STAMMI VICINO, ff particolare....

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ninìx*
view post Posted on 7/4/2007, 19:55




eccone altri due...
e grazie mille....ti adoro!

House restò qualche altro minuto in bagno, giusto per riprendersi dalla sconvolgente notizia…Quando finalmente abbandonò la stanza per recarsi in salotto, rimase piacevolmente sorpreso. Cameron doveva essere veramente esausta, tanto da essere riuscita ad addormentarsi in pochissimo tempo. House si sedette accanto a lei e la osservò….Teneva gli occhi chiusi e la bocca piegata leggermente all’ingiù. Sulle guance, sgorgavano lacrime ancora fresche che rendevano le ciglia notevolmente umide e appiccicose. Il petto si alzava e si abbassava regolarmente, sereno e rilassato, piacevole da osservare…House sorrise leggermente e, con la massima delicatezza a lui concessa, la prese in braccio. Attraversò il solito corridoio finchè non trovò una stanza che doveva essere la sua camera da letto…All’interno si trovava infatti, un grazioso letto matrimoniale dall’aria accogliente. House ve la adagiò e lei, incurante di tutto, si raggomitolò su se stessa. Il medico arrivò alla conclusione di aver ormai svolto il suo compito…..L’aveva messa a letto, ora avrebbe benissimo potuto andare a dormire a casa sua…In quel momento però, Cameron emise un lieve rantolio di dolore. House si rimproverò mentalmente per quello che aveva appena pensato….Non poteva lasciarla sola. Lei aveva bisogno di qualcuno, soltanto perché dormiva non voleva dire che stesse bene…La osservò ancora qualche minuto, poi, non sapendo cosa fare, si sdraiò imbarazzato dall’altra parte del letto. Lanciò uno sguardo alla sveglia del comodino. Segnava le 2:00 passate. Decise che sarebbe restato lì a guardarla per un’altra oretta, completamente sveglio, giusto per evitare che al suo risveglio Cameron si sentisse spaesata.
* * *
Appena aprì gli occhi, Cameron fu subito colpita dai leggeri raggi di sole che filtravano dalla finestra, illuminando lievemente la stanza….Istintivamente si portò una mano sugli occhi, con l’intento di coprirsi. Come mai non aveva abbassato le tapparelle? Non si dimenticava mai di farlo…Voltò gli occhi verso la sveglia e notò che erano appena le 6:00. Sbruffando si alzò, indirizzata verso la finestra e con l’intenzione di rimettersi a dormire…Appena mise piede a terra però, si rese conto di essere completamente vestita. Non capendo cosa stava succedendo, si girò per raggiungere il letto e rimase letteralmente di stucco. Non poteva essere…Probabilmente stava sognando…Lui era lì, sdraiato dall’altra parte del suo letto matrimoniale…Incredula si avvicinò, per accertarsi che fosse proprio la persona che credeva. Si sedette piano sul letto, cercando di non svegliarlo, e si sporse, cercando di guardare la faccia…Non c’erano più dubbi..Era House, aveva dormito insieme a lei!!Ma non ricordava…Improvvisamente le venne in mente la serata precedente. Lui era andato in bagno e poi? Evidentemente doveva essersi addormentata…Tornò a guardare l’uomo sdraiato accanto a lei. Era completamente rilassato, con gli occhi chiusi, poggiato sul fianco sinistro. Anche lui indossava gli stessi vestiti della sera precedente ed i capelli erano leggermente scompigliati. Non potè fare a meno di sorridere…House, quell’uomo così burbero e menefreghista, le era stato vicino…Era rimasto con lei in uno dei momenti più difficili della sua vita, non scappando come al suo solito. Senza pensarci due volte si avvicinò e si sdraiò accanto a lui…Ormai aveva superato la fase in cui la sua vicinanza la terrorizzava, aveva sì paura, ma questa si era decisamente attenuata. In quel momento sentiva di aver bisogno di lui, della sua presenza, del suo calore….Lentamente, accompagnata da una sensazione di imbarazzo, si strinse ancora di più a lui. Appoggiò delicatamente le mani sulla sua schiena e chiuse gli occhi, finalmente serena dopo tanto tempo.
Passati alcuni minuti però, House sobbalzò e spalancò gli occhi di scatto. Appena sveglio, vide davanti a lui un armadio di mogano con specchio….Dove si trovava? Passarono pochi attimi prima che si ricordasse….Accidenti, si era addormentato…Sarebbe dovuto restare sveglio per poco tempo, prima di lasciare casa di Cameron, ma il sonno doveva averlo raggiunto. Proprio mentre l’idea di che ore fossero gli balenava in testa, sentì qualcuno parlare.
Dr C.:(dolce) “Ehy, Ciao….”
House si girò di scatto, ottenendo come risultato la figura di Cameron a pochissima distanza da lei. Cameron avvampò vivamente, non riuscendo allo stesso tempo a distogliere gli occhi dai suoi. House si trovò impreparato…Sentiva il corpo di Allison a pochi millimetri dal suo, avvertiva il suo odore, addirittura alcune ciocche dei suoi capelli castani erano arrivati a depositarsi sulle sue guance e gli provocavano un piacevole pizzichio. House deglutì rumorosamente…Era eccitato.La sentiva vicina, troppo… Sentiva i suoi seni sodi premuti, praticamente schiacciati, contro il suo petto; Sentiva la snella gamba di lei sovrastare la sua….E poi, incredibile mezzo seduttivo, le sue labbra…Carnose, rosee, invitanti…Semichiuse, provocanti, semplicemente magnifiche…E pericolose. Molto pericolose, perché fra quelle di Allison e le sue c’era solo un alito di distanza. House sentì il desiderio imminente di farle sue, e non solo quelle…Voleva lei, la desiderava pienamente, tutta…Dalla punta dei suoi capelli alle unghie dei piedi. Si rese conto che non avrebbe resistito a lungo, presto il desiderio di assaggiarla avrebbe annullato qualsiasi impedimento…Così di scatto, si mise seduto, gesto che gli costò una fatica incredibile. Cameron insipirò silenziosamente, sollevata. Non voleva pensare a quello che era appena accaduto. Loro due, attaccati, sul suo letto…Anche lei abbandonò la posizione di sdraiata e, portandosi i capelli dietro le orecchie, prese a parlare con il suo capo.
Dr C.: “Io…Non so cosa dire…Mi dispiace che tu sia dovuto restare…Te ne sono grata”
Dr H.: “Ti eri addormentata, avevo intenzione di andarmene, ma devo essermi appisolato…”
Dr C.: “Non ci sono problemi, figurati….”
House si soffermò a guardarla. I capelli erano decisamente in disordine e, sparati da tutte le parti, non si addicevano certo alla sua figura. Aveva il corpetto girato, tanto che si poteva benissimo vedere la zip, e i pantaloni sgualciti…Era…buffa.
Dr H.: “Che ore sono?”
Dr C.: “Circa le 6:00, credo…”
House si alzò dal letto e prese la giacca, che lui stesso aveva poggiato su una poltrona a pochi metri dal letto.
Dr C.: “Te ne vai??”
Dr H.: “Ovvio”
Cameron si sentì leggermente infastidita da quella risposta…Cosa significava?
Dr C.: “Magari potremmo prendere un caffè e poi andare a lavoro insieme…”
House ridacchiò in modo sarcastico e aprì la porta, scuotendo la testa.
Proprio mentre stava per precipitarsi per le scale, Camero lo raggiunse.
Dr C.: “Non te ne importa niente?”
House si voltò e la guardò. No, era decisamente troppo per lui.
Dr H.: “Più di quanto debba interessarmi, purtroppo…Ci vediamo al lavoro, Cameron”
Sbattè la porta, lasciando Allison confusa fra i molti pensieri.



















House aveva riflettuto a lungo ed era arrivato ad un’amara conclusione: quello che era successo a casa di Cameron non sarebbe mai, veramente mai, dovuto ripetersi. Non era accaduto niente di drastico ma…lei che piangeva tra le sue braccia, loro che dormivano appicicati…No, era decisamente troppo. Si stava avvicinando emotivamente a quella collega come non aveva fatto con nessuno…E tutti sapevano che mischiare il lavoro con il cuore era sempre e comunque una scelta sbagliata. Si rese conto di essere arrivato ad un punto che non avrebbe mai voluto raggiungere…Non ci avrebbe giurato, ma sospettava che in quel momento fosse addirittura diventato la persona più importante in assoluto per Cameron…D’altronde era l’unico a cui aveva confessato la terribile esperienza…Maledizione a lui, alla sua insaziabile curiosità e anche alla disarmante fragilità di lei. Mentre zoppicava per l’ospedale distratto, vide venirgli incontro proprio il soggetto principale dei suoi pensieri…La Dottoressa più bella e ingenua che avesse mai conosciuto…Memore delle riflessioni appena compiute, cercò di essere il più distaccato possibile.
Dr C.: (sorridente)“Ciao!”
Dr H.:“….Ciao”
Dr C.: “Qualche novità?”
Appena pronunciò quelle parole si rese conto di quanto in realtà fossero stupide, dato che House era stato a casa sua fino a solo qualche ora prima.
House capì che quello era il momento giusto. Poteva benissimo approfittare della sua domanda non certo intelligente e dirigere la conversazione verso il sarcastico, assumendo il suo tono tagliente che le dava tanto fastidio, come faceva sempre…
Dr H.: “No, nessuna in particolare….”
Ma che gli stava succedendo?? Invece di cercare di ferirla, la stava invitando a parlare con lui. Perché non ce l’aveva fatta?
Dr C.: “Neanche io..Ecco io….Credo di essere in debito con te per quello che hai fatto ieri sera…”
Dr H.: “Era il minimo….”
House aveva voglia di tirarsi il bastone in testa. Gli era dato di volta il cervello?
Dr C.: “Non è vero…Un altro al posto tuo se ne sarebbe andato, approfittando del mio momento di sonno….Quindi volevo ringraziarti…”
Dr H.: “L’hai già fatto, non preoccuparti”
Nello stesso istante in cui House stava per rimproverarsi per l’ennesima volta, vide Chase avanzare verso le spalle di Cameron. Senza pensarci più di tanto, il dottore biondo afferrò la donna per il braccio sinistro, con l’intenzione di comunicare ai due medici chissà cosa…Mentre stava per parlare però, si accorse che al suo tocco Cameron si era scansata bruscamente, allontanandosi di più di 5 metri da lui, sussultando…
House chiuse gli occhi per un istante. Chase l’aveva toccata. Le aveva afferrato il braccio…E non avrebbe mai dovuto farlo. Ebbe voglia di prendere a pugni quell’adorabile faccino, ma riuscì a trattenersi. Chase credeva di non aver fatto niente di male, ma House conosceva la storia, e sapeva che quel leggero contatto doveva aver turbato profondamente Cameron…..
Dr Ch.(stupito): “Cameron, scusami…Ti ho forse colto alla sprovvista?”
La dottoressa intanto si aggiustava nervosamente il camice e cercava di riavvicinarsi a Chase con naturalezza.
Dr C.: “Si, perdonami….In questo periodo sobbalzo per ogni cosa, non devi preoccuparti!”
Chase sorrise imbarazzato e poggiò con disinvoltura la mano sulla spalla di Cameron.
Dr Ch.: “Ah, va bè, ci sono queste settimane…Comunque sono qui per dirvi che Wilson è venuto in ufficio, dice che ha una richiesta importante da farci…”
Cameron iniziò a tremare, contro la sua volontà. Chase continuava a parlare, ignaro di quello che stava succedendo…House non ci vide più. Sapendo che si sarebbe pentito della sua azione avventata, prese Chase per il colletto e avvicinò il viso al suo.
Dr H.(irato): “La dottoressa gradirebbe che tu non gli appiccicassi quelle tue luride mani addosso, ci siamo capiti?”
Chase lo guardò a dir poco allibito.
Dr Ch.: “Non capisco, non ho fatto niente di male….”
House lasciò il ragazzo, dandogli una forte spinta all’indietro.
Dr H.: “Non voglio che si ripeta mai più una cosa del genere, chiaro?! E ora seguitemi, si va nel mio ufficio….”
House accelerò il passo, drigendosi verso Wilson.
Cameron e Chase rimasero indietro.
Dr Ch.: “Ma…Che diamine sta succedendo?”
Cameron, sentendosi in enorme imbarazzo, si apprestò a raggiungere House, mollando Chase nella più totale confusione.





Dr W.(preoccupato): “Che è successo?”
House abbassò lo sguardo, cercando di non incrociare quello molto perspicace dell’amico.
Dal canto suo il dr Wilson aveva subito avvertito che c’era qualcosa che non andava. Si era visto piombare precipitosamente nella stanza House che emanava rabbia da tutti i pori, Cameron tremante che non accennava a smettere e Chase completamente spaesato.
Dr H.(sarcastico): “Robert ha rubato il ciuccio ad Allison e ho dovuto prenderli a sculacciate prima che allarmassero tutto l’ospedale…Devo ammettere che palpare il roseo sederino della piccola è stata una di quelle esperienze che non si dimenticano facilmente…”
House lanciò uno sguardo spinto a Cameron la quale, già rossa come un pomodoro, cercò di nascondere il volto. Wilson sapeva che l’umorismo di House voleva nascondere qualcosa di più grave, ma decise di lasciar perdere, dato che c’erano cose più importanti di cui occuparsi.
Dr H.: “Allora, cosa ci fai nel mio ufficio, intruso?? Non vorrai fregarmi il caffè per caso..La crocerossina lo fa ottimo!”
Dr W.: “A dire il vero House, si tratta di una cosa piuttosto seria. Ecco, una mia paziente ha presentato delle particolari complicanze…Sono subentrati sintomi speciali, non certo facili da affrontare”
Dr H.: “E cosa c’entro io in tutto questo?”
Dr W.:(nervoso) “la Cuddy….Ha ritenuto giusto che mi rivolgessi a te e al tuo team per risolvere il capo….”
Wilson pronunciò quelle ultime parole con una punta d’amarezza e iniziò a giocherellare con le dita nervosamente. House sorrise beffardo.
Dr H.: “Eh…Vecchio mio…Non credevo avresti toccato così presto il fondo…A quanto pare Lisa vuole che io venga a vedere che stai combinando, giusto per accertarmi che tu faccia bene il tuo lavoro!!”
Wilson cercò di mantenere la calma…House aveva colto nel segno..L’oncologo aveva avuto una discussione con il suo capo a proposito del suo nuovo caso…Secondo Lisa stava diventando troppo strano e complicato e Wilson aveva bisogno di aiuto per affrontarlo….La cosa lo aveva profondamente turbato. Come mai tutti in quell’ospedale pensavano che lui non sapesse fare niente?? Come mai c’era quella venerazione particolare per quello scorbutico di House??
Dr W.: “ esattamente, Greg. Ho bisogno del tuo aiuto perché la situazione mi sta sfuggendo di mano, lo sanno tutti che sei tu quello esperto di medicina generale”
Si sforzò di dire quelle parole come se non avessero alcuna importanza per lui, mentre il sorriso di House si allargava sempre di più…
Dr H.: “Ok, Jimmino, ti aiuterò, ma solo perché mi fai davvero pena…”
Si guardò attorno ed assegnò i compiti.
Dr H.: “Voi tre per ora andate a fare le domandine di base alla paziente…Fra non molto vi darò una diagnosi su cui lavorare…”
Wilson lo guardò perplesso.
Dr W.: “House, è da due settimane che sto curando la bambina…Ovviamente so già tutto di lei, oltre ad aver già eseguito molteplici analisi…Io ho già iniziato la terapia”
Dr F.:” E allora noi a cosa serviamo?”
Dr H.: “Ottima domanda cioccolatino”
Dr W.: “Mi dovete aiutare con delle complicanze sopraggiunte recentemente…Che potrebbero, diciamo, smentire le mie precedenti constatazioni”
Dr H.: “Tutto chiaro….Dicci cosa hai pensato, che noi correggiamo…”
Wilson invitò i quattro a seguirli nel suo studio. Quando tutti si furono accomodati, estrasse una cartella dal primo cassetto della sua scrivania e iniziò a sfogliare il fascicolo.
Dr W.: “Si chiama Anne Grishman, 5 anni, sempre stata in soprappeso”
Dr H.: “Diagnosi”
Dr W.: “Feocromocitoma”
House cominciò a tamburellare con il bastone sul pavimento.
Dr H.: “Trema e suda freddo?”
Dr W.: “Ovviamente…Ha i reni praticamente a pezzi. Ha colpito la ghiandola surrenale”
Dr H.: “Perché non Neuroblastoma?? E’ molto più diffuso nell’infanzia….”
Dr W.: “In effetti sono della stessa famiglia, ma ho optato per quello perché non ha lividi e molti sintomi che non corrispondono al neuroblastoma”
Dr H.: “Il problema dove sta?”
Dr W.: “Non risponde alle cure. Io sono convinto si tratti di un tumore celebrale, ma a quanto pare…Peggiora sempre di più…La febbre non scende”
Dr H.: “Bè, che si può fare, è andata…Purtroppo temo che entro pochi giorni uscirà dalla porta di dietro”
Dr W.: “No…Lei…Lei ce la farà me lo sento…Sarò io che ho sbagliato la diagnosi…”
Dr C.: “Io credo che per ora non ci sia niente che possiamo fare. Se non è feocromocitoma dobbiamo aspettare nuovi sintomi per capire cos’altro potrebbe essere…Non basta sapere che non risponde alla terapia per curarla…”
House si voltò compiaciuto contro la dottoressa.
Dr H.: “Mi hai tolto le parole di bocca…Wilson, riposati, non hai un bell’aspetto…Quando alla tua cicciona piccolina succederà qualcosa di grave, cercheremo di fare il possibile…Sempre se intanto non sia già morta”
Particolarmente di buon umore House abbandonò l’ufficio dell’amico, seguito a raffica dai suoi tre dipendenti.
Era ormai giunta ora di andare a casa e tutti incominciarono a raccogliere le proprie cose. House si stava infilando il giubbotto, quando fu interrotto da qualcuno.
Dr C.: “Vai a casa?”
Non si voltò. Sapeva che Cameron era dietro di lui, aspettando una risposta…Come sapeva anche che Foreman e Chase se ne erano appena andati, e la situazione non prometteva bene.
Dr H.: “No, in realtà ho intenzione di fare una passatine al casinò…L’ultima volta sono stato fortunato”
Dr C.: “Bè, anche io”
House
Finalmente si girò e se la trovò davanti, avvolta in un simpatico cappotto verde. Ignorando volutamente la sensazione che aveva provato guardandola negli occhi, si finse estremamente stupito.
Dr H.: “Lo sai vero, che le ragazzine come te non dovrebbero frequentare posti simili?? Attorno alle macchinette girano tanti brutti ceffi…”
Cameron sorrise.
Dr C.: “Intendevo dire, che anche io vado a casa…”
Dr H.: “Mi fa piacere. Il gioco d’azzardo non fa per te”
Oltrepassò la soglia dell’ufficio e si precipitò nel corridoio, non intendendo restare un minuto di più in quella stanza. Appena calpestò l’asfalto grigio, si sentì raggiungere.
Dr C.: “Aspetta!”
Nonostante House avesse fatto chiaramente capire a Cameron che doveva levarsi di torno, lei lo stava seguendo, intenzionata a non lasciarlo andare. Probabilmente proprio questa sua determinazione, ad House fino a quel momento sconosciuta, spinse quest’ultimo a fermarsi e ad ascoltarla.
Dr H.: “Che c’è?”
Dr C.: “Mi chiedevo..se…magari…”
Dr H.: “Cameron…Possiamo evitare di parlare di questo argomento?”
Dr C.(confusa): “Quale argomento, scusa?”
Dr H.: “Io-e-te-fuori-dall’-ospedale”
House si aspettava che lei se ne sarebbe andata senza dire una parola o magari avrebbe cominciato a balbettare imbarazzata…Ma stavolta non fu così.
Dr C.: “Perché non dovremmo discuterne, scusa?”
House cominciava ad interessarsi seriamente.
Dr H.: “Perché non c’è niente da dire…”
Sospirò.
Dr H.: “Allison, il fatto che ieri tu ed io…Insomma…abbiamo dormito insieme, non significa che fra noi due ci possa mai essere qualcosa..”
Cameron scoppiò a ridere fragorosamente.
Dr C.: “Andiamo House, chi vuoi prendere in giro??”

 
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17fede
view post Posted on 9/4/2007, 16:25




Grande Cam!!!! Così ti vogliamo sicura di te!!!! Greg imbarazzato...che carino!! La cosa si fa interessante!!
 
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ninìx*
view post Posted on 9/4/2007, 20:49




grazie...
capitoli carini...

House assunse uno sguardo a dir poco sbalordito e stavolta i suoi occhi non avevano nulla di sarcastico.
Cameron si avvicinò a lui, con uno sguardo pieno di sicurezza…addirittura un pizzico di malizia. Avanzava raggiante verso nella sua direzione e House sorrideva strafottente, curioso di vedere a che punto arrivasse il suo coraggio. Ormai Cameron era vicinissima e House non riusciva ad emettere fiato. Quasi appiccicata a lui, si sollevò in punta dei piedi e poggiò delicatamente la sua bocca sull’orecchio sinistro di lui.
Dr C.:(sussurrando) “Vorresti dire che questo non ti provoca assolutamente niente?”
House avvertì un brivido attraversargli la schiena. Quasi non credeva ai suoi occhi…Da quando Cameron era diventata così…determinata?? Forse la violenza subita l’aveva aiutata a prendere forza, ad essere meno ingenua…Decise che quello non era affatto il momento giusto per pensarci, e iniziò a stare al suo gioco.
Dr H.: “No, assolutamente niente, se non un leggero fastidio….”
Cameron sembrò per un attimo perdere la sua sicurezza, ma fu solo un secondo….Subito dopo la ragazza parve rianimarsi e, leggermente più provocante, decise di continuare la sua operazione.
Dr C.:(fredda) “Bugiardo”
Tornò nuovamente con i piedi per terra e distolse le labbra dal lobo di lui. Ora si stavano guardando negli occhi, con un’intensità mai provata prima da entrambi.
Cameron poggiò dolcemente una mano sul petto di lui. Ma cosa le stava succedendo? Che stava facendo?? Neanche in condizioni normali si sarebbe spinta a tanto, figuriamoci dopo lo stupro……Eppure si sentiva leggera, tranquilla, vera….Libera…La sera prima lui le aveva fatto capire che era presente, non semplicemente per consigliarla, ma per aiutarla…Lei aveva percepito la sua piena presenza, era riuscita a capire che lui voleva stare lì con lei in quel momento e niente aveva più importanza. E lo desiderava…Desiderava più di ogni cosa averlo accanto…E sapeva che doveva agire, altrimenti lui sarebbe fuggito, come ogni volta…Rinnegando tutto…E questo non se lo sarebbe dovuto permettere,mai…
Animata da una grinta fino ad allora sempre tenuta ben nascosta, cominciò a scendere sempre di più con la mano, accarezzando i pettorali ben definiti di lui.
Dr C.: “Se davvero ti credo fastidio, dimmi di smettere”
House chiuse gli occhi. Era incredibilmente piacevole sentire le sue mani sul suo petto, le sue unghie stropicciare lievemente la sua camicia, il suo corpo tanto vicino…Troppo…House si rese conto che erano all’aria aperta, a pochi metri dall’uscita del PPTH e che chiunque avrebbe potuto vederli. Ma, stranamente, la cosa non lo infastidì, anzi lo eccitò ancor di più. House fece di tutto per trattenersi ma alla fine la sua resistenza non bastò e, improvvisamente, un lieve sospiro uscì dalle sue labbra…Quella maledetta emissione di fiato però, era stata abbastanza forte da essere notata dall’attentissima Cameron. Quest’ultima sorrise soddisfatta. House non potè fare a meno di notare che aveva un sorriso splendido…Uno di quelli a trentadue denti, che di solito invitavano al sorriso chiunque avesse l’onore di riceverlo.
Dr C.: “Non ci posso credere…A quanto pare non ti sono del tutto indifferente,Greg…”
Era la prima volta che lo chiamava per nome. House cercò di mantenersi, di non pensare a quanto volesse in realtà partecipare anche lui a quell’intenso provocare….
All’improvviso Cameron si staccò. Si aggiustò i capelli con noncuranza e si allontanò, sapendo che sarebbe stata osservata.
Dr C.: “Mi dispiace davvero che tu non sappia cogliere la palla al volo…sarà per la prossima volta”
House la guardò allontanarsi e capì che la situazione gli stava sfuggendo di mano. Era lei ad essere in vantaggio.
La rincorse e, mentre stava infilando la chiave nello sportello della macchina la bloccò da dietro, spingendola non troppo forte verso l’auto. I loro corpi ora erano veramente attaccati e House, non preoccupandosi di che cosa potesse provare Cameron, le accarezzò un braccio.
Dr H.: “Io so cogliere l’attimo, è la cosa che mi riesce meglio…E se pensi che con i tuoi giochetti da bambolina tu sia riuscita a mettermi fuori gioco, ti sbagli di grosso”
Si allontanò bruscamente e, dopo aver sottratto a Cameron le chiavi, aprì l’autoveicolo. Aspettò che la collega si fosse posizionata sul sedile posteriore e mise in moto.
Dr H.: “Guido io…E stavolta, si và a casa mia”










Dr H.: “Allora, ti piace?”
House spalancò la porta e si addentrò veloce nel salotto del suo appartamento, facendo segno a Cameron di seguirlo. Quest’ultima rimase immediatamente colpita…Si trovava nel suo territorio…Si diede una rapida occhiata in giro, cercando di impossessarsi di ogni minimo dettaglio. Appena entrata la cosa che l’aveva colpita di più era stata senz’altro l’imponente pianoforte nero...Era magnifico…Si trovava a pochi metri da una grande finestra e sopra di esso facevano la loro comparsa una bottiglia di vodka e due o tre scatolette di vicodin…Alla vista di queste ultime, Cameron distolse lo sguardo…Il vicodin era il difetto di House che più la infastidiva, anzi la preoccupava. Proseguì la sua perlustrazione e notò che il tutto era immerso in un caotico disordine, esattamente come si sarebbe aspettata. Il tappeto era quasi attorcigliato su se stesso, una ventina i cd ricoprivano ogni centimetro della stanza, accompagnati da cianfrusaglie di ogni genere. IL divano era senza dubbio il più affollato. Cameron si avvicinò curiosa e notò che, oltre ad una cartella medica aperta, c’erano un jeans e una giacca sportiva….Cameron sorrise: era la giacca del loro appuntamento, quella che lui aveva usato per coprirla…Senza rendersi conto di quello che stava facendo, si sedette sul divano blu e prese la giacca in mano..Appena vi affondò il viso, avvertì il suo forte profumo…
Proprio in quel momento House riemerse da un ampio corridoio ed ebbe la fortuna di assistere a quella scena così…buffa.
Dr H.: “Potevi dirmelo subito che ti piaceva la mia acqua di colonia, ti avrei detto il nome e avresti risparmiato la fatica di odorare i miei vestiti…..”
Cameron sobbalzò e si alzò di scatto. Lasciò che le sue guance tornassero di un colore normale e si girò verso di lui.
Dr C.:(maliziosa) “Scusa…Volevo vedere se portava ancora il mio odore addosso….”
House sorrise…Quella ragazza lo stava stupendo sempre di più. E la cosa non gli dispiaceva affatto..
Stavolta fu lui ad avvicinarsi . Quando ormai erano separati di pochissimo, si apprestò a parlarle dolcemente.
Dr H.: “Allora, perché siamo venuti qui?”
Dr C.: “Sinceramente non né ho la minima idea, dato che sei stato tu a portarmici…..”
Dr H.: “Io ho soltanto eseguito i tuoi ordini….”
Dr C.: “Ma quali ordini?”
Dr H.: “Bè, mi pareva di aver capito che ti andasse la mia compagnia, ma se mi sbaglio sei libera di andartene….”
Cameron scosse la testa, divertita.
Dr C.: “Assolutamente no…Avevi capito bene…”
House la stava divorando con gli occhi e sapeva che Cameron lo aveva notato.
Dr H.: “Sentiamo, cosa hai intenzione di fare?”
Cameron si guardò attorno, come in cerca di un’idea. Improvvisamente sembrò che gliene fosse venuta una buona e sussurrò ad House, come solo lei sapeva fare.
Dr C.: “Suona”
House strabuzzò gli occhi.
Dr H.: “Suonare?”
Dr C.: “Esattamente”
Dr H.: “No”
Dr C.: “Perché?”
Dr H.: “Perché non mi va…”
Dr C.: “E dai…”
Dr H.: “No”
Dr C.: “Ti prego….”
Dr H.: “Ho detto di no…”
Cameron, scherzosamente,si finse profondamente offesa. House la osservò…Era bellissima…Le sue labbra erano inarcate in un broncio triste e gli occhioni verdi erano arrivati a luccicare. Mise le mani sui fianchi e scosse la testa.
Dr C.: “E così non avvereresti il desiderio di una povera ragazza indifesa, solo per un tuo capriccio?!”
House non resistette.
Dr H.: “Soltanto perché mi fai davvero pena…”
Così si diresse annoiato verso il pianoforte. Dopo essersi seduto, scoprì con un gesto i fantastici tasti bianchi e neri. Cameron sorrise….Doveva tenerci davvero tanto, alla sua musica..Fece per sederglisi accanto sul suo sgabello, ma lui la allontanò bruscamente.
Dr H.: “No…Avere persone vicine mentre suono, mi rende nervoso”
Cameron accettò la risposta e si sedette sul bracciolo del divano. Incrociò le mani, sentendosi stranamente emozionata.
Alla vista dell’entusiasmo di Cameron, House fece una delle sue facce ridicole.
Dr H.: “Su, Allison…Non si tratta mica di un concerto di Bach!”
Cameron rise sommessamente.
Dr H.: “Ehm, preferiresti un allegretto oppure…”
Dr C.: “Shh…Non mi interessa cosa sia..Suona e basta”
House chiuse gli occhi, poi accarezzò delicatamente tutti i tasti. Successivamente, solo dopo aver preso un profondo respiro, cominciò a suonare.
Cameron chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Era magnifica…Giurò di non aver mai sentito una melodia così bella…Era dolcissima, ma allo stesso tempo grintosa, piena di energia…Dopo circa cinque minuti di ascolto, Cameron aprì gli occhi curiosa.... House suonava rilassato, guardava si gli scomparti, ma sembrava conoscesse la sequenza a memoria, tanto che a volte chiudeva gli occhi. Cameron si rese conto che non l’aveva mai visto così...a suo agio. Era splendido, forse più della musica che stava suonando. Involontariamente, una lacrima le attraversò il viso. Non sapeva per quale motivo preciso, ma iniziò a piangere sommessamente. Forse per lui....per la musica...per la situazione..per la violenza....per la solitudine...Dopo poco tempo, House smise di suonare. Si voltò verso Cameron e le se avvicinò.
Dr H.: “Oh mio dio, non credevo di essere così bravo!”
Cameron sorrise fra le lacrime.
Dr C.:(piangendo) “Ti ha mai detto qualcuno che forse hai sbagliato mestiere?? Era magnifica, veramente...”
Dr H.: “Grazie...Anche se non credo tu pianga per questo...”
Si sedette accanto a lei.
Dr C.: “Di chi è? Non l’avevo mai sentita...”
Dr H.: “L’ho scritta io....”
Cameron si voltò verso di lui, incredula.
Dr C.: “Sul serio??”
Dr H.: “Credo proprio che tu mi sottovaluti a volte...”
Dr C.: “Sei bravissimo...”
Dr H.: “lo so”
Passò qualche istante di silenzio.
Dr H.: “Allison, perché stai....”
Dr C.: “Non lo so...”
House le mise delicatamente una mano sulla spalla e le tirò qualche pacca.
Poi, inevitabilmente, si vide davanti lei che veniva buttata a terra, un uomo ignoto che la faceva sua, la sua disperazione....Strinse i pugni, per mantenere la rabbia.
Dr H.:(arrabbiato) “Non puoi continuare così...Dobbiamo chiamare la polizia...In ospedale potrà anche non saperlo nessuno, ma tu....”
Dr C.: “Ti prego Greg, non dire una parola di più...”
House annuì debolmente.
Dr H.: “Vado a preparati un po’ di caffè.....Torno subito”
Quando fu sulla soglia della cucina, Cameron lo bloccò.
Dr C.: (sussurrando) “Grazie....”
House sorrise
Dr H.: “Se fossi in te non lo farei, dopo che assaggerai il mio caffè non sarai molto entusiasta....”

 
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17fede
view post Posted on 10/4/2007, 15:25




:AngelStar12: :WhiteHeart00: :Azzurro27: :Azzurro28: :Cactus01:
Non so che dire.perciò uso i disegnini!!! potrei risultare ripetitiva....ma che bei capitoli!!!! belli,belli,belli!!
 
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ninìx*
view post Posted on 10/4/2007, 15:28




ed ecco i prossimi....
grazie mille

Cameron bevve un lungo sorso di quell’amaro liquido marrone e deglutì a fatica.
Dr C.: “Guarda che non è tanto male...”
Dr H.: “Rimangio quello che ho detto qualche giorno fa...sei assolutamente incapace di mentire!”
Risero insieme.
Finito il caffè entrambi si accorsero che era passato molto tempo...L’orologio a muro segnava mezzanotte passata.
Dr C.: “Si è fatto tardi...Probabilmente dovrei andare....”
Silenzio
Dr H.: “Sbaglio o abbiamo appena ingurgitato caffeina scadente???”
Dr C.: “In effetti non ho molto sonno...”
Dr H.: “Neanche io...quindi, se ti va, puoi restare”
Cameron sorrise fra sé e sé. Aveva desiderato più di ogni altra cosa l’invito di Greg a rimanere a casa sua.....
Improvvisamente si resero conto che non avevano assolutamente niente da fare. La situazione era abbastanza imbarazzante...Sia l’uno che l’altro stavano riflettendo sulla possibilità di...
Dr H.: “Una donna, un uomo, un letto....Quale attività potremmo praticare?”
Cameron gli diede una leggera spinta con le mani.
Dr H.: “Io a dire il vero volevo fare la lotta...ma se tu hai in mente qualche altra idea...”
Dr C.: “Ti hanno mai detto che sei un porco, House?”
Dr H.: “Più volte di quanto credi....”
Dr C.:(imbarazzata) “Bè, se pensi che stanotte noi potremmo....così...cioè...ti sbagli di grosso!”
House mostrò uno dei suoi sorrisi sarcastici.
Dr H.: “A quanto pare, ho messo la piccola Allison in imbarazzo...”
Cameron lo guardò incredulo.
Dr C.: “In imbarazzo, io?? Si capisce che non sai con chi hai a che fare....”
Dr H.: “Sbaglio o sei tu quella che arrossisce ogni qual volta punto gli occhi su di te, a lavoro?”
Dr C.: “Non è assolutamente vero....”
Dr H.: “Come no....”
Dr C.: “Guarda che sei tu quello che mi fissa in continuazione con la bava alla bocca...”
House scoppiò in una sonora risata e si alzò dal divano, seguito da Cameron.
Dr H.: “Addirittura bava alla bocca....Credi che basti così poco per farmi eccitare? Preferisco di gran lunga le tette della Cuddy...”
Dr C.:(quasi urlando) “Vorresti dirmi che non ti è piaciuto quando stamattina.....”
Dr H.:(quasi urlando) “Chiunque gradirebbe una ragazzina innamorata che gli si struscia addosso...In noi uomini, sono gli ormoni che comandano!”
Ormai stavano litigando e si dirigevano inconsciamente verso la camera da letto.
Cameron, furiosa, gli puntò un dito sul petto, spingendolo verso la porta.
Dr C.: “Senti, non capisco perché ti secca ammettere il fatto che provi attrazione per me....”
Dr H.: “Forse perché non è così?”
Entrambi intenti a scagliarsi verso l’altro, non si erano resi conto di essere arrivati al bordo del letto.
Dr C.: “Oh, andiamo Greg, per favore!! Appena ti metto le mani addosso....”
Dr H.: “Cosa che ti piace moltissimo fare”
Dr C.: “Non più di quanto piaccia a te...”
Dr H.: “Scusa, ma mi spieghi cosa vorresti insinuare??!! Cosa credi, che ogni volta che ti vedo penso....”
Dr C.: “A come sarebbe bello fare l’amore con me? L’hai detto tu...”
Per vari minuti, nessuno dei due fiatò.
Cameron cominciò a giocherellare con le mani e, timida, iniziò ad avanzare verso House.
Dr C.:(calma) “Non è così?”
House non riusciva a guardarla negli occhi. Stava valutando se fosse il caso di mantenersi, oppure no....
Notò che ormai Cameron era vicinissima. Quest’ ultima prese ad annusare il suo collo
Dr C.: “Hai un buon odore, sai?”
Poi, delicatamente, senza dare il tempo ad House neanche di realizzare, poggiò le labbra su quelle di lui. Durò un istante, eppure fece provare loro una sensazione così intensa, che mai si sarebbe ripetuta. Dopo essersi separati, si guardarono. Gli occhi verdi di lei si impossessarono di quelli ghiaccio di lui e viceversa. Nuovamente Cameron iniziò a baciarlo, ma Greg rifiutò la sua bocca, allontanandosi da lei.
Nessuno dei due sapeva cosa dire.
Cameron si sentì profondamente ferita. Cosa c’era che non andava? Pochi giorni prima le era sembrato di capire che a lui andasse di baciarla...Un orrendo timore la invase...Aveva per caso frainteso tutto? Lui era lì con lei solo per lavoro, o peggio, per compassione??
Dr H.:(pacato) “Non è per te...Tu...non hai fatto niente....”
Dr C.: “Allora perché?”
House le si avvicinò cautamente. Le accarezzò dolcemente una guancia, e lei chiuse gli occhi al suo tocco leggero.
Dr H.: “Sarebbe uno sbaglio...Tu...sei ancora toccata...Quell’esperienza è ancora forte dentro di te, lo sento...So che te ne pentiresti, soffriresti molto...E non voglio che fare l’amore con me ti provochi dolore....Non sei ancora pronta”
Cameron lo guardò ed un’espressione stupita le si dipinse in volto. Non poteva crederci.....House.....lui...stava rinunciando al piacere di averla, soltanto per non farle del male...Cameron cercò di trattenere le lacrime che premevano per uscire. Avrebbe voluto saltargli al collo e gridargli che lo amava, ma non ci riuscì.
Dr C.: “Grazie...”
Dr H.: “Credo di avertelo sentito dire circa una decina di volte in questi giorni...”
Cameron sorrise e House non potè fare a meno di ricambiare. Con la gioia negli occhi, saltò sul letto e vi si sdraiò.
Dr C.: “Non immaginavo fosse così comodo...Che ne dici di schiacciare un pisolino?”













Il Giovedì seguente, PPTH, ore 10:00 a.m
.Dr H.: “Allora, novità?”
House e Cameron entrarono contemporaneamente nell’ufficio di Wilson. L’oncologo rivolse loro l’ennesima occhiata diffidente.
Dr W.: “Scusate se mi impiccio, ma sono troppo curioso...E’ dall’inizio della settimana che arrivate entrambi con mezz’ora di ritardo...”
Dr F.: “...cosa strana, dato che tu Cameron eri solita arrivare in anticipo e tu House in notevole ritardo....”
Dr Ch.: “...Ma soprattutto, arrivate insieme...Cosa molto molto sospetta....”
House strabuzzò gli occhi, mentre Cameron cercò di distogliere lo sguardo.
Dr H.: “Caspita!!Non so cosa ci facciate voi tre in ospedale, avreste dovuto fare gli investigatori privati....Mi aspettavo comunque che almeno Wilson ci avesse messo meno tempo a capire che io e la dottoressa andiamo a letto insieme, dovreste velocizzare le indagini...”
Dr C.: (innervosita) “Questo non è assolutamente vero...Io e lui non....”
Foreman e Wilson iniziarono a ridacchiare.
Dr Ch.: “Ehi, Cameron, non devi vergognarti più di tanto...”
Cameron cercò di trattenere una parola poco gentile. Puntò gli occhi su House, visibilmente infastidita.
Dr H.: “Bè sarà meglio non mettere la piccola in difficoltà...Allora, ci sono si o no novità?”
Dr W.: “Purtroppo si...”
Dr H.: “Purtroppo? Io direi finalmente, stiamo da cinque giorni ad aspettare che quella mocciosa peggiori per poterle diagnosticare qualcosa!!!”
Dr F.: “Si, ma se non troviamo una terapia in fretta, temo proprio che non si potrà fare più niente....”
Dr C.: “Cos’ha?”
Dr W.: “Bella domanda....comunque nulla che ha toccato la mia diagnosi di feocromocitoma....”
Dr H.: “Sarebbe meglio non pensare più alla tua diagnosi, ok?? Dubito che possa essere giusta, secondo te perché la Cuddy mi ha chiamato?”
Dr W.: “Senti, House, fino a prova contraria.....”
Dr C.: “Basta! Si può sapere o no cos’ha quella maledetta bambina?”
Tutto il team rimase di stucco. “maledetta” non era certo uno dei vocaboli più usati da Cameron e questa non aveva mai osato interrompere il suo capo....
Dr F.: “Bè..Comunuqe, E’ affetta da somatoagnosia....ovvero alterazione del proprio schema corporeo....”
Dr H.: “Ehi, cioccolatino, mi sembrano parole un po’ azzardate....Per caso si vedeva magra?”
Dr F.: “No ma...”
Dr H.: “A questo punto devi cercare di convincermi di più...”
Foreman scosse la testa contrariato.
Dr F.: “E’ sicuramente affetta da somatoagnosia, che nel suo caso si è diramata in agnosìa digitale e anosodiaforia, cioè...”
Dr H.: “Mi state dicendo che ha cominciato improvvisamente a non rendersi conto della parte destra del suo corpo e a rovinarselo come se fosse una cosa da niente?!”
Dr Ch.: “Più o meno, solo che si trattava della parte sinistra....”
Dr H.: “A questo punto mi arrendo...Peccato, mi piaceva pensare che foste degli emeriti idioti....”
Dr C.: “Ma cosa può aver causato tali disfunzioni?”
Dr W.: “E’ quello che stiamo cercando di capire...”
House prese a girarsi intorno.
Dr H.: “Vediamo le cause potrebbero essere....Wilson, ma è possibile che non hai una maledetta lavagna?!!”
Dr W.: “Non ne vedo l’utilità...”
Dr C.: “Lascia perdere....Allora, credo che seguendo la nostra pista...Bè, tutto quadra!! Le diverse agnosie solitamente vengono causate da tumori celebrali...Il feocromocitoma potrebbe aver tranquillamente...”
Dr H.: “A me invece questa cosa non mi convince per niente.....”
Dr W.: “Sentiamo House, per quale motivo?? Forse perché il feocromocitoma è la diagnosi di Wilson?”
Dr H.: (urlando)”No, semplicemente perché LA BAMBINA NON RISPONDE ALLA CURE!; ce lo siamo forse scordato questo particolare?!”
Dr Ch.: “In effetti House non ha tutti i torti....se la somatoagnosia fosse causata dal feocromocitoma, Anne risponderebbe alle cure di betabloccanti.....”
Dr F.: “Cosa che non sta facendo...”
Dr H.: “E questo porta inevitabilmente ad una soluzione: La diagnosi di Wilson è SBAGLIATA!”
Dr C.: “Allora cosa dovremmo fare?”
Dr H.: “A questo non mi interessa....Sono stato portato qui per dimostrare che non era feocromocitoma, non per curare la mocciosa.....Vedetevela voi!”
Tutto il team rimase di stucco, e stava per protestare quando, proprio mentre House stava per andarsene, entrò un ospite alquanto indesiderato.
Dr Cu.:(alterata) “Ma che cosa sta succedendo qui dentro?!!”

 
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17fede
view post Posted on 11/4/2007, 12:17




Tutti e due bei capitoli...ovviamente mi è piaciuto d più il primo....
:B): :rolleyes:
 
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SoniaFrusciante
view post Posted on 11/4/2007, 21:16






eih hai pubblicato anche in questo sito? hai fatto benissimooo questa storia merita VERAMENTE di essere letta da moltissime persone...
brava brava.. e ora il continuoooo

Edited by LaurieLo - 11/4/2007, 23:49
 
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ninìx*
view post Posted on 16/4/2007, 15:41




scusate la prolungata assenza...
ecco il continuo....
due capitoli

Dr H.: “Oh, mio splendido raggio di sole, a cosa devo la tua presenza?”
La Cuddy fulminò con lo sguardo tutti i presenti, poi posò gli occhi su House.
Dr Cu.:(alterata) “House!!! Ma che diamine sta succedendo qua dentro? Le vostre urla si sentono dal piano di sotto....Avete forse scordato che siamo in un ospedale?”
Dr H.: “In effetti con Cameron che fa lo streap tease e Wilson che versa champagne...è difficile ricordare l’esistenza di un antibiotico...”
Tutto il team prese a squadrare House.
Dr H.: “Ma che ho detto?”
Dr Cu.: “Suppongo che almeno loro abbiano capito che non è affatto il momento giusto per scherzare....Come mai tutto questo baccano?”
Dr W.: “Ma, niente...Non eravamo in perfetto accordo fra di noi su come curare la paziente, e...”
Dr Cu.: “Wilson...Mi rendo conto che si tratta di un caso complicato per te, ed è per questo che...”
Wilson fu preso da un attacco di rabbia, che purtroppo non seppe quietare.
Dr W.: (urlando) “Ed è per questo che cosa??! E’ per questo che mi hai messo alle calcagna quel medico scorbutico??! E’ per questo che dovrei essere disposto a sopportare House che corregge ogni cosa che dico??! E’ per questo che dovrei cercare di ignorare gli sguardi di tutti, che sembrano vogliano dire che non sono degno di essere un oncologo?!”
Ci fu un momento di silenzio assoluto.
Dr C.: “Io non penso assolutamente che tu non sia degno di essere oncologo, anzi!”
Dr Ch.: “Mi associo...”
Dr F.: “Anche io....”
Tutti si voltarono verso House in cerca di un segno di approvazione.
Dr H.: “Scorbutico io?? Non capisco come mi si possa definire scorbutico.....”
La Cuddy lo ignorò e si avvicinò a Wilson.
Dr Cu.: “James, nessuno qui dentro pensa che tu non sia abbastanza bravo....”
Dr H.: “A dire il vero...”
Dr Cu.: “Taci!...Stavo dicendo nessuno, assolutamente nessuno, mette in discussione la tua professionalità...Ho chiesto ad House e al suo team di aiutarti, perché il caso sta cominciando a riguardare anche malattie fuori dal tuo campo....”
Cominciò a farsi più comprensiva.
Dr Cu.: “Non capisco a quale ragione sia dovuto il tuo improvviso attacco d’ira....L’ho trovato..insolito, da parte tua...Se c’è qualche problema, sei libero di parlarne....”
Dr W.(imbarazzato): “Ecco, io...Non so cosa mi sia preso...Scusatemi....”
Così dicendo abbandonò la stanza.
La Cuddy puntò gli occhi su House ed il suo team e riacquistò il tono duro di prima.
Dr Cu.: “Bè, è chiaro che senza Wilson non potete continuare...Cercate di capire cosa gli sta succedendo, lo vedo molto turbato....E appena chiarirete l’equivoco, esigo vedervi a lavoro...Ed in silenzio”
Così dicendo fece per abbandonare la stanza.
Dr H.: “Scusa eh, dato che sei stata così dolce con Wilson, credo che mi convenga approfittare....Ormai abbiamo capito che la sua diagnosi è sbagliata, credo che il mio lavoro sia finito, potrei tornare a rilassarmi nel mio ufficio?”
La Cuddy si voltò verso di lui e, dopo essere rimasta impassibile per qualche secondo, scoppiò in una sonora risata.
Dr Cu.:(quasi in lacrime) “House...Questa è senz’altro la tua più bella battuta da quando lavori qui!”
Senza dare il tempo al medico di rispondere, ancora ridendo, abbandonò la stanza.
* * *
Casa di House, ore 23:30 p.m
Dr H..: (urlando) “Vuoi un altro po’ di biscotti???”
Dr C.: (urlando) “Si, grazie...Ho una fame....”
Cameron chiuse gli occhi e si sistemò meglio il cuscino. Prese in mano il telecomando e iniziò a fare zepping...Un vecchio film in bianco e nero, un reality show superato, e una campagna politica...Decisamente niente di speciale. Premette il tasto rosso e iniziò a concentrarsi su una cosa senza dubbio più interessante...House era appena entrato in camera da letto, con un piatto pieno di biscotti al cioccolato.
Dr H.: “In cucina c’era un disordine....Non capisco come faccio a viverci”
Cameron sorrise e si scansò per permettere ad House di raggiungerla sul letto. Poi prese tre biscotti e li infilò in bocca tutti assieme.
Dr H.: “Ehy, piccola, calma....Non vedi che così ti affoghi?”
Cameron iniziò a ridere e cercò di ingoiare come meglio poteva. House notò che aveva le labbra tutte sporche di cioccolato, e la cosa lo divertì.
Dr C.(con la bocca piena): “Che...mm c’è??mm Che hai da mm mmm guardare?”
House prese un fazzoletto dal comodino e si avvicinò al suo viso. Poi, delicatamente, prese a pulirgli la bocca....
Dr H.(dolcemente): “Avevi il muso tutto sporco....”
Dr C.: (deglutendo) “Grazie....”
Entrambi sorrisero. Poi Cameron parve ricordarsi di qualcosa e si rabbuiò in volto. C’era da ricordarsi che ad House non sfugge mai nulla..
Dr H.: “Che c’è?”
Dr C.: “Niente....”
Dr H.:(sarcastico) “Si, certo.....”
Dr C.: “No, davvero, nulla di importante....”
Dr H.: “Allora dimmelo”
Cameron inspirò e si voltò completamente verso di lui, per guardarlo negli occhi.
Dr C.: “Oggi mi ha dato fastidio il tuo comportamento”
Dr H.: “A che ti riferisci?”
Dr C.: “In ospedale, stamattina....Perchè hai detto quelle cose?”
Dr H.: “Allison, potresti essere più specifica, dato che io sono un tipo che parla molto e....”
Dr C.: “Intendo quando hai detto a tutti che andavamo a letto insieme”
House sorrise.
Dr H.: “Bè, vivo nell’illusione, non capisco cosa ci sia di male....”
Dr C.: “C’è di male che hai raccontato una fesseria...E ora tutto l’ospedale è convinto che io e te abbiamo una relazione”
Dr H.: “Bè, meglio....”
Dr C.: “Che significa meglio?”
Dr H.: “Che saranno già pronti per quando ci sarà sul serio una relazione....”
Cameron arrossì violentemente....Inutile, quello era un vizio che non sarebbe mai riuscito a togliersi.
Dr H.: “Allison...E’ da cinque giorni che dormi a casa mia...”
Dr C.: “E con questo? Non vuol dire che andiamo a letto insieme....”
Dr H.: “Bè, in senso letterale.....”
Dr C.: “Sei proprio uno scemo”
Così dicendo abbandonò il discorso.
House capì che però, c’era ancora qualcosa che non andava.
Dr H.: “E poi...Non è finita qui, vero?”
Dr C.: “In effetti no....Ecco...Cosa sta succedendo tra te e Wilson?”
House distolse lo sguardo, e Cameron notò che aveva cominciato ad irrigidirsi.
Dr H.: “Nulla...”
Dr C.: “Greg....”
Dr H.: “Ok, mi hai beccato. L’altro giorno gli ho rubato il lecca lecca, ed era l’ultimo all’arancia, quindi è ancora offeso con me...Tra l’altro faceva pure schifo...”
Dr C.: “Greg!”
Dr H.: “Allison, niente, cosa vuoi che succeda?”
Dr C.: “E’ solo che pensavo foste amici...E oggi ha avuto quella strana reazione...”
Dr H.: “E’ decisamente nervoso nell’ultimo periodo, sarà che ancora gli rode la storia del lecca lecca, ma sinceramente non mi interessa...”
Dr C.: “Credevo che quando un amico avesse dei problemi, ci fosse sempre l’altro per aiutarlo....”
Dr H.: “E questa dove l’hai presa? Vangelo secondo Matteo?”
Dr C.: “Prima eravate più legati....Non so cosa sia successo, ma non è nulla di positivo. Ha ragione la Cuddy, non si respira un buon clima al lavoro con voi due e lui ne sta risentendo più di te....Dovresti fare qualcosa”
Dr H.: “Si, domani andrò ad asciugargli le lacrime...Ora, se non ti dispiace, sarei un po’ stanco. Che ne dici di spegnere le luci?”
Dr C.: “Ma...”
Dr H.: “Buonanotte, Allie”
Dr C.: “Uff....Buonanotte, Greg”
Si girarono ognuno dalla sua parte e spensero le luci.
House chiuse gli occhi e iniziò a stringere i pugni. Allison era senza dubbio l’ultima persona che avrebbe dovuto sapere cosa stava succedendo tra lui e Wilson...Decise di scacciare il pensiero dell’amico, di certo non gli avrebbe portato sonni tranquilli.
Proprio mentre stava per addormentarsi, sentì qualcuno chiamarlo.
Dr C.: “Ehi...Greg...”
Dr H.: “uh….”
Dr C.: “Sei ancora sveglio?”
Dr H.: “uh.....”
Dr C.: “Ho freddo....”
House spalancò gli occhi e sorrise. Si girò dall’altra parte, prese delicatamente una Cameron sorridente tra le braccia e le sussurrò all’orecchio.
Dr H.: “Lo sai vero, che sei la donna più...più...più....vabbè, lascia perdere”




Il martedì appena passato,PPTH, tarda serata......
Wilson stava rivedendo tutti i dettagli della Grishman, quella bambina che gli stava portando tanti problemi.Improvvisamente avvertì la porta spalancarsi e House entrare violentemente nel suo studio.
Dr W.: “Ah, House….Dimmi pure”
Dr H.: “Sei proprio uno stronzo”
Wilson alzò gli occhi e li puntò sull’amico.
Dr W.: (incredulo)“Mi sembra un’accusa un po’ pesante, non credi?”
Dr H.: “Decisamente adatta per un vigliacco come te”
Wilson scosse la testa e si alzò.
Dr W.: “Non mi pare di aver mai fatto qualcosa di....”
Dr H.: “Invece si”
Fra i due calò il silenzio
Dr H.: (irato)“Perché gliel’hai detto, eh?”
Dr W.:(non capendo) “Detto cosa?”
House sbattè un pugno sul tavolo.
Dr H.: “Ti va di fare il giochino?? A me va benissimo....Facciamo finta che tu non sappia niente, sia al completo oscuro di tutto....”
Dr W.: “House, calmati.....Spiegami....”
Dr H.: “Ok, d’accordo...Ti spiegherò tutto....”
Strinse i pugni e sollevò il viso, visibilmente rosso.
Dr H.: “Stamattina la Cuddy è venuta da me, furiosa come una bestia. Ha perlustrato il mio studio e ne ha prelevato tutte le boccette di vicodin. Tutte. Era nera, perché non le sembrava affatto corretto che io, per giunta dopo la strigliata che mi ha fatto la settimana scorsa, ne prendessi ancora...Era intollerabile. Mi ha urlato contro che se mi avesse visto ancora prendere una sola pillola, mi avrebbe buttato via a calci in culo. E l’ha sentita tutto l’ospedale”
Dr W.: “Mi dispiace, ma io cosa c’entro...”
Dr H.: “Prima di andarsene, poi, ha aggiunto un’ultima cosa. Ha detto più o meno così:- E non provare neanche a chiedere scorte al tuo amico, sono sicura che lui non ti accontenterà più-“
Wilson si fece pensieroso.Poi improvvisamente riuscì a realizzare.
Dr W.:(offeso) “Non ci posso credere. Non ci posso credere! Come hai potuto anche solo pensare che io avessi potuto fare la spia?”
Dr H.: “Oh, andiamo Jimmy, ora non fingerti innocente...Sei l’unico da cui prendo le scorte di nascosto, l’unico che avrebbe potuto riferire a Lisa una cosa del genere!”
Dr W.: “House, mi hai profondamente deluso. Io non ho la minima idea di chi...”
House sbattè il bastone violentemente contro la scrivania dell’amico.
Dr H.(urlando): “Io?! Io ti ho deluso?!! Come hai potuto farlo, jimmy? Come hai potuto dire alla Cuddy dei nostri incontri?!Io soffro, soffro come tu neanche nei tuoi peggiori incubi hai mai immaginato, il dolore è l’unica cosa al mondo contro cui da solo non posso battermi...Il vicodin è il mio unico aiuto. E non mi basta quello che ho a casa”
Dr W.: “Anche se non condivido la tua opinione, non avrei mai potuto...”
House protese una mano in aria, come per allontanare le parole di Wilson.
Dr H.:(a bassa voce) “Tu sei l’unica persona qua dentro che io consideri amica...Non avresti dovuto farlo”
Dr W.: “Ma non sono stato io, te lo giuro!”
House lo guardò negli occhi per alcuni secondi, poi abbassò lo sguardo, come rassegnato.
Dr H.: “Sei l’unico che avrebbe potuto farlo.....Mi dispiace Jimmy, non sono capace di credere nell’impossibile”
Così dicendo abbandonò la stanza.

House sobbalzò nel cuore della notte.
Decise di alzarsi per andare in bagno, a rinfrescarsi un po’.
Fece per alzarsi, quando si ricordò di non essere solo. Cameron era appoggiata sul suo petto e dormiva. Sorrise e le accarezzò dolcemente i capelli. Poi, il più cautamente possibilè, si alzò e raggiunse la sua meta. Dopo essersi sciacquato la faccia, rimase qualche altro minuto a pensare. Aveva sognato l’incontro avvenuto con Wilson, due giorni prima. Era quello il motivo per cui non andava più d’accordo con il suo amico. Lui l’aveva tradito e ora House non aveva più il piacere del suo vicodin a lavoro. Ne estrasse una scatoletta dallo stipetto del bagno e ingoiò una manciata di pillole. Aveva deciso di non prenderne più in presenza di Allison, perché aveva notato che la cosa la infastidiva....Inoltre, la Cuddy avrebbe presto potuto avvertire i suoi dipendenti del suo processo di “disintossicazione” e quindi doveva stare attento all’immunologa....Sempre che non lo sapesse già. Si rilassò qualche altro secondo e decise di ritornare sotto le coperte. Quando tornò in camera da letto, notò però che la luce del comodino era accesa.
Dr C.: “Greg, tutto ok?”
Era seduta e lo fissava con un’espressione preoccupata.
Dr H.: “Allie, che ci fai sveglia? Su, dormi...”
Dr C.: “Guarda che non sono mica malata, non c’è bisogno che ti prenda cura di me in questo modo”
House fece qualche passo e si sdraiò accanto a lei.
Dr H.: “Spegni la luce”
Cameron gli obbedì e gli si strinse addosso.
Dr C.: “Greg, sicuro che è tutto a posto?”
Dr H.: “Ma certo...Ho solo sognato Foreman e Chase che pomiciavano sulla mia scrivania...Capisci che ho bisogno di riprendermi?”
Cameron decise di rinunciarci, House non avrebbe mai abbandonato la sua cocciutaggine.
 
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17fede
view post Posted on 17/4/2007, 14:45




Questa ff si fa sempre più bella....questi due capitoli sono veramnete belli :wub: :wub:
 
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ninìx*
view post Posted on 17/4/2007, 19:23




grazie!!
eccone altri due...


Il lunedì seguente, PPTH, ore 11:00 a.m.
Dr H.: “Dobbiamo parlare”
Wilson alzò gli occhi dalla scrivania e li puntò in quelli dell’amico.
Dr W.: “Non sai da quanto aspettavo che me lo chiedessi....”
Dr H.: “Si tratta di lavoro”
Sul viso dell’oncologo si dipinse un’espressione di delusione.
Dr W.: “Ah....accomodati”
House fece segno di sedersi, ma poi cambiò idea. Non aveva intenzione di restare parecchio in quella stanza...
Dr H.: “E’ meglio di no...Non voglio perdere tempo”
Dr W.: “Ok...Dimmi”
Dr H.: “Devi tornare a prenderti cura della bambina”
Wilson mostrò un debole sorriso.
Dr W.: “Mi sembra che sia già in ottime mani...”
Dr H.: “Vero...Ma una mano in più non dispiacerebbe”
Dr W.: “Giovedì ho detto alla Cuddy che avrei lasciato il caso...Se ci tenevate che tornassi, perché aspettare tanto?”
House capì dove voleva arrivare.
Si avvicinò a passo deciso.
Dr H.: “Mettiamo in chiaro una cosa: sono stato obbligato a venire qui...”
Dr W.: “Si era capito...”
Dr H.: “Fammi finire”
Wilson ammutolì sotto lo sguardo severo di House.
Dr H.: “Sono stato costretto, e ci è voluto davvero molto. Tutti gli assistenti mi hanno pressato affinché ti facessi tornare...E con loro che si lamentano, io non riesco a pensare e ad avere le mie solite soluzioni geniali che pongono fine a tutti i problemi. Quindi o torni, o non credo che la tua piccola ce la farà”
Wilson si alzò a malincuore.
Dr W.: “Il lavoro viene prima di tutto....”
House sorrise compiaciuto e si avviarono insieme verso i colleghi.
Dr W.: “House...”
Dr H.: Si?”
Dr W.: “Credi ancora che sia stato io a…”
Dr H.: “Non vorrei mi avessi frainteso....Non ho intenzione di tornare sull’argomento”
Wilson stava per replicare quando fu fermato da tre dottori dal viso contento.
Dr Ch.: “Wilson....Allora House ce l’ha fatta!”
Dr C.: “Fuori i 20$ Chase...”
House li guardò offeso
Dr H.: “Vale così poco la mia parola?”
Dr F.: “All’inizio ne avevamo scommessi 5...Quando ho visto che la posta si alzava, non sono stato più molto sicuro...”
House lo fulminò con lo sguardo e si diresse verso la lavagna.
Dr W.: “Allora, a che conclusione siete arrivati?”
Dr H.: “C’è qualcosa che le sta divorando il cervello....”
Dr C.: “...Ma non sappiamo cosa”
Dr W.: “Vediamo...Non è feocromocitoma. Non risponde alla cure...Eppure la somatoagnosia, nella maggioranza dei casi, è causata da tumori di tipo celebrale.....”
Dr F.: “Allora, che si fa?”
Dr H.: “Ho un’idea! Ci mettiamo a sperimentare tutte le cure per ogni tipo di tumore al cervello esistente...Finchè la bambina guarisce!”
Dr C.: “House, sai che non possiamo farlo...La Cuddy non lo permetterebbe mai...”
House la guardò torvo.
Dr H.: “Era una battuta!....L’ho sempre detto che il mio fenomenale sarcasmo viene sottovalutato....”
Dr Ch.: “A parte gli scherzi...Che si fa?”
House giocherellò qualche secondo con il bastone, poi si rivolse ai colleghi.
Dr H.: “Elementare, Watson......Cos’altro può causare somatoagnosia e tutti gli altri sintomi di cui soffre, eccetto i tumori?”
Dr C.: “Ma è assurdo! Potrebbe benissimo trattarsi di un tumore che non abbiamo neanche preso in considerazione, non possiamo abbandonare quella teoria....”
Dr W.: “Bè...ictus”
Dr Ch.: “Emoraggie celebrali”
Dr F.: “Oppure embolie....”
Dr C.: “ragazzi non ci posso credere! Lo appoggiate sul serio?”
Dr H.: “Stop! Dato che non mi pare che la bimba abbia avuto un’infarto e neanche.....”
In quel preciso istante, i cercapersone dell’equipe di House iniziarono a suonare all’unisono. La prima ad estrarlo dalla tasca fu Cameron.
Dr C.: “Camera 515...E’ quella di Anne”
I Tre non esitarono un istante e si diressero verso la stanza, seguiti a raffica da House e Wilson. Appena entrarono, furono assordati dalle urla della bambina.
Anne(in lacrime).: “aaahhh....macchie.....macchie dappertutto!!!!”
La madre cercava in tutti i modi di calmarla, gridandole di tranquillizzarsi, ma con scarsi risultati. La squadra si avvicinò alla signora.
Dr C.: “Cos’è successo?”
Sig.ra.: “Non ne ho la minima idea...Ha cominciato a strillare di essere macchiata...Ho cercato di darle un’occhiata, ma non sta ferma un attimo!”
Dr C.: “Bene...Si allontani, ci pensiamo noi....”
Foreman prese la signora alquanto scossa per un braccio e la condusse fuori. House si avvicinò al lettino della piccola.
Dr H.: (severo) “Ascoltami bene, o ti calmi, oppure sarò costretto a ficcarti questa nel sedere!”
Così dicendo, estrasse una siringa decisamente grossa da dietro la schiena e la mostrò ostentatamente alla paziente.
Anne smise immediatamente di fiatare E poggiò la testa, terrorizzata, sul cuscino.
House si voltò verso gli altri e sorrise maligno.
Dr H.: “Lo sapevo...Le siringhe funzionano sempre!”
Prese il braccio della bambina e rimase inorridito.
Dr C.: “Che cos’ha?”
Dr W.: “Sicuramente allucinazioni.....”
House stette un momento in silenzio.
Dr H.: “Risposta sbagliata”
Attirò l’attenzione degli altri, tanto che tutti si avvicinarono a lui. Dalla guancia di Anne scese una lacrima....
Anne (in lacrime).: “Perché ho le braccia e il collo a macchie marroni?”
Per qualche minuto ci fu assoluto silenzio.
Dr H.: “Purtroppo piccola, non ne abbiamo la più pallida idea”

Lo stesso Lunedì, ore 21:30
Dr H.:(urlando) “Ehi....ma ti vuoi sbrigare?!!”
Dr C.:(urlando) “Sto venendo, fammi almeno mettere qualcosa addosso!”
Dr H.: “Guarda, per me, anche senza niente non c’è problema....”
Dr C.: “Porco!”
Passarono alcuni minuti, dei quali House approfittò per darsi un’ultima aggiustatina e condire l’insalata. Improvvisamente Cameron sbucò dall’angolo, con le mani tra i capelli.
Dr C.: “Allora, oggi il solito panino con....”
Non riuscì a continuare. Un’espressione di pura sorpresa mista a felicità le si dipinse in volto.
La tavola era apparecchiata elegantemente, addirittura con i calici al posto dei soliti bicchieri. Al di sopra si trovava una scodella contenente dell’insalata appetitosa, una bottiglia di vino e due piatti fondi con due piani che attendevano di essere riempiti . Sul pavimento c’erano alcune candele, ma non troppe, per non rendere l’atmosfera eccessivamente impegnativa. House la raggiunse e spostò la sedia, per permetterle di sedersi. Cameron sorrise estasiata. House si accomodò e capì finalmente perché aveva fatto tutto quello....Il suo sguardo simile a quello di una bambina felice, era bastato a riempirlo di soddisfazione. Cameron puntò gli occhi al centro del tavolo e notò, con piacevole stupore, che le sorprese non erano ancora finite....Prese delicatamente la fresca rosa rossa che House aveva comprato per lei quello stesso pomeriggio, e l’annusò sognante.
Dr C.: “Greg....Io....”
Dr H.: “Ti piace?”
Dr C.: “E’...magnifico!”
Dr H.: “Modestamente.....”
Dr C.: “Ma...hai fatto tutto da solo?”
Dr H.: “No, in realtà Foreman ha leccato il pavimento con la lingua, Chase ha cucinato e la Cuddy ha comprato le candele....”
Dr C.: “Dai..”
Dr H.: “Si, assolutamente tutto con le mie manine......”
Cameron sorrise ancor di più.
Dr C.: “Ma....per quale motivo hai fatto tutto questo?”
House non rispose.
Dr C.: “Mi sono forse dimenticata qualcosa? Non è il mio compleanno e neanche...”
Dr H.: “Allison, non l’ho fatto per nulla in particolare...Volevo soltanto....farti piacere”
House prese a fissare il piatto imbarazzato.
Dr C.: “Oh, grazie mille...Sei meraviglioso!”
House sorrise e le prese la mano.
Dr H.: “Tu di più....”
Cameron arrossì.
Dr C.: “Ma come mai stasera tutto questo romanticismo?”
Dr H.: “Bè, se non ti va, regaliamo tutto a Chase ed ad il suo amichetto....”
Dr C.: “Ma no, che dici....dai mangiamo che si fredda la cena”
La serata proseguì. Incuranti delle conseguenze, entrambi esagerarono con il vino. A fine serata, risultò ben chiaro che purtroppo Cameron non sapeva reggere l’alcool quanto House.
Dr C.: (ubriaca) “Dai suuuu....Un altro pochetto...”
House sorrise divertito.
Dr H.: “Allie, Allie....Domani preferirei che passassi la giornata al lavoro piuttosto che a vomitare nel mio bagno!”
Dr C.: “Ma io sono...una...donna adulta!! Non puoi impedirmi di bere un goccetto!!”
Così dicendo afferrò bruscamente la bottiglia praticamente svuotata. House la fermò e la costrinse controvoglia ad alzarsi dal tavolo.
Dr H.: “Ormai sei andata...Sarà meglio che ti porti in camera!”
Cameron appoggiò il braccio dietro le spalle di lui per sorreggersi e lui la prese da dietro la schiena. Arrivati in camera House la posò delicatamente sul letto.
Dr H.: “Vado un attimo in bagno e poi vediamo di darti una sistemata....”
Stava per alzarsi quando Cameron lo afferrò con forza e se lo appoggiò al petto.
Dr C.(sensuale): “Non andare....”
House deglutì. Lui era sopra di lei, sdraiato.
Dr H.: “Allie, sei ubriaca fradicia...”
Dr C.: “Perciò devi restare qui, a farmi compagnia....”
Dr H.: “Non credo sia il caso....”
Dr C.: “Shhhhhhhhhhhh......”
Cameron gli poggiò un dito sulle labbra e ridacchiò. Poi, violentemente, capovolse la situazione. Stavolta era lei a stare sopra. Allargò le gambe e si mise a cavalcioni su di lui. Abbassò il busto nella sua direzione e iniziò a sussurragli nell’orecchio, come faceva sempre.
Dr C.: “Rilassati....So che lo vuoi.....”
Detto questo gli mordicchiò il lobo. House spostò bruscamente la testa, evitando di guardarla negli occhi.
Dr H.: “Allison, sei ubriaca, non possiamo....”
Fu costretto a smettere a causa di un gemito involontario uscitagli dalle labbra.......quella splendida donna, più decisa che mai, aveva cominciato ad accarezzargli il petto, intensamente, sempre con più forza. Poi salì con le mani e sbottonò il primo bottone della camicia. House fremette. Sapeva che doveva fermarla, fare qualsiasi gesto ma evitare che la cosa proseguisse....Lei non era cosciente! Ma nonostante la sua mente gli gridasse di agire, il suo corpo rimaneva immobile.
Ormai Cameron gliel’aveva aperta completamente e sfilata di dosso. Lo guardò. Nonostante fosse totalmente confusa, non potè fare a meno di pensare che aveva un fisico davvero bellissimo. Accarezzò delicatamente i pettorali, per poi scendere fin sopra l’inguine. Mentre accarezzava il bordo dei pantaloni, sorrise sentendolo godere. Allontanò la mano e prese a baciarlo sul petto....Prima lentamente, poi con più voracità, infine arrivò addirittura a leccarlo....House capì che se mai aveva avuto una possibilità di scampo, quella era passata...Ormai c’era dentro. Cameron staccò le labbra dai suoi addominali e lo guardò a lungo.
Dr C.:(sussurrando) “Come mai il mio Greg non partecipa.....per caso, non si sente stimolato abbastanza?”
Così dicendo prese a giocherellare con la cintura, fino a slacciarla. Poi passò ai bottoni e per finire, alla cerniera. L’abbassò bruscamente e cambiò posizione per sfilargli delicatamente i pantaloni. Poi rimontò su di lui, slegandosi i capelli, più selvaggia che mai. House aveva addosso soltanto le mutande, mentre Cameron era ancora completamente vestita.
Dr C.: “Ma insomma, che modi son questi...Lasciar fare ad una signora tutto da sola....non sta bene....”
House la guardò e strinse i pugni per resistere. Ma, quando lei cominciò a sfiorare con la lingua i bordi delle mutande, non ce la fece più. Con violenza inaudita, la portò velocemente sotto di lei. Senza neanche darle il tempo di respirare, gli sfilò la maglietta dalla testa. Aveva un reggiseno di pizzo nero. Senza esitare, glielo tolse buttandolo in aria, e affondò la testa tra i suoi seni perfetti. Cameron rideva, con gli occhi velati dall’eccitazione, mentre House palpava e baciava ogni parte del suo petto. Sembrò che lei fosse sul punto di dire qualcosa, ma House la zittì con un bacio. Finalmente un vero bacio.......Le loro lingue, sofferenti per essere state a lungo affamate, si saziarono l’una dell’altra, intrecciandosi. Continuarono a baciarsi, per molto, molto tempo. Lui intanto le aveva portato una mano dietro la schiena, con cui l’accarezzava possentemente. Lei infilò le unghie nelle sue spalle, al che House dovette trattenersi dall’emettere un gemito di dolore. Ma era tutto estremamente piacevole. Quando finalmente decisero di separarsi, avevano entrambi le labbra arrossate. Sorrisero ed House le accarezzò i capelli. Fu solo un momento di calma, perché subito dopo, quella passione scatenate fece ritorno. House slacciò i pantaloni e glieli sfilò nel migliore dei modi. Aveva le mutandine coordinate al reggiseno, semitrasparenti, cosa che lo eccitò ancor di più. In quel preciso istante, il telefono squillò.

 
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17fede
view post Posted on 19/4/2007, 18:42




Ma questi erano due capitoli???!!! Li ho letti come una furia che non me ne sono neanche accorta!! Bravissima!!! Bellissima descrizione,soprattutto l'ultima parte....solo a pensarci :WhiteHeart00:
 
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ninìx*
view post Posted on 19/4/2007, 18:55




Primo squillo....
Dr C.: “Non rispondere....”
Un bacio
Secondo squillo....
Dr H.: “Magari dovrei....”
Dr C.: “No”
Cameron lo strinse a sè con forza
Terzo squillo....
House la guardò intensamente e capì. Capì che non era quello il momento...Lei era ubriaca, non avrebbe ricordato niente il giorno dopo....O peggio, se ne sarebbe pentita.
Lei cominciò a sfilarsi le mutande maliziosa, ridendo.
Quarto squillo.....
Lui le si avvicino e le accarezzò delicatamente le cosce, fino a raggiungere la parte più interna di esse. Lei emise un gemito.
Quinto squillo....
Dr C.: “Questo rumore, mi dà fastidio alla testa....”
House sbruffò.
La guardò ancora un secondo
Dr H.: “Non ci pensare....”
Sesto squillo....
House le baciò l’anca, per poi leccarle l’ombelico.
Il sorriso di lei si allargava sempre di più.
Settimo squillo....
Dr H.: “Torno subito”
House si alzò di scatto, infastidito da quel trillo insistente.
Si avviò zoppicante verso il comodino e, mentre il telefono squillava per l’ottava volta, alzò la cornetta.
Dr H.:(burbero) “Pronto?”
Dr W.: “......House?”
House diede un’occhiata all’orologio. 23:40
Dr H.: “Wilson? Ma cosa ti è passato per la testa? Non sai che la gente a quest’ora dorme?!”
Dr W(perplesso).: “Ma di solito veramente ti chiamo anche più tardi......”
In quel momento House sentì qualcosa. Cameron si era avvicinata e gli stava baciando il collo. House sorrise
Dr W.: “House?”
Silenzio
Dr W.: “House!”
Dr H.: (con voce roca) “Eh?!”
Wilson rimase zitto.
Dr W.: “House, che stai facendo?”
Dr H.: “Non sono affari tuoi...”
Dr W.: “Ok, scusa....Ti avevo chiamato per parlare di quel fatto, sai della Cuddy....”
Silenzio
Dr W.: “Se vuoi che stacco allora....”
Silenzio
Dr W.: “Ci vediamo domani...E scusa il disturbo”
Riattaccò.
House resto qualche secondo a fissare il telefono, poi fece lo stesso.
Si voltò verso Cameron sorridente.
Dr H.: “Allora? Dove eravamo rimasti?”
Le si buttò sopra e prese a riaccarezzarle le gambe. Cameron lo fermò.
Dr C.: “Greg....Ma perché hai riattaccato? Povero Jimmy....magari domani non ti parla più......”
Dr H.: “Ma cosa stai blaterando?? Ti faccio addirittura questo effetto?”
Cameron si scansò.
Dr C.: “Io voglio sapere tutto.....”
House sbruffò. Era ubriaca fradicia.....Come aveva anche solo potuto pensare?? Si rivesti velocemente.
Dr H.: “Resta qui....Ti preparo un bagno caldo....”
Dr C.: “No, non mi va....perchè non mi racconti? Hai paura che lo vada a spifferare in giro?”
House sorrise.
Non ragionava più.
Arrivò alla conclusione che alla fine Wilson era servito a qualcosa, non era il caso di approfittare di Cameron quella sera....
Si rivestì a malavoglia e aiutò Cameron a fare lo stesso. Si infilarono sotto le coperte e Allison si rannicchiò tra le sue braccia, esausta. House prese ad accarezzarle i capelli, dolcemente.
Dr C.: “Ehi?? Guarda che non dormo se non mi racconti di jimmy....e così triste vedervi in guerra”
House decise di cedere. Era quasi sicuro che il giorno seguente non si sarebbe ricordata nulla....
Dr H.: “Ma niente, Allie....Lui ha fatto lo stronzo...Ha raccontato alla Cuddy delle mie –dosi supplementari- e ora non posso prendere neanche una pillola al lavoro....”
Cameron scoppiò in una fragorosa risata.
Dr H.: (scioccato) “Ma quanto devi aver bevuto per ridurti così?? Si può sapere cosa c’è da ridere??!”
Dr C.: (ridendo) “...Non ci posso credere....Lui non ha fatto niente!”
Dr H.: “Ti ci metti anche tu? Dormi che è meglio....”
Dr C.: “No, no....non è giusto che si prenda tutto il merito...Quando ho combinato tutto io, lui non mi ha neanche aiutato!”
Dr H.: “Cosa vuoi dire?”
Dr C.: “Sono stata io! Sono andata dal corvo e gli ho detto che stavi veramente esagerando...quelle pillole ti rendono davvero insopportabile, sai?!”
Cameron non smetteva di ridere.
House sorrise.
Dr H.: “Hai davvero esagerato con il vino....”
Dr C.: “Pensavi davvero fosse stato Jimmy?? Quel pappamolle non avrebbe mai fatto tutto quel lavoro.....”
House avvertì qualcosa allo stomaco.
Dr H.: “E’ tardi e siamo tutti e due stanchi...Ne parliamo domani.....”
Così dicendo la abbandonò e si girò dall’altra parte.
Pochi minuti dopo si accorse che Cameron era già completamente crollata, a differenza sua che quella sera, più di tutte le altre, ci avrebbe messo ore.
 
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17fede
view post Posted on 19/4/2007, 20:13




Wow!!sei stata veloce a postare il seguito!! Che dre.....e bravo House e povero Jimmy.....però Cam,anche se ubriaca,non doveva dre che jimmy è un pappamolle...no no.....
 
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ninìx*
view post Posted on 25/4/2007, 09:40




eccone altri due..
e ancora grazie mille...

Quando Cameron si svegliò, avvertì immediatamente qualcosa che non andava. Spostò la mano dall’altro lato del letto, in cerca di Greg, ma trovò soltanto le lenzuola abbandonate e fredde. Doveva essersi alzato da molto.....Si stropicciò gli occhi svogliatamente e si tirò in piedi. Non appena lo fece però, avvertì un dolore indescrivibile. Sentì la testa pulsargli ininterrottamente e una spiacevolissima sensazione di nausea allo stomaco. Non ebbe neanche il tempo di realizzare, perché fu costretta ad alzarsi per andare in bagno a rigettare. Tirò lo scarico e si sciacquò la faccia. Che diamine stava succedendo?? Reggendosi a stento in piedi e con la voglia di affondare la testa nel cuscino e rimanerci per sempre, alzò le tapparelle e lanciò uno sguardo alla sveglia elettrica. Sussultò. Era notevolmente in ritardo...Capì perché non aveva trovato Greg al suo risveglio, doveva già essere andato al lavoro. Si vestì il più in fretta possibile e in macchina cercò di ricordare qualcosa della sera prima. Evidentemente doveva aver preso davvero una brutta sbronza, non era da lei svegliarsi a quell’ora e di conseguenza ritardare a lavoro.....Ma nulla era chiaro. Aveva solo dei ricordi sfuocati....La rosa che lui le aveva regalato, lui che la portava a letto eh......Non potè fare a meno di frenare di botto. L’automobile rossa in coda dietro di lei per poco non la tamponò e il guidatore cominciò a suonare il clacson riempiendola di insulti. Lei si affrettò a rimettere in moto, cercando di calmare il fiatone.....Pochi minuti prima, una chiara sensazione l’aveva travolta in pieno: quella delle calde mani di lui che accarezzavano ogni centimetro del suo corpo.....Nonostante non ricordasse completamente tutto, varie scene della serata precedente le affollavano la mente, provocandole brividi e un rossore dovuto alla vergogna. Era per caso impazzita?? Come aveva potuto mostrarsi ad House così disinibita? Come avrebbe affrontato lo sguardo nel suo capo in ufficio, dopo ciò che era successo in quella camera da letto? Fortunatamente la cosa non si era conclusa...Cercò di ricordarsi cosa li avesse interrotti, ma non le venne in mente niente. Presto, qualcuno le avrebbe rinfrescato la memoria.

PPTH, ufficio di House, pochi minuti dopo....
Dr H.: “Allora, ragazzi, avete scoperto qualcosa sulle macchie misteriose?”
Foreman e Chase erano seduti al tavolo centrale, entrambi intenti a fissare la lavagna vuota, che probabilmente presto sarebbe stata riempita dalla disordinata grafia di House.
Dr Ch.: “Come mai Cameron non è qui?
Dr H.: “Ieri mi ha molestato dopo essersi presa una sbronza, quindi suppongo che in questo momento stia rigurgitando nel mio bagno...”
I due puntarono gli occhi su di lui...poi, scoppiarono a ridere.
Dr F.: “Bella battuta, House!”
Dr Ch.: “Si, davvero grandiosa....”
Dr H.: “Ultimamente la mia sincerità viene scambiata spesso per ironia....La cosa mi turba...Comunque, riferendoci all’argomento di prima....”
Dr Ch.: “Si, la bambina....”
Dr H.: “Le macchie sono aumentate?”
Dr F.: “No....hanno occupato il collo, parte delle braccia e la zona inguinale ma si sono fermate lì....”
Dr H.: “Benissimo...Riepiloghiamo i sintomi...”
Così dicendo prese un pennarello nero e si avvicinò alla lavagna.
Dr H.: “Bè, inzio io: tremore, sudore freddo....”
Fu interrotto da un’immunologa decisamente avvenente appena arrivata.
Dr C.: “Febbre molto alta....somatoagnosia, e per finire, strane macchie marroni su determinate parti del corpo....”
House restò zitto per qualche secondo. Non aveva intenzione di guardarla negli occhi..
Dr H.: “Esattamente...E, in effetti, mi rendo conto che la possibilità più alta è che sia causata da un tumore...Ma quale che non sia neuroblastoma o feocromocitoma?”
Dr F.: “Bè, non so....”
Dr C.: “Ce ne sono a migliaia....Dovremmo aspettare ulteriori sintomi per determinare di quale si tratti”
Dr H.: “Forse non ti è chiaro, signorina, che quella bambina ha i reni e la pelle a pezzi....Se non interveniamo subito, non credo ci sarà più niente da fare...”
Dr C.: “Si ma...”
Dr H.: “Niente ma...Non voglio più sentire quella parola...Allora....Sappiamo che tutti i sintomi elencati sono dovuti a tumori celebrali, solo l’ultimo ci può aiutare ad entrare nello specifico...Cosa diavolo può aver provocato ad una bambina di 5 anni quelle orribili macchie?!”
Silenzio
Dr H.: “Bene, dato che non lo sapete, esigo che facciate una ricerca per scoprirlo. Entro domani voglio che quella bambina sia fuori di qui!”
Senza dare occasione di replicare, abbandonò l’ufficio.





Dr C.: “Ehi, Greg!”
House fece finta di non aver sentito e accelerò il passo.
Cameron se ne accorse e lo afferrò per un braccio.
Dr C.: “Greg!”
House fu costretto dall’evidenza a voltarsi verso di lei.
Dr H.: “Al lavoro sono House, ricordi?”
Dr C.: “Scusa....”
Cameron abbassò lo sguardo leggermente infastidita da quella sua improvvisa pignoleria.
Dr H.: “Cosa vuoi?”
Dr C.: “Niente....Mi chiedevo...se potessimo parlare di ieri sera”
Dr H.: “In questo momento ho da fare, magari dopo.....”
Dr C.: “Ma io...”
House si allontanò senza darle il tempo di completare la frase. Cameron avvertì uno strano timore crescerle dentro....Greg le sembrava più scostante e burbero del solito...Arrivò alla conclusione che la sera precedente probabilmente aveva detto o fatto qualcosa che lo aveva turbato...Ma cosa?
* * *
Dr H.: “Buongiorno”
House entrò a passo deciso nell’ufficio di Wilson, senza bussare, come faceva sempre. L’amico sedeva comodamente sulla sua poltrona di pelle e teneva gli occhi chiusi....Doveva dormire veramente pesante, dato che neanche il saluto di House era riuscito a svegliarlo. Sulla faccia da schiaffi del medico dagli occhi di ghiaccio si dipinse uno sguardo burlone e House si avvicinò cautamente alla poltrona. Poi, improvvisamente, sbattè il bastone in testa al collega, accompagnando il tonfo con una sonora risata.
Wilson sobbalzò e prese a massaggiarsi la testa.
Dr W.: “Ma chi...House!!Sei impazzito, per caso?”
House continuava a ridere, sotto lo sguardo contrariato di colui che aveva dovuto subire il suo perfido scherzo.
Dr W.: “Mi hai fatto prendere un colpo!!La prossima volta che vieni nel mio studio...”
Dr H.: “Si, si...La prossima volta che verrò ti sveglierò con un tenero bacino sulla guancia e due crepes appena sfornate...Contento?”
Dr W.: “Dovrei pretendere di più....”
Dr H.: “Esagerato...Guarda che sei tu quello che dovresti curare i pazienti invece di russare come un porcello!”
Wilson distolse lo sguardo imbarazzato.
Dr W.: “Mi ero solo appisolato un attimo....Ultimamente non dormo molto...”
House ricordò la notte appena passata.
Dr H.: “A chi lo dici...”
Wilson sorrise poi si rabbuiò in volto. Per qualche minuto aveva dimenticato che House era infuriato con lui da giorni e ormai non gli rivolgeva più quasi la parola. Cosa mai aveva potuto spingerlo fin lì? Sicuramente un caso di lavoro.....
Dr W.: “Allora, House...Che è successo ad Anne?”
Dr H.: “Scusa, come fai a sapere il nome della brasiliana di ieri? Non avrà promesso servizietti esclusivi anche a te!”
Dr W.: “House, sto parlando della bambina!”
Dr H.: “Ah si giusto, la cicciona con le macchie...Cosa me ne dovrebbe fregare di lei?”
Dr W.: “Bè, pensavo....Dato che è da tanto che non vieni qui solo per fare conversazione...Pensavo fossi venuto per parlare della malattia”
Dr H.: “Ah”
House riflettè per qualche secondo, poi occupò senza complimenti la poltrona preferita di Wilson.
Dr W.:(speranzoso) “Non sei venuto qui per questo?”
Dr H.: “Ehm...A dire il vero, no....”
Wilson si fece curioso.
Dr W.: “Allora, per quale motivo?”
House inspirò profondamente. Prese a roteare gli occhi ed assunse un tono cantilenante.
Dr H.: “Mi dispiace di aver dubitato di te, ma ora credo di sapere che l’uccellino della Cuddy non sei tu....”
Wilson lo guardò sbalordito.
Dr H.: (seccato) “Ti basta?”
Wilson sorrise
Dr W.: “Finalmente te ne sei accorto...Credevo non ci saresti mai riuscito!”
Contento della notizia si avvicinò verso House a braccia spalancate. Il medico si allontanò disgustato, e Wilson ricordò che l’amico non era affatto tipo da abbracci.
Dr W.: “Allora, dimmi....E’ stata la mia telefonata di ieri a farti cambiare idea?”
Dr H.: “A dire il vero quella non ha fatto altro che interrompere qualcosa di estremamente piacevole...”
Dr W.: “Oh mi dispiace...Se avessi saputo che eri in compagnia di una Brasiliana..”
Dr H.: “Non era brasiliana...”
Dr W.: “Russa?”
Dr H.: “Molto meglio...Una giovane dottoressa americana dagli occhi dolci...”
Wilson spalancò gli occhi ma poi ritornò subito calmo.
Dr W.: “Ah,Cameron.....avevo dimenticato che andavate a letto insieme...”
Dr H.: “Noi non andiamo a letto insieme, è questo il problema...Ora comunque non mi va di parlarne”
Dr W.: “Come no! Sono rimasto indietro...Devi assolutamente raccontarmi tutti i dettagli!”
Dr H.: “Magari un’altra volta...Ora devo andare”
Wilson avrebbe voluto continuare la conversazione, ma House se ne andò velocemente e fu costretto ad accontentarsi di una felice riappacificazione.
Non appena House lasciò l’ufficio dell’oncologo, notò una presenza decisamente da evitare. Sperando che non l’avesse visto, si appiccicò alla parete per nascondersi. Non appena quel qualcuno però gli poggiò una mano sul braccio, capì che non era servito a niente...
Dr C.: “House!! Cosa ci fai nascosto in un angolino?”
Dr H.: “Ehm...Ecco...Mi stavo nascondendo dalla Cuddy, ha il ciclo ed è parecchio nervosa...”
Cameron lo guardò delusa.
Dr C.: “Stavi scappando...Da me?”
House sorrise sarcastico
Dr H.: “Certo piccola! L’incubo delle tue parole taglienti mi affligge ogni notte...”
Si allontanò cercando di seminarla, nonostante Cameron gli stesse alle calcagna e non intendesse demordere. Vedendo però che lui non accennava a darle retta, la dottoressa prese una decisione estrema. Lanciò un’occhiata in giro e ,Afferratolo saldamente per il camice, lo trasportò in un piccolo sgabuzzino vicino.
Dr C.:(decisa) “Ora mi spieghi cosa ti sta succedendo?”
House si guardò attorno. Lo spazio era piccolo, tanto che i due non avevano altra scelta che stare quasi attaccati. Il più velocemente possibile cercò di posare la mano sulla maniglia, ma Cameron dimostrò una maggiore prontezza nei riflessi e chiuse la porta a due mandate....Dopodichè, sotto gli occhi attenti di House, lasciò scivolare la chiave nella scollatura della sua camicetta.
Dr C.: “Mi dispiace, non hai scampo”

 
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17fede
view post Posted on 25/4/2007, 13:32




Nooooooooooooooooooo!!!!!! Hai interrotto sul più bello!!!!! Voglio la discussione o il chiarimento!!!!
 
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77 replies since 21/3/2007, 14:32   1217 views
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