| Mi aspettavo molte cose da questa puntata, alcune disattese. Il caso mi è parso al limite della fantascienza, un po’ come quando parodiamo House il mio coinquilino ed io, ed inevitabilmente il siparietto si conclude con lui che mi si rivolge tipo bimba di 6 anni per ricordarmi: “guarda che non esiste, eh..House non è vero! “ Non ne so molto di medicina, senz’altro è possibile risvegliare qualcuno dallo stato vegetativo in cui verte da 10 anni, altrimenti staremmo vedendo X-files, suppongo… L’applicazione dell’ipotesi apparterrà senz’altro alla “licenza telefilmica” già citata.. Non ho ben capito la scelta del suicidio: finito l’effetto del cocktail, il padre sarebbe tornato a vegetare e non avrebbe potuto semplicemente stilare un documento ufficiale nel quale autorizzasse a staccare la spina e a donare il cuore al figlio? Boh.. House/Wilson rule. Greg non ha pudori davanti a Wilson, credo sia stato dimostrato ampliamente nel corso delle 3 serie. E’ completamente aperto, per quanto possa esserlo lui; Jimmy ha vissuto l’ascesa e la caduta di House; il prima e dopo la gamba, il prima e dopo l’amore. Nessuna difficoltà nel dichiarare che la corda non vuole essere spezzata..pura onestà. Non credo avesse mentito sulla risposta alla domanda se avesse di nuovo amato. E’ un no, fermo e sincero. Non c’è motivo di mentire, come non ci sarebbe stato di lasciarsi scandagliare da un estraneo. Ma lo ha fatto, nella sua sincerità peculiare. Perché ciò che cerca, ciò che vuole, è la verità, se tutti mentono. Greg reagisce alla verità con altrettanta limpidezza, mi pare. Certo è un manipolativo, gioca con la percezione che gli altri possono avere della verità, costruisce muri, alibi e labirinti in cui la maggior parte delle persone si perde irritata. Ma sempre, davanti alla dichiarazione del vero, nudo e crudo, risponde con la stessa moneta. Perché la verità lo lascia spiazzato. Il racconto sulla scelta di diventare medico invece di risolvermi dei dubbi, me ne ha causati di altri. Parla di quell’intoccabile immedesimandosi, e questo può avere valore ora, che anche lui si sente un “fuori-casta” e si comporta da tale..ma allora? Non poteva sapere che sarebbe diventato quello che è, poteva solo ammirare il fatto che quel medico reietto FOSSE ASCOLTATO perché AVEVA RAGIONE..era geniale, e questo BASTAVA. Mi viene in mente: rapporto con l’autorità, la possibilità di venire ascoltato, creduto, considerato, accettato..anche “solo” in virtù della propria intelligenza, ovviamente diversa, se non per affettività acquisita, se non perché sei figlio.. Avere per una volta l’approvazione..il padre che gli dica che ha ragione. Ma sono mie speculazioni in brain storming…
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