Dottoressa Cameron varcò la soglia dell’ospedale, capì che non sarebbe di certo stata una giornata facile. Mentre stava attraversando il corridoio principale diede un’occhiata all’orologio e si rese conto di essere in anticipo; decise di prendersela con comodo e lanciò un’occhiata verso la grande finestra che affacciava sul mondo alla sua destra. Pioveva. Tante goccioline di acqua pura cadevano dal cielo prepotenti, ad intermittenza regolare,sgorgando per le strade e quindi provocando un rumore assordante. Si perse un attimo nei suoi pensieri, scrutando a fondo quel paesaggio a lei così familiare…..Improvvisamente qualcuno le mise una mano sulla spalla, interrompendo le sue riflessioni.
Dr H.: “Buongiorno……”
Cameron si girò e si trovò davanti quell’uomo che amava tanto il quale, insolitamente, quel giorno pareva abbastanza su di morale. Questo ulteriore fattore le fece venire voglia di lasciar perdere la situazione….
Dr C.: “Ciao…..”
Dr H.: “Allora, Allison, hai dormito bene?”
Dr C.: “Bè non proprio……Io……..”
Proprio in quel momento Chase si avvicinò e impedì a Cameron di terminare la frase.
Dr Ch.: “Ah, siete qui? Io e Foreman siamo di là, c’è un nuovo caso, andiamo?”
Dr H.: “Certo, cammina canguro!”
Così i tre raggiunsero il solito e ufficio e, mentre Cameron e Chase si sedettero, House si avvicinò alla conosciuta lavagna bianca.
Dr H.: “Su, via con le informazioni!”
Foreman prese una cartella che era adagiata sul tavolo.
Dr F.: “Ragazzo, 18 anni, convulsioni e vomito……”
Dr H.:(scrivendo) “Nient’altro?”
Dr Ch.: “Pare che tutto sia iniziato con un forte mal di testa……”
Dr H.: “Casi gravi in famiglia?”
Dr F.: “Per quanto ne sappiamo, nessuno”
Dr H.: “Ha mai fatto sesso?”
Dr Ch.: “Non credo si tratti di una malattia sessualmente trasmettibile….”
Dr H.: “Non ho chiesto un tuo parere…..”
Dr F.: “House,noi non andiamo a chiedere ai pazienti come prima informazione dopo nome e cognome se sono vergini…..”
Dr H.: “Beve o fuma, magari tutti e due?”
Dr F.: “Come ho già detto…….”
Dr H.: “Ma allora se non sapete un accidenti di niente su questo tizio, potreste dirmi come faremo a curarlo!!!?? Andate a fargli un paio di domandine, e poi analizzeremo la situazione….dilettanti!”
DR C.: “Ehm.....ragazzi….io vado un attimo in bagno.Vi raggiungo in camera del paziente appena posso,ok? Che numero è?”
Dr Ch.: “189”
Così Cameron lasciò la stanza e cercò la toilette. Appena entrata si sciacquò la faccia e poggiò le mani bagnate sul ripiano del lavello. Mentre si guardava allo specchio una spiacevole sensazione si impossessò di lei. Non voleva farlo….non le andava di litigare. Ma poi, cosa avrebbe dovuto interessargliene? Lei doveva fidarsi di Greg…Ormai stavano insieme, doveva credere a quello che diceva….E poi, se lui avesse fatto qualcosa di sbagliato, le varie volte in cui avevano parlato di quella paziente sarebbe uscito fuori qualcosa…..Il suo capo era sicuramente un uomo dal carattere difficile, ma questo non voleva dire che infrangesse la legge. Abbassò la tesa e prese a fissare il freddo marmo grigio. No, lei doveva farlo…Quel dubbio non l’aveva fatta dormire la notte precedente e sapeva che se non avesse fatto chiarezza al più presto, non avrebbe più guardato Greg con gli stessi occhi. Con un po’ di determinazione in più lasciò il bagno e decise di passare per l’ufficio di House prima di raggiungere i colleghi. Quando entrò, lo trovò sdraiato sul divanetto intento a giocherellare con il suo bastone.Lui la vide e si alzò d’istinto.
Dr H.:(sorridente) “Tu…..Che ci fai qui?”
Dr C.: “Giusto….io…..ho deciso che…..”
House capì subito che c’era qualcosa che non andava.
Dr H.: “Che succede Alli?”
Cameron si sforzò con tutta se stessa affinché non lo guardasse negli occhi e ci riuscì.Ma perché doveva chiamarla Alli proprio in quel momento?
Dr C.: “Devo parlarti”
House la guardò ancora per qualche secondo.Stava per rivolgerle una delle sue frasi sarcastiche quando si rese conto dalla sua serietà che non doveva essere nulla di positivo.
Dr H.: “Ok. Dimmi pure….”
Dr C.: “Si tratta di una cosa……”
Dr H.: “Importante?”
Dr C.: “Esatto…..”
Silenzio
Dr H.: “Allison, ti pregherei però di non fare così….”
Dr C.: “Scusami, hai perfettamente ragione. Bè sarà meglio che te la dico……”
Decise di buttarla sullo scherzo.
Dr C.: “ Ieri sera, ho incontrato al supermercato una nostra paziente……Non so se ricordi……Lisa Hermiston”
A quel nome House si sentì gelare il sangue.
Dr H.: “E allora?”
Dr C.: “E allora niente…..In pratica abbiamo chiacchierato del più e del meno….Sai era con il bambino…….e…..lui…..”
Dr H.:(duro) “Se vuoi parlarmi di una famiglia felice, stai sprecando tempo….”
No, non andava. House aveva assunto quell’atteggiamento freddo e sulla difensiva, tipico di quando era infastidito…..o di quando si sentiva minacciato…..Cameron decise di abbandonare il tono ironico e arrivare al dunque.
Dr C.: “Il bambino è affetto da neurofibromatosi di tipo uno”
House tirò un lieve sospiro.In quel momento pensieri contorti gli vorticavano in mente.
Dr H.: “Mi dispiace….brutta malattia genetica”
Dr C.: “Tu sai che può anche non esserlo, avere altre origini….”
House la Guardò.Ma dove voleva arrivare? pensò che forse lei aveva bisogno di essere rassicurata.
Dr H.: “Capisco….Alli, non devi preoccuparti…..Noi abbiamo effettuato la cura anticoaugulante….ricordi?Avevamo ipotizzato un’ischemia all’inizio”
Stranamente però, Cameron non sembrò essere sollevata a quelle parole, come lui aveva sperato.
DR C.: “Lo so. La cura per l’ischemia non può provocare malattie di quel genere…..Ma non è per questo che sono qui”
House cominciò ad innervosirsi visibilmente.
Dr H.: “Qual è il punto?”
Dr C.: “Il punto è che credo c’entri qualcosa tu Greg”
Dr H.: “Allison, te l’ho già detto, noi non abbiamo applicato….”
Dr C.: “Ho detto tu non noi”
House distolse lo sguardo bruscamente. Si era creata un’atmosfera di tensione visibile a chiunque.
Dr C.: “Greg,ho bisogno di saperlo…..c’entri qualcosa con la malattia di Paul?”
Dr H.(alzando il tono della voce): “Ma cosa vuoi che c’entri io?!Non capisco dove vuoi arrivare”
Anche lei cominciò a gridare.
Dr C.: “Greg stai mentendo. Lo vedo dai tuoi occhi….Non sei l’unico ad accorgersi di quando uno ti rifila bugie……”
Dr H.: “Cosa stai insinuando?”
Dr C.: “Il giorno prima di optare per quella terapia……Mi ricordo……Tu insistevi per partire subito con la cura endovena,eri convinto fosse aneurisma….”
Dr H.: “Quindi?!”
Dr C.: “E quindi, c’è una cosa che ho imparato lavorando per te, ovvero che quando ti fissi con una cosa nessuno riesce a farti demordere……”
Dr H.: “Suvvia,Allison!!!E’ vero, avevo la mia convinzione, ma poi voi non mi avete appoggiato e fortunatamente non ho potuto metterla in pratica…..”
Dr C.(fissandolo): “Ne sei proprio sicuro?”
Silenzio
Dr C.: “Senti,io voglio sapere la verità……..avevi iniziato la tua terapia quel giorno?Potresti essere stato tu a far ammalare quel bambino della malattia di Von Recklinghousen?”
I due si guardarono a lungo, per un periodo di tempo che sembrava non finisse mai. Dopo un po’ Cameron si avvicinò e abbassò il tono della voce.
Dr C.: “Greg, ti prego, dimmelo………”
House scorse i suoi occhi verdi per un secondo e poi la allontanò bruscamente da lui.
Dr H.:(urlando) “Dirtelo???!!!!E perché mai dovrei??!!”
Dr C.: “Forse non capisci……Probabilmente quel piccolo ha la vita rovinata per colpa tua…..”
Dr H.: “Cosa vuoi che faccia Allison?? Vuoi che ti dica piangendo che sono un pazzo che storpia le persone?? Ho capito ciò che vuoi….Vuoi che io mi lasci consolare da te, vuoi che io mi senta un mostro!!Non credo che ci riuscirai Allison…..”
Dr C.: “Ma tu non ti rendi conto…..”
Dr H.: “E’ qui che ti sbagli di grosso. Magari zoppico, ma con il cervello sono a posto e capisco perfettamente…..Mi rendo conto……E so che non voglio stare qui a discutere con te su quello che faccio”
Dr C.: “Quello che fai, Greg, ha quasi ucciso qualcuno!!!”
Dr H.: “Smettila….Tu non sai niente di me…..Chi ti dice che io sia il responsabile di una cosa del genere???!!Solo le tue stupide fantasie….e speri che ti riferisca dettagli della mia vita privata, dopo che ti comporti così???!!”
Cameron lo guardò ferita. Improvvisamente la porta dell’uffico si spalancò ed entrò l’oncologo migliore dell’ospedale.
Dr W(perplesso).: “Ma che sta succedendo?? Vi sentono gridare da laggiù….”
Rivolse uno sguardo prima a Cameron e poi ad House.La dottoressa non ce la fece più, e lasciò la stanza in lacrime.Wilson guardò il medico a lungo, con un’espressione di disprezzo dipinta sul volto.
Dr W.: “Ma come fai a rovinare sempre tutto?”
 
Top
17fede
view post Posted on 10/3/2007, 20:25




Sono tornata!!!! Hanno aggiustato il pc prima del previsto!!!
Ovviamente già letta...mi sono catapultata......bella,bella!!!! Ma Allison perchè te la prendi tanto,può capitare e tutta questa lite veramente si poteva evitare.....(sto perlando con Cam:lo so sono pazza)...Ma comunque brava ad aver messo questo pezzo perchè è nel carattere di Ally farsi di questi problemi,se li farebbe anche nel telefilm!!! Compliments!!
 
Top
ninìx*
view post Posted on 11/3/2007, 19:52




grazie...
ed ecco per te il capitolo 17.....ecco è un capitolo abbastanza forte.....magari non piacerà, ma avevo organizzato sta cosa fin dall'inizio come schema della mia ff e poi credo sia ....ehm.....costruttivo?

CAPITOLO 17
Dr W.: “Allora House, che è successo?”
House si voltò e vide che l’amico lo stava guardando con un’espressione che esprimeva pena e incomprensione.
Dr H.(irritato): “Non credo siano affari tuoi….”
Silenzio
Dr W.: “Se fossero esclusivamente fatti tuoi, avresti ragione, perché non necessariamente mi riguarderebbero….Però non è così; Ho visto una valida professionista che considero mia amica, scappare piangendo dopo averti urlato contro….E quindi esigo di sapere il motivo”
Dr H.: “Potresti gentilmente smetterla Wilson? Se ci tieni tanto, vai a parlare con lei”
Dr W.: “A questo punto, credo proprio che lo farò……”
Così dicendo abbandonò la stanza sbattendo la porta. House restò per qualche momento con lo sguardo fisso nel vuoto….. Si sedette e si mise le mani tra i capelli. Emise un lungo sospiro, un’insieme di rabbia,dolore e frustrazione. Aveva bisogno di stare da solo per ragionare. Ma quello non era senz’altro il posto giusto, considerato che ben presto sarebbero tornati Chase e Foreman. Ci pensò un po’ e trovò la soluzione:La terrazza, il posto perfetto! Così lasciò l’ufficio per raggiungere la sua destinazione. Prima di arrivare alle scale però, si accorse a suo malgrado della sua presenza. Cameron era seduta alla sua destra, su una delle poltroncine d’attesa. Si asciugava le lacrime con la mano e tirava su col naso. House la guardò e in quel momento lei sollevò lo sguardo. Nessuno dei due disse nulla, non ce n’era bisogno…. Avevano sbagliato entrambi e non si trattava di un errore facile da risolvere. House si rese conto che si stava avvicinando Wilson e quindi decise di accelerare il passo, troncando così la silenziosa intesa che si era creata. Cameron restò lì seduta,ringraziando Wilson per il fazzoletto che le aveva portato e guardando quell’uomo allontanarsi imperterrito.
* * *
House non aveva la minima idea di quanto tempo fosse passato. Sicuramente non stava lì da soli cinque minuti……Era appoggiato con i gomiti sul davanzale e teneva le gambe incrociate, vicino al bastone che aveva momentaneamente abbandonato. Non aveva portato con sé la giacca e cominciava a percepire una leggera pelle d’oca a partire dalle braccia. Avvertì una gocciolina sulla fronte e capì che stava nuovamente ricominciando a piovere. Lanciò un’imprecazione(giusto per far crescere la lista in vistoso aumento nell’ultimo periodo) e tornò a pensare. Cameron aveva ragione? Era lui il colpevole? Ma no, non poteva essere. Lui era il Dottor Gregory House, colui che non sbagliava quasi mai, e quando lo faceva non procurava seri danni….Possibile che quel piccolo sbaglio, quella sua convinzione errata, avesse portato a tanto? Gli sembrava assurdo…..Eppure il dubbio che potesse essere vero non sembrava sparire. Che sarebbe successo, in tal caso? Che fine avrebbe fatto lui? Sarebbe stato licenziato? Ma se la donna non sapeva niente…..Eppure forse Cameron avrebbe confessato,…….Forse avrebbe riferito tutto alla Cuddy,la quale sicuramente si sarebbe schierata dalla parte della giustizia. Ma Allison, la sua Allison, sarebbe mai stata capace di tradirla? Lei era innamorata di lui…..Però dopo il litigio di poco tempo prima……tutto sarebbe cambiato. All’improvviso si accorse di non essere più solo.
Dr Cu.: “Ciao, House”
Lui la guardò. Doveva essere molto preoccupata ma soprattutto incuriosita.
Dr Cu.: “ Che è successo?”
A quelle parole, il nervosismo che ancora era presente nell’animo del medico decise di scatenarsi.
Dr H.: (sarcastico) “Bene, ti ci metti anche tu adesso. Ma che avete tutti in questo periodo???!! Prima quella stupida immunologa che mi accusa e se ne scappa piangendo, poi Wilson che cerca di consolarmi, ora tu che ti mostri in ansia per me……Ma si può sapere che vi prende??! Come faccio a farvelo capire??!! Io voglio essere semplicemente ignorato, nient’altro….Non mi pare di chiedere troppo!!!”
La Cuddy lo guardò. House capì che stava per arrivargli qualche commento che sicuramente non avrebbe gradito e che avrebbe fatto aumentare la sua collera.
Dr Cu.: “Ti capisco…..House, hai proprio ragione”
Capì di essersi sbagliato.
Dr H.:(stranito) “Che significa?”
Dr Cu.: “Niente…..solo che mi rendo conto di quello che stai provando. Tu vuoi soltanto essere lasciato in pace, eppure tutti sembrano non capirlo…E’ il mondo House. Se tu intraprendi qualsiasi tipo di relazione con delle persone, poi non puoi pretendere che ti lascino solo. E’ una delle tante verità scomode”
Dopo aver parlato gli appoggiò solidale una mano sulla spalla.
House capì che stava succedendo qualcosa. Quella piccolo gesto di aiuto gli sembrò fondamentale.
House si girò verso di lei e, per la prima volta, trovò nel suo capo qualcosa di interessante.Cominciò a vedere Lisa come una persona di cui fidarsi, una persona che poteva esserle d’aiuto. L’unica persona al mondo che in quel momento non sembrava infastidirlo.
Dr H.: “Lisa,io…..”
Dr Cu.: “No, non dire niente. Non c’è bisogno che tu mi ringrazi……”
Si avvicinò un po’ di più e decise di farsi avanti.
Dr Cu.: “…..Almeno, non in questo modo….”
La distanza fra i due ormai era minima. House si rese conto di cosa stava per succedere. La sua mente ed il suo cuore lo pregavano di muoversi,di fare qualcosa, di allontanarsi……Eppure non lo fecero. Il suo corpo non diede ascolto a nessuno. Smise di pensare e si abbandonò completamente al destino. La Cuddy lo guardò ancora un secondo come a cercare un segno,un gesto d’approvazione……Ma House continuava a restare impassibile, sembrava non accorgersi della situazione.Lei però, decise che quella era la sua occasione, e doveva sfruttarla al massimo.
Avvicinò le sue labbra a quelle del diagnosta e vi si appoggiò delicatamente. Fu un bacio leggero e corto.Quando si stacco Lisa capì che doveva andare ancora più in fondo.Si aggrappò ad House e lo imprigionò. Si baciarono per un bel po’ di tempo.Questo era pieno di passione, desiderio, volgia…. House non capiva più niente.Che stava facendo? La stava baciando…..Ma lui, in realtà, stava tradendo qualcun’altra……Si sforzò di provare qualcosa al contatto di quelle labbra austere,ma non ci riuscì. Non avvertiva alcuna emozione. Era solo un bacio liberatorio, fuggitivo, un qualcosa di triste e di doloroso.
In quel momento qualcuno stava assistendo alla scena nascosto da una piccola pianta. Lacrime calde rigavano le guance di Cameron e le facevano luccicare gli occhi. Quando aveva visto la Cuddy salire le scale che portavano alla terrazza furtivamente, aveva deciso di seguirla senza farle capire niente.All’inizio non poteva credere ai suoi occhi…..Ma poi tutto le era parso chiaro come il sole, inevitabile. Si era rimproverata mentalmente per essere stata tanto ingenua. Insomma, si trattava pur sempre di Gregory House! Cosa credeva, che mettendosi con lei lui sarebbe cambiato? Stupida…… Fatto sta che però aveva appena assistito al tradimento da parte di quell’uomo che tanto stimava, che tanto adorava, che tanto amava…..Ma no! Amare era poco…..Lei era pazza di lui. Aveva trascorso anni a sperare che lui le rivolgesse parole al di fuori del lavoro e alla fine aveva ottenuto quello che voleva. Ma ora non ne era più molto sicura. Le venne voglia di fermare quell’insulto alla sua dignità,di andarsene per impedire a se stessa di assistere a quello sporco spettacolo tanto doloroso.Ma non ci riuscì. Rimanette lì a fissare la scena, senza più un segno di vita dentro.
In quel preciso momento Greg allontanò Lisa dal suo corpo. I suoi occhi velati di lacrime si guardarono intorno e sembrarono non realizzare dove si trovavano.
Dr Cu.: “Che succede, non ti è piaciuto?”
House guardò la donna che aveva davanti e nella mente gli passò l’immagine di Allison. Della sua piccola e fragile Allison. Si toccò la bocca, quella stessa bocca che poco prima aveva commesso un peccato imperdonabile e scosse la testa.
Dr H.: “Ma…..cosa ho fatto?”
Dr C.: “Mi hai persa…..E per sempre”
House volse lo sguardo verso Cameron e tutto gli fu chiarissimo. L’aveva tradita, lui aveva appena ferito nel modo più assoluto la giovane donna a cui tanto teneva……Lei. Cameron gli lanciò un ultimo sguardo e House tentò di parlare, ma i suoi occhi lo fermarono.Nelle iridi della sua piccola Alli capì che non avrebbe più potuto fare nulla. E in quel preciso istante, qualcosa si spezzò fra di loro, qualcosa che non si sarebbe mai più ricostruita. La fiducia. Cameron puntò gli occhi fugacemente in quelli di Lisa e alla fine si precipito per scendere le scale.
Dr Cu.: “Mi dispiace…..”
House la guardò, distrutto.
Dr H.: “Anche a me….”
 
Top
17fede
view post Posted on 14/3/2007, 18:18




....E invece a me questo pezzo è piaciuto tantissimo!!!! E' veramente commuovente!!! Poi l'hai scritto benissimo....il dialogo con Wilson ci stava e anche che Alli andasse sul tetto ma la parte più bella è stato quando Alli risponde ad House quando lo ha visto baciare la Cuddy!! Brava Ally!! E brava anche te per il pezzo!!!
 
Top
ninìx*
view post Posted on 14/3/2007, 18:27




e si va subito con il 18!!
CAPITOLO 18
Non avendo nient’altro fare, rivolse lo sguardo verso la sveglietta situata, ormai da tempo immemorabile, sul comodino della sua camera. Le lancette segnavano le 4:30 di mattina. Non poteva continuare così, doveva dormire. Il giorno dopo sarebbe dovuta tornare a lavoro, obbligatoriamente. Era da quasi una settimana che mancava ed aveva ricevuto una telefonata dall’ospedale (ovviamente la Cuddy aveva preferito affidare il suo solito compito a qualcun altro) in cui la pregavano di recarsi al lavoro, altrimenti l’avrebbe perso.Non ricordava di essersi mai sentita così giù, quello che stava passando era inferiore soltanto alle tristi emozioni provate alla morte del marito. E ora,come quella volta, si ritrovava di nuovo lì, avvolta tra le lenzuola panna di un letto a due piazze, con gli occhi gonfi e il corpo abbandonato, senza più voglia di muoversi. Un tenero ricordo la raggiunse, avvolgendola completamente, facendole sentire tutta la sua importanza e il suo valore.Fu percossa da un nuovo singhiozzo, uno dei tanti di quella stupida notte senza luna. Si raggomitolò ancor di più su se stessa e nascose la testa fra le braccia, quasi per restare estranea a tutto quello che le stava accadendo. Stava per cadere in uno stato di dormiveglia, quando avvertì un rumore leggero. Il campanello. Decise di lasciare perdere. Chiunque fosse stato il pazzo che bussava a casa sua nel cuore della notte, avrebbe dovuto rinunciarci. Il suono però non accennava a smettere, anzi stava diventando sempre più insistente. Cameron cominciò ad infastidirsi. Prese un cuscino e si coprì le orecchie, cercando di non farci caso, ma quel petulante trillo non finiva. Alla fine, raccogliendo tutte le sue forze, si alzò e raggiunse l’ingresso. Troppo debole per essere arrabbiata, abbassò la maniglia dell’imponente porta verde. Quello che vide, fu l’ultima cosa che avrebbe desiderato.
Gregory House ,in piedi di fronte a lei, teneva il bastone in modo fermo e deciso. I suoi occhi trasmettevano stanchezza e i capelli non erano perfettamente pettinati. Tutto sommato, non si sarebbe potuto immaginare che si trattasse di un uomo alzatosi nel cuore della notte…… Quello che invece vide House, lo lasciò scioccato. All’inizio aveva pensato che la ragazza venuta ad aprirgli la porta, non fosse lei. Non poteva essere. Cameron indossava un pigiama celeste pallido, ma mai quanto la sua pelle. Varie chiazze marroni, probabilmente di caffè , facevano capolino da ogni parte, segno che non si era mai cambiata in quei giorni. I lunghi capelli castani le scendevano disordinatamente sulle spalle, arruffati e velati da uno strato di sporco appiccicoso che li faceva sembrare quasi bagnati. Lanciò uno sguardo alle mani; le sue unghie, di solito sempre perfettamente curate e dipinte da un leggero smalto color bianco perlato, erano mangiucchiate e grigiastre. Ma la cosa che lasciò House in assoluto più meravigliato fu il colore degli occhi. Quel verde smeraldo che brillava strafottente negli occhi di Cameron fino a solo qualche giorno prima sembrava non esserci mai stato. Ora erano occhi vuoti, di un grigio spento, cerchiati di rosso e ancora lucidi per le troppe lacrime versate.Come aveva fatto a ridursi così? Era stato lui…..Lui era il responsabile dello stato pietoso in cui era ridotta la piccola Alli. Ma, come era riuscito ad arrivare a tanto? Tutte queste considerazioni affollarono la mente di House per pochi attimi, giusto il tempo di far realizzare a Cameron chi si trovava davanti. Quest’ ultima provò a sbattere violentemente la porta della sua casa, con la speranza di poter tornare a distruggersi nel letto e poi magari aggiustarsi alla meno peggio, ma non ci riuscì. House aveva infilato il bastone in quella piccola fessura, giusto in tempo per evitare che quei due mondi si separassero, che quella questione finisse abbandonata nel nulla……Cameron, con tutta la sua forza, continuò a spingere sperando che quel bastone si frantumasse e la lasciasse libera. Ma House non demordeva e alla fine, come sempre, riuscì ad ottenere la meglio. Quell’uomo aveva violato prepotentemente la sua proprietà privata e ora la fissava, incapace di distoglierle gli occhi di dosso. Cameron stringeva le mani a mò di pugno e teneva gli occhi fissi sulla moquette, incapace di pensare. Desiderava solo che House se ne andasse, una volta per sempre. Come aveva osato presentarsi a casa sua? Aveva davvero una bella faccia tosta….. Non sapeva come reagire, ma prevedeva che presto la situazione sarebbe degenerata molto negativamente. House intanto la osservava, da capo a piedi. Aveva riflettuto molto, il giorno prima, su cosa fare e alla fine aveva capito che non poteva ignorare la situazione. Cameron stava mancando dal lavoro e da quel famigerato giorno sembrava si fosse dimenticata di lui,quindi doveva fare qualcosa. Aveva deciso di andare a trovarla, e anche se era molto tardi, aveva avuto l’intuizione che fosse ancora sveglia. Si avvicinò di un millimetro e cominciò a farfugliare qualcosa.
Dr H.:(a bassa voce e lentamente) “ Allison…….sono venuto per…”
La sua voce. No, non poteva sopportarla. La sua presenza lì la rendeva più debole di quanto non fosse già e quindi doveva sparire…..
Dr C.: (sibilando) “ Vattene”
House avvertì una fitta da qualche parte. La sua voce era dura e tagliente, inespressiva.
Dr H.: “ Ti capisco, ma io…………..”
Cameron alzò di scatto gli occhi e House si accorse che perfino quelli ribollivano di rabbia.
Dr C.: (nervosa) “House, vattene, immediatamente”
Quelle parole lo spaventarono. Per un attimo ebbe l’impulso di seguire l’ordine di Cameron, ma poi capì che così non si sarebbe risolto niente.
Dr H.: “Aspetta, io….voglio solo parlare…..quando avrò finito me ne andrò subito……”
In quel momento qualcosa scattò in Cameron, qualcosa che le fece capire di non poter trattenersi ancora per un secondo.
Dr C.(urlando): “Ho detto che te ne devi andare subito da qui!!! Sparisci, non voglio più vederti!!!!”
Era come impazzita. Le sue lacrime sgorgavano senza che lei se ne accorgesse e urlava frasi incomprensibili.Si muoveva in modo convulsivo,cercava di allontanarsi da House e in qualche modo di scappare da tutto ciò che la circondava.
Dr H.:(preoccupato) “Allison,…………Allison,Fermatiiiiiiiiii!!!!!!!!!”
House si avvicinò e la prese per le spalle. Cameron continuava ad urlare e ad agitarsi, non si dava pace. Improvvisamente si calmò. Guardò House con un’espressione impaurita, come di una bambina che ha perso la sua strada. Il medico comprese in quell’istante tutto ciò che quella donna aveva passato e sentì l’impulso di abbracciarla. Lei inizialmente respinse quel gesto tirandogli pugni sul petto ma alla fine sembrò essere esausta…..e si abbandonò completamente tra le braccia di lui. Piangeva e singhiozzava mentre House la stringeva forte, cercando di tranquillizzarla,facendole sentire la sua presenza.
Dr H.: “Alli,Alli…..guardami”
Cameron alzò gli occhi e si allontanò da lui.
DR C.: “ Greg, devi uscire dalla mia vita. Ti prego vattene……..Non voglio più vederti”
Stavolta non stava urlando, ma la sua voce era ferma e decisa. E in quell’istante, House comprese la grandiosità della donna che si trovava di fronte, capì che lui era un’idiota e che Allison non stava dicendo altro che la verità.Cercò di stamparle un bacio sulla fronte, ma lei si scostò. La guardò ancora per un secondo e poi lasciò la stanza dicendo
Dr H.: “ Hai ragione, Alli. E’ molto meglio così”
* * *
Cameron varcò l’ufficio della Cuddy con un’andatura straordinariamente decisa e sicura. Si trovò di fronte a Lisa, la quale inizialmente la guardò in modo sbalordito, poi parve esserci un’ondata di rimorso mista ad imbarazzo che la costrinse a distogliere lo sguardo.
Dr C(tranquilla).: “Buongiorno”
Silenzio
Dr Cu.: “Buongiorno,Allison. Mi fa piacere che sei tornata in ospedale……”
Dr C.: “Anche a me. Come ben sai,sono mancata perché ho avuto dei piccoli problemi…..”
Dr Cu(imbarazzata).: “Sono sicura che non si ripresenteranno più…..Allison,io….”
Dr C.: “Si si lo spero anch’io.”
Dr Cu.: “Ok…ehm…..A cosa devo il motivo della tua visita?”
Dr C.: “Si tratta di House”
Lisa sbiancò
Dr Cu.: “Allison, senti, magari potremmo discuterne fuori davanti ad una tazza di tè……..”
Dr C.: “Non si tratta di una questione personale. Sto parlando di lavoro,………Credo sia il caso di chiudere la porta”
La Cuddy la guardò incuriosita. Si apprestò a fare come aveva detto e si sedette alla sua scrivania, completamente disposta ad ascoltare ogni minimo dettaglio.
 
Top
17fede
view post Posted on 14/3/2007, 19:54




Ma sei diabolica!!!!! Cosa sta dicendo alla Cuddy????Voglio sapere!!!! Hai già pronto il prossimo cap???
P.S=complimenti per la scensa della sfuriata di Ally..che bella!
 
Top
ninìx*
view post Posted on 14/3/2007, 21:48




ehm ....a dire il vero io la ff lìho finita!!comunque ora posto il 19
CAPITOLO 19
Quando House vide chi lo stava raggiungendo il suo umore, già nero, subì una grave discesa. Cercò velocemente con gli occhi una via di fuga, ma capì che sarebbe stato tutto inutile.
Dr Cu.:(entrando) “Buongiorno, Greg”
House si guardò attorno. Erano soli nel suo ufficio, con i suoi tre dipendenti che non sarebbero tornati prima di un’ora. Lei, la donna con cui aveva condiviso un bacio traditore e con cui di conseguenza avrebbe preferito non avere più niente a che fare, lo guardava con un’espressione indecifrabile.
Dr Cu.: “Dobbiamo parlare, e subito”
House abbassò gli occhi e si grattò svogliatamente la testa.
Dr H.: “Lisa, non credo sia il caso…..”
Dr Cu.(lentamente): “Io invece credo proprio di si. Ho bisogno di dirti due cose di vitale importanza……Sai, non so da dove iniziare…..Magari meglio il piacere e poi il dovere no?”
DR H.(ironico): “Ehm…..Forse hai dimenticato che sono un povero handicappato, non riesco a seguire questi discorsi così complessi……..”
Dr Cu.: “Anche stavolta devo smentirti. La prima questione è in realtà molto semplice…..Noi due”
House spalancò gli occhi.
Dr Cu.: “Proprio così House, e non fare il finto tonto. Ho bisogno che questa cosa sia chiara, una volta per tutte…..”
Con voce profonda…
Dr Cu.: “Cosa provi per me,Greg?”
La Cuddy lo stava fissando in modo apprensivo, appoggiata a due metri di distanza con le braccia sulla sua scrivania.
Dr H.: “ Lisa, non vorrai dire sul serio……Tu sei il mio capo!”
Dr Cu.: “Non mi pare che in passato tu ti sia posto questi tipi di problemi…….”
Dr H.(turbato): “Quella è un’altra questione. Cerca di non cambiare argomento”
Dr Cu.: “D’accordo,perfetto. Non tocchiamo quel tasto”
La Cuddy si scurì in volto e assunse un tono molto pacato.
Dr Cu.: “ Greg, per me questa risposta è molto importante.…..sono serissima……Per me, quello dell’altro giorno non è stato solo un bacio…Era di più….E’ da tanto che ci penso, è venuta l’ora di confessarlo. Tu non mi sei indifferente e mi piacerebbe che anche tu la pensassi così…..Allora, Greg?”
House rimase sbalordito. Aveva da tempo capito che la Cuddy non lo vedeva soltanto come un dipendente, ma non pensava che la cosa si spingesse fino a quel punto…..Lei si stava dichiarando, gli stava chiedendo di intraprendere una storia…..D’altronde non doveva considerarla un’idea tanto assurda….In fondo era stato proprio lui a darle adito, illudendola e facendole pensare che quel piccolo momento di intimità significasse qualcosa….Sorrise lievemente. Per lui quella donna non significa assolutamente niente ed era meglio farglielo capire subito.
Dr H.: “Lisa, se devo essere sincero, il bacio dell’altro giorno è stato uno degli errori più grossi della mia vita………”
Cuddy rimase di sasso. Si aggiustò incurante la giacca e assunse come se niente fosse un tono strettamente professionale.
Dr Cu.: “Ok. Dovevo saperlo prima o poi….Credo che da un lato sia stato meglio, ora comunicarti questa notizia sarà un po’ più facile….”
Dr H(non capendo).: “Di cosa si tratta?”
Un’espressione di malinconia le si dipinse in volto.
Dr Cu.: “Ecco, House…..non credo sia il caso di allarmarsi….Quindi stai calmo, e cerca di prendere la questione alla leggera….”
House cominciò a preoccuparsi e incitò con lo sguardo la Cuddy per farla proseguire.
Dr Cu.: “Sicuramente avrai presente quella paziente che hai curato qualche mese fa, quella incinta…”
Dr H.: “Si,ho capito di chi stai parlando”
Dr Cu.: “Bè, oggi, Cameron è venuta a parlarmi…..”
A quel nome il medico ebbe un sussulto, che però riuscì a nascondere perfettamente.
Dr H.: “Lei…..Come sta?”
Dr Cu.: “Mi sembra stia abbastanza bene….Finalmente è tornata. Sai stamattina mi è sembrata molto turbata, a tal punto che ho avuto paura volesse chiedere il trasferimento….Ma non era quello il punto. Mi ha raccontato tutto, House”
Dr H.: “Precisamente cosa?”
Dr Cu.: “Della cura per l’aneurisma. Io non sapevo cosa dirle….hai davvero oltrepassato il limite….sapevi che sarebbe stato rischioso per il bambino…e a quanto pare lo è stato….Lei stava davvero male, non sapeva cosa fare e mi ha chiesto un consiglio….”
Dr H.: “Tu cosa le hai suggerito di fare??”
Dr Cu.: “Bè, era davvero a pezzi, allora ho cercato di convincerla che la cosa migliore sarebbe stata parlare con la paziente….All’inzio era titubante, voleva far finta di non sapere niente perché aveva paura che tu rischiassi qualcosa…Ma io le ho fatto capire che non c’è pericolo. Non mi sembra gente che sia in grado di farci causa….E quindi alla fine ha ceduto”
Gli occhi di House si riempirono di rabbia.
Dr Cu.: “Ma sei pazza??Come hai fatto a convincerla???Ti rendi conto….Fra le tante, questa E’ senz’altro la cosa più stupida che avresti potuto fare!”
Dr Cu.: “Sapevo che avresti reagito così….Ho fatto la scelta migliore, House…..Cosa volevi che facessi??? Dirle di continuare a lavorare e non pensarci più??? Hai commesso un reato House!”
Dr H.: “guarda che non esiste nessuna prova…..Non c’è nessuno che possa affibbiarmi la colpa…..”
Dr Cu.: “Bè,allora tanto meglio così no?? Non preoccuparti, sono sicura che non succederà nulla”
Ma House sapeva già da allora che lei si stava sbagliando, e di grosso….
Proprio in quel momento, una squadra di poliziotti in divisa blu varcarono la soglia.
Sig. “ Buonasera, Siamo del distretto di polizia, cerchiamo il Dottor Gregory House”
La Cuddy rimase allibita, mentre House sorrise beffardo.
Dr Cu.: “Voi…..Ma chi vi ha mandato?”
Sig.: “Signora, mi scusi, dovrebbe lasciare la stanza. Daremo tempo al Dottore di prendere le cose più essenziali e lo porteremo in caserma…”
Dr Cu.: “Ma tutto questo è assurdo…..Io non posso lasciarvelo portare via così……!!!”
Sig.: “ Per qualsiasi protesta o informazione si rechi in caserma quando vuole . E ora cortesemente, tolga il disturbo”
La Cuddy si precipitò in corridoio in cerca di qualcuno. Intanto in ospedale si era sparsa la voce e tutti chiacchieravano fra loro incuriositi. Fortunatamente, nel corridoio, incrociò Wilson
Dr Cu.: “Wilson abbiamo un problema……”
Dr W.: (spaesato)“Stavo giusto venendo da te per chiederti.,……Ma cosa accidenti sta succedendo?!”
In quel preciso istante, House uscì dall’ufficio, seguito dai due uomini in divisa. Si guardava intorno in cerca di qualcuno…...No, non di qualcuno, di lei. Ma non riusciva a trovarla…. Alla fine lasciò l’ospedale con tutti gli occhi puntati addosso, Cuddy e Wilson alle calcagna, E la piccola Cameron che, a sua insaputa, si asciugava il naso nel bagno delle donne.
* * *
Appena entrarono avvertirono una sensazione di freddo e di umido.
Dr Cu.: “Allora, secondo te, a chi dovremmo rivolgerci?”
Dr W.: “Non saprei…..Proviamo lì……..”
Così dicendo si diressero verso una scrivania dietro la quale stava seduto un uomo sempre in divisa.
Sig.: “Salve, posso aiutarvi?”
Dr Cu.(nervosa): “A dire il vero si…..Non capisco come funziona qui da queste parti, ma sono sicura che dovreste organizzarvi meglio…..”
Stava per alzare il tono della voce, quando intervenne Wilson.
Dr W.: “ Lisa, calmati…..Ecco, noi siamo qui per sapere cosa è successo A Gregory House….è stato appena portato qui e…..”
Sig.(spalancando gli occhi): “Ah, quello….Si ho capito chi è…..Bè, se fossi in voi lo lascerei in gattabuia….”
Dr Cu.: (urlando) “Gattabuia?????? House è finito in galera???”
Le varie persone nei dintorni alzarono lo sguardo contrariate.
Sig.: “Anche se si tratta di un provvedimento provvisorio si….E guardi, mi sa che se continua così ci finirà anche lei…..”
Dr W.(imbarazzato): “La scusi….E’ che non è molto informa….Senta ma cosa ha combinato per finire in galera?”
Sig.: “Non so proprio tutti i particolari….però…..Mi pare di aver capito che era venuto qui perché gli volevano fare un paio di domande su un bambino malato.,…..Non ho capito bene…..Poi però quel tizio, appena arrivato, ha cominciato a gridare cose strane tipo –Si è vero, sono colpevole!!Ho ammazzato quella donna…..- …..Si è messo anche a fare versi strani. E’ la gente si è spaventata….Quindi l’hanno rinchiuso dentro…Ma è malato mentale?”
Wilson non potè fare a meno a di ridacchiare.
Dr Cu.: “Jimmy, ti pare il caso di ridere??...Allora, senta, possiamo vederlo?”
Sig.: “Credo che vi converrebbe farlo ora…..”
Dr Cu.: “Cosa vorrebbe dire??”
In quel momento qualcuno si introdusse nella conversazione.
Sig. Ferrett.: “Che ora Il signor House dovrà affrontare un processo…e credo che sarà condannato a restare in cella per molto”
Dr Cu.: “Scusi,lei chi è?”
Dr W.(freddo): “Mi sa che noi due ci conosciamo….Lei è il Signor Ferrett, vero?”
Dr F.: “Esattamente…..Nonchè avvocato difensore della Signora Hermiston nel futuro processo a dicapito del Signor House…Ma lei come fa a saperlo?”
Dr W.: “Se non sbaglio non è la prima volta che ha a che fare con House, vero?? Qualche anno fa è stato suo paziente, vero?”
Sig. F.: “Giusto…Proprio l’uomo che mi ha fatto perdere un braccio…E ora sono con questa stupida protesi….Ma è la vita, giusto?”
Nessuno rispose
Sig F.: “Bè, suppongo di si. Arrivederci e a presto….”
Così dicendo li lasciò soli.I due si guardarono, preoccupati per la sorte del collega-amico.
Dr W.: “Qui la questione si mette davvero male,….Quell’uomo non nutre certo simpatia verso House”
Dr Cu.: “Hai ragione Wilson. Ho paura che non sarà una cosa semplice”
 
Top
17fede
view post Posted on 15/3/2007, 18:40




Mi sono praticamente fatta un'idea di House infallibile che la cos ache sbagliasse la trovavo assurda....ma sì una volta può andare....ma due???? Sonop rimasta di sasso....ma scusa proprio perchè l'hai finita non puoi postare due capitoli alla volta o anche di più....così ho voglia di sapere e mi faccio un sacco di giri mentali,ma la cosa bella è che me lo dici pure che l'hai finita e nonostante continui a postare un solo capitolo...uffa!!!
 
Top
ninìx*
view post Posted on 18/3/2007, 12:34




allora vado con il 20 e il 21 insieme....scusa tanto....l'ultimo poi va letto da solo...
CAPITOLO 20
House sedeva rannicchiato in un angolo, cercando di apparire il più piccolo possibile.Portava una maglietta nera aderente che gli lasciava scoperte le braccia muscolose, le quali cadevano abbandonate. Non potevano mancare i classici jeans della levis, abbinati alle sportive scarpe da ginnastica della nike. Il suo volto era perennemente corrugato e sembrava che in quell’ultima settimana nuove rughe avessero solcato il suo volto, tanto da donargli qualche anno in più. Erano rughe di rabbia e frustrazione. Improvvisamente gli venne in mente com’era potuto finire in quell’assurda situazione.

Flashback:
Sei giorni prima
Il cinico medico si aggirava nervoso per quei 50 metri che venivano definiti cella. Premeva eccessivamente la mano sul suo bastone, probabilmente a causa dell’ansia e del fastidio che da circa 24 ore lo assalivano senza sosta. Cominciò ad urlare
Dr H.: “Qualcuno mi sente???!!!Ma certo, è ovvio che mi sentite…..Voglio assolutamente sapere perché mi trovo qui!Ma insomma, qualcuno vuole darmi ascolto??!!”
Si avvicinò alle sbarre e iniziò a sbattervi sopra con violenza il suo bastone di legno, provocando un rumore che non poteva certo passare inosservato. Un poliziotto come tanti si avvicinò e gli rivolse la parola seccato.
Poliziotto: “Ma vuoi stare zitto??!!Spero che marcerai qua dentro….”
Dr H.: “Senti brutto figlio di….”
Sig. F.: “Buonasera,Dottor House. Non si agiti così, non ce ne è motivo….”
House abbandonò il poliziotto per concentrarsi esclusivamente sul signore in giacca e cravatta appena arrivato.
Dr H.: “Ma io l’ho già vista da qualche parte….”
Ferrett parlottò con lo sbirro e riuscì ad ottenere le chiavi ,così entrò nella cella di House.
Sig F.: “Certamente, ero sicuro che si ricordasse di me. Sono Arnold Ferrett, l’avvocato che la farà restare qui per molto, molto tempo…”
Dr H.: “Io credo piuttosto che lei sarà colui che mi spiegherà cosa diavolo sta succedendo!!”
Sig F.:(irritante) “Bè, a quanto pare a stare al fresco anche per poco tempo di diventa irritabili….Stia calmo, le spiego subito. Fra massimo un mese inizierà il processo fra lei e la signora Hermiston…Non so se ha presente, ma pare che lei sia il responsabile della gravissima malattia di quel povero bambino….Tra l’altro,non mi sembra sia la prima volta che arreca danni ai suoi pazienti…”
Ferret sollevò il braccio e si sistemo il polsino della giacca, mettendo in mostra chiaramente la finta mano. House sorrise falsamente.
Dr H.: “Si,è vero…sono un macellaio senza cuore, che si deve fare?”
Sig F.: “eheh…Sa sono proprio contento che non abbia ancora perso l’umorismo, se lo conservi finchè può”
Dr H.: “Senz’altro….Mi scusi, forse a causa della sua fastidiosissima nonché idiota finta erre moscia, non mi è stato chiarito un particolare….Come mai sono qui, dato che il processo non è neanche cominciato?”
Sig F.: “Quando ieri è stato portato in caserma, pare abbia avuto un comportamento scorretto nei riguardi di un pubblico ufficiale….tralasciando le sue stupide gridate che hanno innervosito la gente….E quindi si è già beccato due settimane, ma non si preoccupi, non si dovrà accontentare di così poco tempo…”
Dr H.: “Strano, non mi era sembrato di essere stato scortese. Avevo solo consigliato a quel tizio dai capelli rossi di andare gentilmente in un posto…Peccato non abbia saputo apprezzare il mio consiglio.Chissà, forse lei sarà capace di farlo?”
Sig F.: “Non credo affatto; Comunque ora devo proprio andare, arrivederci, ci vedremo presto.”
Dr H.: “ Ma….non è venuto nessuno per me?”
Sig F.: “Il carcere è aperto alle visite solo dopodomani…..dovrà aspettare”
Ferrett lo lasciò solo e House, dopo aver fatto a pezzi praticamente tutto quello che aveva trovato, decise di schiacciare un pisolino.
Due giorni dopo…
Dr W.: “Allora posso entrare?”
Wilson era stato costretto ad intraprendere un’animata discussione con il tipo che stava di guardia alla cella di House. Quest’ultimo pensava si trattasse di un tipo pericoloso, a giudicare dal modo in cui si ribellava ogni giorno, ma Wilson alla fine era riuscito a rassicurarlo.
Entrò nella stanza angusta e trovò House intento a giocherellare con il suo bastone, una delle poche cose che gli erano rimaste. Il diagnosta sollevò gli occhi e vide che l’amico portava una busta con sé.
Dr W.: “Greg….su vieni qui….”
House fu costretto ad alzarsi e ad abbracciarlo.
Dr W.: “ Ti ho portato della roba. Ho usato il doppione di chiavi che mi avevi duplicato l’anno scorso e sono entrato in casa tua, per prenderti qualcosa. Qui c’è il minimo indispensabile….Ho pensato che ti sarebbe servito qualcosa, dato che dovrai stare qui un paio di settimane…”
House aprì la busta e analizzò le cose ad uno ad uno.
Dr H.: “Ma ti rendi conto??Possibile che non sai fare niente? Come hai potuto dimenticare la cosa più importante?!”
Dr W.: “Tranquillo, ci sono 7 pacchetti di vicodin sotto le mutande..”
Dr H.: “Non mi riferivo a quello, idiota. Ho bisogno della mia pallina rossa, la mia amata, inseparabile, pallina rossa pelosa che conservo gelosamente da quando avevo sette anni!”
Dr W.(seccato): “Suvvia Greg….”
Dr H.: “Suvvia un corno!!Ho notato che il Coso ci aveva messo gli occhi addosso, e ora sono sicuro che approfitterà della mia assenza…..”
Dr W.: “Ok, ok ….come dici tu…..”
Calò un silenzio fastidioso.
Dr W.: “Allora, vuoi sapere come vanno le cose in ospedale?”
Dr H.: “Vorresti per caso dirmi che in questi due giorni Il PPTH è crollato e si sono salvati tutti eccetto la Cuddy?”
Dr W.: “Veramente no…..”
Dr H.: “E allora non mi interessa”
Parlarono altri minuti della situazione, del più e del meno e alla fine venne l’ora di andare.
Dr W.: “Ciao House, passerò venerdì prossimo…..”
Stava per lasciarlo, quando si ricordò di una cosa
Dr W.: “Ah, giusto, mi ero quasi dimenticato….Ho sentito Cameron e ha detto che passerà nel tardo pomeriggio”
House strinse i pugni.
Dr H.: “Facesse pure, non la voglio vedere….”
Dr W.: “Non fare il bambino….Viene per fare quattro chiacchiere…..”
Dr H.: “Che le facesse con qualcun altro, non ho voglia di parlare con una spia…”
Dr W.: “Come dici tu.Ci sentiamo”
Fine flashback.

Al ricordo di Cameron House sentì un brivido dietro la schiena. Quando quel giorno lei era venuta a trovarlo, lui non aveva voluto vederla. Cameron alle parole riferitele dal poliziotto che le negava l’accesso aveva sorriso debolmente e , dopo aver esclamato un flebile “Me l’aspettavo”, se ne era andata senza aggiungere altro. House, senza farsi vedere, l’aveva guardata e il ricordo di lei e del suo sorriso l’avevano perseguitato per tutto il tempo. Era vero, non aveva voluto riceverla, ma non esattamente per il motivo riferito a Wilson. In realtà una delle cose che gli sarebbe piaciuto fare in quel momento era prendere tra le braccia la sua Allie,(non c’era niente da fare, checché lei non volesse,restava sempre sua) e parlare a lungo. Ma sapeva che sarebbe stata la cosa più sbagliata in assoluto. Anche se voleva con tutto il suo cuore, non riusciva ad essere arrabbiato con lei. Spesso in quei giorni si era preso a schiaffi mentalmente, imponendosi di provare un minimo di rancore. Lui era pur sempre Gregory House, e che diamine! In un altro caso l’avrebbe odiata con tutto il cuore e perseguitata a vita. Insomma, lei lo aveva tradito, aveva messo fine a quello che rimaneva di loro due. Il vero lui avrebbe sostenuto questo discorso altamente egoistico, strafregandosene del fatto che in effetti il primo a tradire era stato lui. Ma no, non era successo. Era rimasto per ore a fissare il muro grigio, impassibile, con la mente offuscata dalle sue ultime parole:

“Devi uscire dalla mia vita….Ti prego vattene, non voglio più vederti”

Dio solo sapeva, anzi no, soltanto lui sapeva che cosa gli avessero provocato quelle parole. Eppure si trattava della verità. Lui sarebbe dovuto uscire dalla sua vita molto prima che glielo dicesse lei, anzi non sarebbe neanche dovuto entrarci. Quando la Cuddy era venuto a trovarlo e gli aveva riferito che Cameron sembrava invecchiata di 10 anni, vuota, triste….Aveva provato una stretta al cuore. In quel momento si era odiato ancora di più, perché la loro assurda storia era finita e lei ne soffriva. No, lei non avrebbe dovuto versare una sola lacrima, perchè quell’amore folle e stupido non meritava di ricevere nulla da lei. Si era trovato così ad arrivare ad una semplice e dolorosa verità: Lei non lo meritava.Era stato durissimo ammetterlo, ma era contento di essere riuscito a farlo. Come aveva potuto lui, egoista come non mai, pensare che la splendida Allison potesse stringere un qualsiasi legame con lui? Si tratta di Alli, quella bellissima donna che meritava solo affetto, amore e fedeltà. E lui non c’era riuscito, quindi perché lei avrebbe dovuto disperarsi? Quella sera House andò a dormire sperando di poter avere una notte tranquilla, non turbata come solitamente, da dispiaceri derivanti da ferite aperte che non avrebbero mai dovuto chiudersi

CAPITOLO 21
Erano passati otto giorni da quando House stava in galera e il suo stato d’animo andava sempre degenerando. Fortunatamente Wilson si era ricordato di portargli il nintendo e così almeno aveva qualcosa da fare. In quel preciso momento, seduto come al solito per terra, aveva quasi raggiunto il ventiquattresimo livello, quando il solito sbirro lo informò che c’erano visite. House pensò velocemente a chi potesse essere, ma non gli venne in mente nessuno. Foreman era già venuto e Chase sarebbe passato in settimana. Per un attimo una remota possibilità gli offuscò la mente, riempiendolo di gioia e dolore insieme: Allison. Ma fu solo un attimo, perché poi si rese conto che era impossibile e non avrebbe dovuto neanche immaginarlo.
Dr H.: “Che entri pure…..”
La donna che varcò la soglia con uno splendido portamento ed una vistosa eleganza lo lasciò di stucco. Improvvisamente gli si seccò la gola e lo stomaco fu preso da una morsa micidiale. Anche lei doveva essere scossa alla vista del medico, e cercava in tutti i modi di non darlo a vedere. Ma evidentemente non lo conosceva abbastanza da sapere che a lui non sfuggiva mai niente, neppure quel piccolo fremito emozionato che le inarcò leggermente il labbro superiore. Per lunghi minuti entrambi restarono in silenzio, scrutandosi l’un l’altro e cercando di conservare per sempre l’essenza di quel momento. House, in quei lunghi attimi che sembravano non passare mai, la osservò attentamente. Aveva i capelli più lunghi e forse li aveva anche leggermente schiariti. Il trucco era quello di sempre, quello che la faceva sembrare più giovane e rendeva le sue labbra di un pallido color naturale. Indossava uno splendido tailleur gonna blu, non troppo classico, che le donava veramente molto. Quando improvvisamente, fu lei a parlare.
Stacy.: “Ciao, Greg……”
House continuò a guardarla, imperterrito. Aveva dimenticato che suono aveva il suo nome quando veniva pronunciato da lei. Stacy. Stacy…..Si proprio lei in carne ed ossa….Era tornata. Pensò a quante volte, sotto le coperte oppure suonando il piano, aveva immaginato questo momento. Quello in cui avrebbe potuto rivedere la donna che aveva sempre identificato come anima gemella, come la sola, l’unica……finchè non aveva conosciuto l’altra….Ma ora non era il momento di pensare. Stacy era lì, e lui doveva assolutamente dire qualcosa.
Dr H.: “Stacy…..da quanto tempo…..”
Lei lo guardò e un sorriso le riempì completamente il volto, rendendolo più luminoso.
S.: “ Si….ne è passato veramente molto…..”
Dr H.: “Bè, dimmi, come te la cavi?”
S.: “Diciamo abbastanza bene….Sono stata un po’ in giro per il mondo, e ora ho deciso di trasferirmi definitivamente in California….”
Silenzio
“……Vedo che però a te non è andata così bene purtroppo…..”
House sorrise.
Dr H.: “Mi sa proprio di si….Ma non è niente di grave, fra pochi giorni sarò fuori”
S.: “Si, lo so….Prima di venire qui sono passata in ospedale e ho parlato con Lisa. Mi ha raccontato un po’ come sono andate le cose negli ultimi mesi…E ho saputo che ne sono successi di casini….Comunque mi ha anche spiegato tutta la questione con Ferrett….ed eccomi qui”
House la guardò più intensamente, cercando di capire se la Cuddy avesse accennato qualcosa sul loro bacio, oppure sulla storia con Cameron….Arrivò alla conclusione che Stacy doveva sapere sicuramente tutto, lui non aveva mai definito la Cuddy una donna discreta.
Dr H.: “Ah, bene….Senti, ma perché sei….ecco…passata?Non credo che la tua venuta dalla California sia dovuta ad una visita di cortesia”
Stacy tirò un lungo sospiro
S.: “Scusa, mi posso sedere?”
House si alzò e si guardò in giro in cerca di una sedia ma non fu fortunato. Stacy evitò di metterlo in imbarazzo.
S.: “Nessun problema, mi siedo a terra, come hai fatto tu……”
Dr H.: “Ma figurati, magari chiamo qualcuno e….”
S.: “No sul serio, non c’è nessun problema….”
Così dicendo entrambi si sedettero sul freddo pavimento, ad una determinata distanza che evitasse di creare situazioni spiacevoli.
S.: “Come avrai senz’altro capito, non sono venuta qui per salutarti….Ecco, diciamo che ti ho fatto un grosso piacere..”
Dr H.(curioso): “Continua….”
S.: “ In sintesi fra un’oretta sei libero, giusto il tempo di raccogliere le tue cose.E soprattutto…..credo che quel famoso processo non si farà…”
Dr H.: “Stacy ma che stai dicendo….è impossibile!”
S.: “A quanto pare no…..Ho parlato con Arnold….Sai eravamo colleghi e anche molto amici…..Non aveva la minima idea che fossi stata tua moglie! Appena l’ha saputo è sbiancato e mi ha detto che era mortificato!Mi ha detto che per la prigione ci pensava lui e che avrebbe cercato di convincere la madre di quel bambino a rinunciare…..”
House la guardò a lungo senza proferire parola.
Dr H.: “Non so come ringraziarti…”
S.: “Non preoccuparti, nessun fastidio…”
House si sentì estremamente sollevato, d’altronde parte della sua vita si era decisamente risolta.Si passò una mano nei capelli, e tornò a guardare Stacy. Non c’era dubbio, quella donna era davvero un mito. Improvvisamente, lo sguardo gli cadde sulla mano sinistra e notò un particolare che lo insospettì.
Dr H.: “Non porti l’anello…….”
Stacy arrossì e si capì che era riuscito a metterla in difficoltà.
S.: “Greg, cosa pretendi? Che porti il tuo anello ancora ora, dopo tanto tempo?!”
Dr H.: “Sai benissimo a cosa mi riferisco….Non porti quello di Marc”
Stacy si abbandonò ad una risata spezzata.
S.: “Sei sempre stato un acuto osservatore…..era quello che mi piaceva di te”
Lo guardò negli occhi e si trovò di fronte ad un bivio. Doveva dirgli la verità? Doveva confessare a quell’uomo il vero motivo per cui aveva percorso Kilometri e Kilometri? Lei non sapeva che Greg fosse in galera, quindi non era certo il suo arresto che l’aveva spinta a venire da lui. Guardò intensamente i suoi grandi occhi azzurri e capì quello che doveva fare. Doveva lasciarli vivere la sua vita, solo perché la sua era andata male non aveva il diritto di rovinargliela. L’aveva già fatto una volta….E poi, adesso lui aveva un’altra, una che non l’avrebbe mai lasciato per il suo carattere intrattabile. Una che l’amava quanto lei, ma sapeva rispettarlo molto di più. Le si presentò davanti agli occhi l’ipotesi di un nuovo futuro insieme, quella stessa probabilità a cui aveva pensato quando era entrata nel PPTH convinta di trovarlo lì…..Ma ci rinunciò. Era lui l’uomo che amava, ma le si era presentata più volte l’opportunità di renderlo suo e lei l’aveva rifiutata. Ora non c’era più niente da fare, e lui non avrebbe mai dovuto sapere niente.
S.: “Si, lo so….E’ che l’altro giorno Marc mi ha guardata e ha detto che si era effettivamente un po’ rovinato, quindi ha deciso che me ne avrebbe regalato un altro. Lo sta facendo fabbricare appositamente dall’orefice, in appena torno devo andare a prenderlo…..”
Terminò così, con quell’amara bugia fin troppo facile da smascherare. Specialmente per Gregory House. Lui la guardò con degli occhi che non lasciavano dubbi: sapeva tutto, anche se lei non aveva aperto bocca in proposito. Era inutile, la conosceva meglio di chiunque altro e non avrebbe potuto mentirgli. Stacy si avvicinò e lentamente, gli posò la mano sulla guancia, assaporando per l’ultima volta quella sua barba ruvida.
S.: “Ti prego, non dire nulla……”
Poi improvvisamente si staccò e raccolse le sue cose per andarsene.
Dr H.: “Stacy…..Mi dispiace”
Si girò un’ultima volta prima di lasciare la stanza, e lo guardò fisso negli occhi.
S.: “A me no……Abbiamo fatto le nostre scelte….Evidentemente doveva andare così…Ah, e un’ultima cosa House…Vai da lei, prima che sia troppo tardi”
Fu così che House si ritrovò solo in quella stanza vuota a riflettere sulla situazione. Ancora una volta Stacy se ne era andata. E stavolta, ne era sicuro, per sempre. Ma stranamente, non stava provando quella sensazione di solitudine e disperazione assoluta che aveva avvertito il giorno in cui le aveva pregato di andare con Marc…..Si sentiva libero, rinato. Amava Stacy, e non avrebbe mai smesso di amarla, mai. Ma nella sua vita aveva lasciato solo una sfumatura lontana….Ora c’era solo una donna, lei. E non avrebbe assolutamente dovuto lasciarsela scappare….Dentro di sé , sentì che non era troppo tardi, e mentre inspirava l’aria fresca del New Jersey, si rese conto di quello che doveva fare. In quella fresca giornata soleggiata, tutto gli fu chiaro. Salì sulla sua amata moto senza neanche indossare il casco, per permettere al vento di accarezzargli il viso, con una destinazione precisa.


 
Top
17fede
view post Posted on 18/3/2007, 14:59




Lo sapevo!!! Lo sapevo che il capitolo sarebbe finito così!!!! Ah....va bene......grazsie per averne postati due di seguito...anche se presumo che il meglio debba ancora venire!!
 
Top
ninìx*
view post Posted on 18/3/2007, 16:09




ed ecco l'ultimoooooooooooooooooo
Questo è un capitolo speciale...Infatti nel mezzo entra una canzone (till the could clear dei lamb) che ho scelto non molto per il testo, ma per il fatto che SECONDO ME si associa benissimo con il rapporto Cam/House.....Se volete godervi appieno questo capitolo vi consiglio di ascoltare come sottofondo questa canzone mentrel leggete.....ovviamente la canzone non è indispensabile, se qualcuno di voi non ce l'ha e non vuole scaricarla può benissimo leggere il capitolo normalmente....
Bè, ASPETTO CON ANSIA COMMENTI...
3,2,1...........0

CAPITOLO 22
House lanciò un’occhiata distratta al contachilometri. 80……90……..120……..Guidava a velocità molto elevata per l’autostrada, accompagnato da un forte vento e da gocce di pioggia che sembrava stessero aumentando sempre di più. Non portava il casco, non poteva perdere tempo in cose del genere…..Non quando c’era in ballo qualcosa di così importante. Slittava sul bagnato con la sua moto nera e arancione, quasi non si era neanche accorto di quel leggero piovigginare trasformatosi in un violento acquazzone. Si sentiva i muscoli indolenziti, e qualcosa dentro che non sarebbe mai riuscito a descrivere. Incurante del mal di testa, allontanò un po’ il piede dall’acceleratore e curvò a sinistra. Mancava poco, era quasi arrivato…..Trasse un profondo respiro e finalmente, tutta di un colpo, avvertì la sensazione di bagnato addosso;Tuttavia non fu spiacevole quanto ci si sarebbe potuto aspettare…..Il cuore gli batteva forte, e sicuramente non a causa di quel brivido che correre su una moto riesce a trasmetterti. Finchè la vide…….L’ultima a destra, poco nascosta da un recinto di imponenti alberi sempreverdi. Casa sua. Arrivò proprio dinnanzi alla facciata principale di quel semplice condominio e parcheggiò, facendo cessare di botto quel rombo assordante. Abbandonò la sua fidata moto e, dopo aver preso il suo bastone, cercò di togliersi l’acqua di dosso come meglio poteva, senza però ottenere risultati visibili. Non ci fu bisogno di bussare, poche ore prima era passato dall’ospedale ed era riuscito, tramite un abile stratagemma usato con la Cuddy, ad ottenere le chiavi. Mentre saliva le scale, rivolse lo sguardo alla prima rampa di gradini e un sensuale e dolce ricordo lo fece sorridere. Presto tutto sarebbe tornato come prima. Con questa convinzione House raggiunse il secondo piano e bussò al famoso campanello.
Cameron stava seduta sul divano, le gambe incrociate e un cucchiaio di gelato in mano, ascoltando un insulso programma radiofonico poco interessante. Appena sentì il suono del campanello, lanciò un’occhiata al suo orologio da polso. Segnava le 19:05……Fece una veloce analisi mentale…..Non ricordava di dover ricevere visite quel pomeriggio…..Non avendo la minima idea di chi potesse essere si alzò e guardò dallo spioncino. Trattenne a stento un’esclamazione di stupore…...Era lui, Greg!!Ma non doveva essere in cella per altri sette giorni? Una fitta le prese lo stomaco e chiuse gli occhi per un secondo. Cosa doveva fare?? Confusa si lasciò scivolare a terra, con le spalle contro il muro e prese a respirare profondamente.Greg era lì, separato da lei solo da uno massiccio pezzo di legno. Intanto lui continuava a suonare, aumentando sempre più l’ansia e l’indecisione di lei. Vedendo che non rispondeva, House appoggiò le mani sulla porta, leggermente scoraggiato.
Dr H.: (sussurrando) “Allie….So che ci sei…..”
Lo disse piano, convinto che lei lo avrebbe sentito lo stesso. E non si sbagliava. Cameron a sentire quelle parole, decise di prendere coraggio, e si alzò per aprire lentamente la porta.
E così si trovarono davanti. Allison Cameron e Gregory House, due persone dal carattere diametralmente opposto, che comunque erano riuscite a creare qualcosa…Ma anche a distruggerla…..L’imbarazzante silenzio durò qualche secondo, fin quando Cameron si rese conto dello stato in cui si trovava il Dottore.
Dr C.: (preoccupata)“ Greg!! Mio dio non mi ero accorta…..Ma come ti sei combinato?? Vieni dentro, ti porto qualcosa…..”
Così dicendo lo invitò ad entrare e si diresse verso il bagno. House rimase nell’ingresso, dondolandosi con il bastone e guardandosi intorno. Il suo mondo….Da quand’era che mancava da casa di Allison?Sembrava passata una vita….La radio era accesa, ma non si sentiva nulla oltre che la fastidiosa voce di un cronista.Non era cambiato niente, eppure non aleggiava più l’atmosfera di una volta…..Inspirò profondamente alla ricerca degli amati profumi da lui conosciuti…..Seppure però sentisse il leggero alone dell’acqua di colonia inconfondibile di Allison, quello era misto a qualcos’altro….Solitudine. Proprio mentre stava riflettendo sull’argomento, Cameron sembrò riapparire nel nulla, accompagnata da due asciugamani azzurri.
Dr C.: “ Ecco, ti ho portato delle asciugamano. Magari se ci tieni puoi andare in bagno, il phon sta nel primo cassetto, dovresti saperlo….”
Dr H.: “No,grazie….Non ne ho bisogno……”
Dr C.: “Ma guardati, sei zuppo….Dai asciugati almeno un po’”
Dr H.: “Grazie lo stesso, ma insisto….”
Cameron annuì anche se visibilmente contrariata e poggiò gli asciugamani sul divano.Si passò una mano tra i capelli e si aggiustò l’orlo della camicetta, poi prese a parlare…
Dr C.: “Allora qual buon vento ti porta qui? Credevo fossi ancora in ….…”
Lasciò la frase nel nulla
Dr H.: “Ehm….E’ una lunga storia…..”
Cameron deglutì. House avvertì che c’era assolutamente troppa tensione nell’aria, ma non sapeva come rimediare.
Dr C.:(afflitta) “Greg….”
Dr H.: “No, aspetta ti prego……So che ora mi chiederai di andarmene, ma ti prego…Ancora un momento”
Cameron accennò ad un sorriso. House notò che fra loro c’era una distanza enorme e cominciò ad avvicinarsi, fin quando furono uno di fronte all’altra. Con immenso stupore, si accorse che per la prima volta in vita sua, gli mancavano le parole.
Dr H.: “ Io….non so come iniziare…..”
Dr C.: “Ecco, forse è meglio che non inizi….”
Il diagnosta abbassò lo sguardo. Allison gli stava sfuggendo ancora, la sentiva scivolare tra le dita e allontanarsi silenziosamente….
Quando, improvvisamente, il destino volle aiutarlo. L’uomo con la voce roca che si interessava di politica alla radio aveva smesso di parlare ed un'altra voce aveva annunciato uno strano titolo e dato il via ad un suono….Una canzone…..

Lamb='Til The Clouds Clear «
What's left to say with all that's come and gone
Words get in the way and anyway the devils got your tongue
And a storm brews inside and there's nowhere to hide
It's gonna blow your cover sky high
If you let this thing go, it's gonna burn, it's gonna burn
You're gonna take the whole world with you when you go

Oh oh oh what you gonna do ?
When the storm takes over
Oh oh oh what you gonna do ?
When the storm takes over

So here you are, demons screaming in your head
You try to shut them out but they just get louder instead
And nothing you do can seem to break through
This darkness smothering you
When it takes hold, your heart turns cold
The very soul seeps out of you

Oh oh oh what you gonna do ?
When the storm, the storm takes over you
Can you hold this thing x2
Oh oh ohoooooooo………………
Can you hold this thing
Uuu……..uuuu……

da…da…uu…


House non l’aveva mai sentita e probabilmente neanche Cameron, eppure lui capì che era quello il segno. Doveva cogliere l’occasione al volo, non poteva assolutamente lasciarsela scappare, non ancora una volta….
Dr H.(sicuro e sorridente): “Volevo chiederti, Allison, se ti va di ballare con me…..”
Cameron all’inizio lo guardò stupita, poi si lasciò abbandonare ad un sorriso di puro divertimento.
Dr C.: “Ma che stai dicendo Greg?”
Dr H.: “Shh……”
House si avvicinò ancora di più e la prese dai fianchi. Cameron ebbe un forte sussulto….Era da tanto, troppo tempo, che quell’uomo non la sfiorava neanche con un dito……Non veramente…..Era così emozionata, che non avvertiva neanche la sensazione di bagnato sul corpo di Greg…Cameron non sapeva cosa fare. In cuor suo pensava fosse sbagliato abbandonarsi a lui proprio in quel momento, quando finalmente stava riuscendo a dimenticarlo. Fissò per un attimo gli occhi azzurri di lui e capì che aveva fatto un grosso errore….Lei non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo,mai. Molto lentamente si lasciò guidare in un ballo tranquillo e rilassato…..Lui aveva le mani sui suoi fianchi e lei intorno al suo collo. House, essendo più alto, chinava leggermente la testa verso l’orecchio di lei. La musica continuava e loro si muovevano in maniera impercettibile, con la paura di rovinare quel fantastico momento.Cameron prese a rivolgergli parole di cui non era sicura neanche lei.
Dr C.: (dolce) “No, io non dovrei…..sappiamo entrambi che è sbagliato”
House la guardò e cominciò a sussurrarle qualcosa.Scandì perfettamente le parole, poggiando le labbra sul delicato orecchio di lei e sicuro della sua scelta.
Dr H.: “ Alli….Oggi, appena ho messo piede fuori, ho capito cosa dovevo fare. In questi giorni non ho fatto altro che pensare…A me, a te, a noi…..Avevo le idee parecchio confuse e molta paura di sbagliare.Ti ho ferito Allison, me ne rendo perfettamente conto….E sarei ancor più vigliacco e bastardo se in questo momento ti dicessi che mi dispiace da morire e che ci sono stato malissimo….Perchè so che quella che ha sofferto di più sei tu. Ed è stata questa considerazione a farmi prendere una decisione…..Alli, tu hai sofferto ora ma purtroppo so che non sarà niente in confronto a quanto soffrirai per me in futuro. La nostra storia è difficile, quasi impossibile….Stando con te direi un sacco di cose sbagliate, commetterei una marea di errori….E tu ci staresti malissimo, tanto che io non provo neanche ad immaginarlo. Allora, pochi giorni fa, mi sono trovato di fronte alla realtà. Un futuro insieme, io e te, vorrebbe dire cazzate da parte mia, pianti da parte tua e poi dolori per entrambi…..”
Allison spostò la testa per guardarlo. Una lacrima le aveva rigato la guancia rosata e stava tremando leggermente….House proseguì
Dr H.: “Ma poi, pochi giorni dopo, ho capito che fin da subito avrei dovuto farmi solo una domanda, una semplice domanda che avrebbe risolto tutto: Io voglio tutto questo? E ho capito che……Si lo voglio, Allison. E non mi interessa se sarà molto complicato averlo…..Voglio te, Alli. Voglio ballare come stiamo facendo ora tutte le sere, voglio fare l’amore nei posti più assurdi, voglio che mi sussurri che mi ami quando fingo di dormire sotto le lenzuola, voglio sorriderti malizioso quando siamo al lavoro, rivolgerti battute forse un po’ troppo pesanti,cercare di consolarti quando stai male…..Voglio esserti accanto…..Non so dirti quanto durerà questa storia, non posso garantirti che staremo insieme per sempre, la vita non è così facile, e tu lo sai benissimo Alli…..Però posso rivelarti una cosa, una cosa che non ti ho mai detto e che solo oggi si, solo oggi, mi sono accorto di provare…..”
Allison lo stava fissando con il fiato in gola. House toccò la punta del suo naso con l’indice della mano destra e le sussurrò….
Dr H.: “TI AMO ALLISON…….E’ per me l’importante è questo….”
In quel preciso istante la musica cessò.
Silenzio…….
Ma non un silenzio qualsiasi…..Un silenzio pieno di parole, colmo di risposte….
Cameron strinse fra le braccia l’uomo che amava.
Dr C.: “Grazie…..Non sai quanto ho desiderato questo momento”
E poi fu tutto un susseguirsi di momenti indimenticabili……..Ridere e scherzare insieme, ingozzandosi di nutella in quella notte piena di stelle…..E fecero l’amore si, ma non in camera da letto. Nella vasca, in cucina, perfino nello studio sulla scrivania…….Per recuperare il tempo perso……E poi , quella promessa importante, lì sul divano…
DR C.: “Greg…..promettimi che non lo farai mai più…..”
Entrambi sapevano cosa voleva dire.E la sua sincera risposta..
Dr H.: “Te lo prometto Cameron…..Te l’ho già detto che ho una voglia pazzesca di baciarti?”
E quei due paia di occhi….Insieme…..L’unica cosa che conta.
* * *
Un mese dopo……
Dr C.: “Dai su, non essere così nervoso…..”
Dr H.: “ Mi spiegheresti per quale motivo al mondo ho accettato di venire qui?Sai, non ricordo….”
Dr C.: “ Forse perché ti ho minacciato di buttarti a calci nel sedere fuori di casa….”
Dr H.: “Non è una valida argomentazione…..”
Dr C.: “ Hai ragione…..Questa lo è?…….”
Così dicendo cominciò a baciarlo appassionatamente.
Dr H.: “ Ok…ehm…..diciamo che mi stai convincendo…..Ma se qualcuno verrà a sapere di questa visita….”
Dr C.: “Scusa, ma che problema c’è?”
Dr H.: “ Non posso mica perdere la mia reputazione di medico bastardo!!!”
Dr C.: “ Stai tranquillo….Quella non te la ruba nessuno”
Insieme, bussarono alla porta.
Lisa Hermiston venne ad aprire, con in braccio un neonato dalla faccia simpatica
Lisa.: “Ma voi….Voi che ci fate qui?!”
Dr C.: “Ecco…Siamo venuti a chiederle scusa….diciamo…..a chiarire la situazione….”
La donna li guardò diffidenti ma alla fine cedette.
Lisa.: “Accomodatevi…..”
Entrarono e Cameron cominciò ad illustrare la situazione. Il giorno prima le era venuta in mente quella bizzarra idea di andare a chiedere scusa a quella signora dal figlio malato, e lui era stato costretto ad accontentarla.Ora sedeva in un angolo, guardandosi intorno…..All’improvviso il diagnosta scorse una foto curiosa.
Dr H.: “Mi scusi, chi è quell’uomo con quell’enorme macchia sul braccio?”
Lisa.: “Mio nonno……..”
Un dubbio cominciò a far spazio nella sua mente.
Dr H.: “Come è morto?”
Lisa.: “Uh, bè non è mai stata ben chiara la situazione….Ha riscontrato un problema al cervello…..”
House sussultò e rivolse lo sguardo verso Cameron. Anche lei aveva capito e sorrideva soddisfatta, mentre la donna continuava a parlare.
Lisa.: “ E tutti dicevano che lei era il dottore che non sbagliava mai…..”
Dr C.: “Non ci credevo neanche io…Ma è la pura verità”
the end........
 
Top
17fede
view post Posted on 20/3/2007, 19:38




Grandissima!!!!! Grandissima!!!!!!! :AngelStar16: :AngelStar14: :AngelStar09: :AngelStar05: Complimenti!!!!!!! Lo dicevo che non si sbagliava mai!!!!!!! ...e che dolce...io House così me lo vedrei proprio..... :Azzurro05: :Azzurro21:
 
Top
ninìx*
view post Posted on 21/3/2007, 14:28




grazie!!!
allora comincio a postare anche qui la mia nuova ff!
 
Top
58 replies since 8/1/2007, 19:28   843 views
  Share