| scusatemi moltissimo... non ci sono con la testa, proprio per niente... da oggi in poi posterò come minimo una volta alla settimana, prometto... per farmi scusare, tre capitoli...
Lui, avendo raggiunto l’orecchio, aveva cominciato a mordicchiarlo e a leccarlo..... Lei prese a ridere scansandosi Dr C.: “Greg...Mi fai il solletico!!” Lui sorrise e le si buttò addosso, scaraventandola sul letto. Allison iniziò a ridere senza sosta, mentre il medico le faceva il solletico da tutte le parti. Improvvisamente lei mise fine a quel gioco divertente travolgendolo in un bacio, con una straordinaria passione. Quando si staccarono, erano entrambi senza fiato. Dr H.: “Wow...” Cameron sorrise. Dr C.: “Ehi, cosa pensavi?” House la guardò. Era sotto di lui...Bellissima... Stavolta fu lui a baciarla, di certo non con meno impeto della volta precedente. Lui le portò una mano dietro i capelli, per accarezzarli, e si accorse che erano bagnati. Dr H.: (staccandosi a fatica dalle labbra di lei)“Allie....Sono ancora fradici!” Lei sorrise. Dr C.: “Non ha importanza....” Senza dargli il tempo di protestare, riprese a baciarlo. Dopo un po’ si staccarono. Lui le accarezzò dolcemente una guancia e puntò i suoi penetranti occhi azzurri in quelli verdi limpidi di lei. Dr H.: (a bassa voce e con calma) “Tu...sei sicura che sia...il momento giusto?” Cameron restò qualche secondo in silenzio, dopodichè annuì. Dr H.: “Intendo dire...cioè...io..” Cameron si alzò sui gomiti. Dr C.: “Greg io mi sento pronta. Mi sento sicura. Dopo quello che ho subito, non mi sono sentita vicina a nessuno, eccetto che a te. Con te sto bene, mi sento al sicuro....Riesco a dimenticare il passato e mi sento protetta dal mondo esterno....” Dr H.: “Si ma...Chi ti proteggerà da me?” Restarono entrambi zitti. Dr C.: “Hai promesso che mi starai vicino, giusto?” Dr H.: “Si...Ma anche se non ti abbandonerò, non vuol dire che non ti farò del male....” Cameron gli posò una mano sulla guancia, avvertendo un brivido al tocco della ruvida barba. Dr C.: “E’ vero...Non puoi fare a meno di fare del male a chi ami....Però, non voglio pensarci...Voglio dedicarmi al presente” House annuì lievemente. Dr C.: “E, ora come ora, voglio farlo, Greg ” House sorrise. Cameron si abbandonò dolcemente sul letto, chiudendo gli occhi. House infilò le mani sotto la maglietta di lei e, delicatamente, l’accarezzò in un andirivieni tra la schiena e gli incavi del seno...Le sfilò la sportiva maglietta fucsia, per poi lanciarla dall’altra parte della stanza. Le baciò la pancia e poi salì sulla spalla, per poi ridiscendere attorno all’ombelico. Senza mai spostare lo sguardo dagli occhi di lei, sbottonò il jeans e glielo sfilò. Lui stava per sfilarle anche le mutandine, quando Allison aprì gli occhi di scatto, gli prese la mano e lo fermò. Dr C.: “Ehi, mica puoi fare tutto da solo...” Lo costrinse a scostarsi e si alzò. Poi, in piedi davanti a lui comodamente appoggiato sul letto, si tolse le mutandine. Gli si avvicinò e gli sbottonò la camicia, poi subito dopo il pantalone. Era rimasto in canottiera e boxer e, baciandosi, lo aiutò a liberarsi anche di quelli. Ormai erano completamente nudi, lui sopra di lei....Lui la guardò un’ultima volta per accertarsi che non avesse cambiato idea, e lei sorrise. Poi, tutto d’un colpo, entrò dentro di lei. Lei dapprima continuò a sorridere, poi gli afferrò le spalle e prese a graffargliele....Lui, pieno di desiderio, gridava il suo nome leccandole il collo. Alla fine, vennero insieme. Fu un momento unico, indimenticabile...Loro finalmente uniti, dopo tanto tempo...Insieme... Sfiniti, si abbandonarono uno accanto all’altra e presero fiato. Dopo un po’, lei gli si rannicchiò tra le braccia, come amava fare sempre. Poggiò la testa sul suo petto e iniziò ad ascoltare il battito del cuore., accarezzandogli dolcemente i pettorali. Dr C.: “Ti amo...” House chiuse gli occhi. Avvertì il suo bagnoschiuma al cocco e le goccioline dei suoi capelli bagnati che gli scorrevano sul corpo..... Dr C.: “E niente ha più importanza di questo".
House aprì gli occhi lentamente....Diede un’occhiata alla solita sveglietta adagiata sul comodino e constatò che era ancora presto...Le 7:00....Si voltò, ancora assonnato, con l’intenzione di vedere cosa stesse facendo la sua compagna....Allison era sdraiata su un fianco, coperta solo fino ai fianchi da un lenzuolo bianco, con i capelli sciolti leggermente umidi che nascondevano un pezzo di schiena. Era meravigliosa....Delicatamente, cercando di non farla svegliare, le accarezzò la parte inferiore della schiena. Poi, completamente nudo anche lui, si tolse il lenzuolo di dosso e si alzò, con l’intenzione di infilarsi i boxer grigi della giornata precedente. Proprio mentre si stava rivestendo però, Cameron si svegliò e si voltò verso la sua direzione. Dr C.: “Buongiorno...” Dr H.: “Lo sai che sei una delle donne più fortunate del mondo?” Dr C.: “Mmm...Non sono ricca, né famosa....perchè mai dovrei esserlo?” Dr H.: “Ma come? C’è anche bisogno di chiederlo? Hai davanti a te il dottore più affascinante del New Jersey che si sta infilando le mutande, sfoggiando il suo fisico scolpito, e non apprezzi?” Dr C.: “Chi ti dice che non lo stia facendo...” Cameron gli puntò gli occhi addosso, scrutandolo dalla testa ai piedi. Dr H.: (divertito)“Ehi, ma dove è finito il tuo pudore da crocerossina?” Cameron sembrò finire la perlustrazione e sorrise. Dr C.: “Decisamente meglio Chase” House avanzò verso di lei e la raggiunse fra le lenzuola. Dr H.: “Ah si?” Cameron cominciò a ridere, notando House che si muoveva gattonando minaccioso verso di lei. Poi le afferrò le spalle e la baciò....Lei, come al solito, cercò di assaporare quel momento sapendo che non sarebbe durato per sempre. Dr H.:(quando si staccarono) “Sei ancora convinta della tua affermazione?” Dr C.: “Sto cominciando a ricredermi.....” Dr H.: “Non ti basta, questa dimostrazione?” Cameron sospirò. Dr C.: (con aria di sufficienza)“Bè, si, si...mi basta..Capisco che tu sia un po’ avanti con gli anni, e non ce la faccia a sostenere parecchia attività motoria...” House la guardò sicuro di sé. Dr H.: “Vogliamo scommettere?” Dr C.: “50$” Il medico rimase sbalordito, non si sarebbe mai aspettato che l’immunologa fosse in grado di sfidarlo....Per di più in una scommessa di quel genere.. Dr H.: “Ma precisamente...in che cosa consiste...” Cameron gli si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio. Dr C.: “Avrai i tuoi bigliettoni, solo se sarai in grado di soddisfarmi più di quanto abbia mai fatto nessun altro uomo....” House sorrise. Dr H.: “Ma dobbiamo andare al lavoro....” Dr C.: “Paura, eh?” Dr H.:(indignato) “Certo! Come mai potrò vincere, con quei mostri del maritino malato e del canguro in gara?” Cameron sorrise e si sdraiò, scoprendosi completamente. Dr C.: “Io ti ho fatto la proposta, se ci stai....” House la guardò. Adorava quella donna. Quasi tre ore dopo, PPTH, ufficio della Cuddy In quella calda mattinata di inizio Estate, Lisa Cuddy guardava fuori dalla finestra....Aveva sbrigato tutto il lavoro che aveva da fare e, almeno per qualche ora, non aveva niente da fare....Diede un’occhiata all’orologio e scosse la testa scoraggiata. Se neanche quella mattina Cameron fosse rientrata, se la sarebbe vista davvero brutta...Proprio in quel momento, sentì bussare alla porta e, dopo aver detto -avanti-, fu lieta di osservare chi aveva appena varcato la soglia del suo ufficio. Dr C.: “Buongiorno...Scusa il ritardo..” Dr H.: “E’ colpa mia, le avevo detto che sarei passata a prenderla, ma poi il cane ha tardato a fare i suoi bisognini eh...” Dr Cu.(perplessa): “Non sapevo avessi un cane” Dr H.: “Sapessi quante cose non sai di me, mia cara Lisa...” La Cuddy distolse lo sguardo da quello del medico, leggermente sospettosa, e lo puntò addosso a Cameron. Dr Cu: “Mi fa piacere che tu sia tornata...L’ultima cosa che avrei voluto in questo periodo, sarebbe stato preoccuparsi per una nuova immunologa....” I due medici si sedettero e, mentre Cameron dedicò completamente tutta l’attenzione al suo superiore, House prese a guardarsi in giro disinteressato. Dr Cu.: “Cameron, tu sei sempre stata una dipendente modello...” Alludendo ad House... Dr Cu.: “Magari certe persone fossero come te....Comunque, sai benissimo che il tuo solitamente egregio comportamento non ti dà il diritto di prenderti cinque giorni di assenza arbitraria” Cameron annuì. Dr Cu.: “Non per impicciarmi negli affari degli altri...” Dr H.: “Cosa che però ama immensamente fare....” Dr Cu.:(ignorandolo) “..Ma ho bisogno di sapere come mai ti sia assentata per così tanto tempo, per di più senza preavviso” Cameron sussultò. Pur sapendo che le sarebbe stata posta questa domanda, non era riuscita a prepararsi la risposta. House, vedendola in difficoltà, decise di intervenire. Dr H.: “Ecco...Ha avuto dei problemi familiari. Dei parenti sono stati malati e così....” Dr Cu.: “House, ti pregherei di fare silenzio. Non sei di certo tu la persona interrogata....” House sbruffò infastidito. Dr C.: “Ecco...Lui ha ragione....giovedì sera ho ricevuto una telefonata da mia madre....Mi ha informato che papà stava male...” Cameron, sapendo che il padre aveva sempre goduto di ottima salute, si augurò di non portare sfortuna. Dr Cu.: “Ah capisco...Ora sta meglio?” Dr C.: “Fortunatamente si. Tutto risolto” Dr Cu.: “Bene....Mi fa piacere...Comunque sai, che avresti potuto avvertirmi...” Dr C.: “Si, riconosco di aver sbagliato. Ero molto preoccupata e ho agito di impulso...Mi sono precipitata a casa dei mie genitori, che sta a un’oretta e mezza da Princeton...E ho addirittura lasciato il cellulare a casa...Sono tornata ieri pomeriggio, e quando House è venuto a casa, stavo giusto componendo numero per avvisarti che sarei tornata oggi...” La Cuddy sorrise a malapena. Dr Cu.: “Bene, l’importante è che tu sia tornata ora. E, per la prossima volta, avvisami prima, mi raccomando!” Dr C.: “Certamente!” I due si alzarono e lasciarono la stanza. La Cuddy girò nuovamente la sua sedia girevole verso la finestra. Per ora si sarebbe limitata ad indagare, la bugia di Cameron non le sembrava tanto grave da agire....Decise che avrebbe aspettato di vedere come si evolvesse la situazione....A lei piaceva molto Cameron, ma tutti sapeva che odiava essere presa per il culo.
House e Cameron, leggermente distanziati fra di loro per non apparire troppo legati, camminavano per i corridoi del PPTH, con passo svelto. Dr H.: “Allora, quand’è che me li dai quei 50$?” Cameron sorrise. Dr C.: “Perché sei così sicuro di aver vinto?” Dr H.: “Forse per le tue assordanti grida che ha sentito perfino la vicina....” Cameron arrossì. Dr C.: “Non esagerare...E poi abbassa la voce, non vorrai farti sentire da tutto l’ospedale!” Dr H.: “In effetti sprecherei solo fiato, tutti qua dentro conoscono le mie particolari doti...” Cameron si finse arrabbiata e voltò lo sguardo. Dr H.: “Su, dai, Allie, lo sai che stavo scherzando! Credi veramente che mi sia portato a letto quel mostro di infermiera che sta al reparto di oncologia?” Dr C.: “In effetti ne dubito...Credo di essere l’unica persona al mondo disposta a sopportarti per più di una notte...” Dr H.: “Su questo siamo d’accordo! Sotto le lenzuola sono un vero animale....Poche donne riescono a reggermi” Dr C.: “A dire il vero, io parlavo del tuo caratteraccio....” Proprio in quel momento, arrivarono a destinazione e furono costretti ad abbandonare quella stuzzicante conversazione. Appena entrati, furono assaliti dalle parole di Chase. Dr Ch.: “Ehi, piccioncini, abbiamo un caso...” House si avvicinò al collega. Dr H.: “Ehi, canguro, cos’è quest’umorismo insolito?” Chase si finse seccato e House preferì chiedere informazioni al neurologo. Dr H.: “Foreman, di che si tratta?” Dr F.: “Barbara Rosenberg, 28 anni, dirige uno zoo in centro. E’ appena tornata da una lunga vacanza ai Carabi. Tosse, vomito e diarrea...In più sembra avvertire i primi sintomi di gastroenterite..Le feci sono ricche di elementi non digeriti..” Dr H.: “E se entro tre o quattro giorni comincerà a defecare metà acqua e metà merda, dato che perlopiù siamo nei mesi caldi, saremo sicuri che si tratta di gastroenterite...” Chase, il quale stava facendo colazione con una tazza di caffè e una ciambella, assunse un’espressione disgustata. Dr Ch.: “House, potresti essere meno esplicito, cortesemente? Sto mangiando, certe cose mi danno allo stomaco...” Dr H.: “Innanzitutto dovresti smetterla di mangiare tutte quelle ciambelle, a meno che tu non voglia rendere ancora più esplicita la tua somiglianza con Homer Simpson...Poi, non capisco perché te la prendi soltanto con me! Sai che feci e merda sono sinonimi vero?” Dr Ch.: “Si, ma...Lasciamo perdere. E’ praticamente impossibile instaurare un dialogo con te....” Dr H.: “Ok, Homer, vuol dire che la prossima volta la chiamerò cacchina....” Cameron sbruffò. Dr C.: “Sapete, in questo momento non mi è molto chiaro quale sia il nostro compito....Siamo per caso bambini dell’asilo, oppure medici che devono curare qualcuno?” House la guardò e scosse la testa. Dr H.: “E’ inutile...Il sarcasmo non è roba da tutti....” Dopo segni di protesta generale, tutto tornò alla normalità. Dr H.: “Allora, Stavamo parlando della paziente, quella....” Dr F.: “Barbara Rosenberg” Dr H.:”Mmm...Rosenberg...Chissà perché mi ricorda qualcosa...” Dr F.: “Te lo dico io, il padre è il direttore di quella grande agenzia finanziaria...” Dr H.: “Ah ah: giovane, ricca e viziata...Proprio come piacciono a me!” House si appoggiò al tavolo e continuo. Dr H.: “ Bè, comunque non ho neanche scritto i sintomi alla lavagna, perché non capisco che bisogno ci sia...Insomma, quella donna non è affatto grave, magari ha una semplice influenza presa da un negretto caraibico che le passerà entro domani...Sapete che odio i casi noiosi” Dr Ch.: “Probabile...Ma la Cuddy ha detto che è una di quelle clienti – speciali- che dobbiamo trattare bene e con rispetto...” Dr H.: “Come al solito, sono proprio stufo di gente raffreddata che vuole farsi curare dal Dottor House...So di essere un genio, ma non posso mica passare la vita a soddisfare capricci” Dr C.: “Servono fondi per l’ospedale, House...Quando alla Cuddy si presentano queste figlie di papà, cerca di cogliere l’occasione al volo...” Dr F.: “E poi, cerca di cogliere il lato positivo: meno lavoro” House abbozzò un sorriso e prese a pensare. Dopo pochi minuti, ebbe come al solito una delle sue illuminazioni. Dr H.: “Aspettiamo qualche giorno, giusto per accertarci che sia gastroenterite....Se sarà così, è salmonella” I tre annuirono. Dr C.: “Giusto..I sintomi corrispondono...E potrebbe benissimo aver mangiato qualche schifezza in vacanza, oppure averla presa da qualcuno dei suoi animali...” Dr H.: “Esatto....Ma per ora, ditele che non abbiamo la minima idea di cosa abbia, insomma, fatele pensare che potrebbe morire da un momento all’altro...Più resta in quel letto, più il paparino paga...” Fece una faccia amaramente sbalordita. Dr H.: “Non posso crederci...Sembravo quasi la Cuddy...Ho bisogno di un periodo di ferie!” Così dicendo, lasciò la stanza. Cameron, non lasciandosi sfuggire l’occasione, lo seguì. Dr C.: “Ehi!” House si voltò. Dr H.: “Che c’è?” Dr C.: “Dove stai andando?” Dr H.: “Al bagno, non si può?” Dr C.: (in imbarazzo)“No, pensavo...niente” Dr H.: “Ecco brava” House si accorse che Cameron mostrava una leggera delusione. Dr H.: “Ascolta, io non sono il tipo da...Non pensare insomma, che io e te staremo sempre appiccicati qua dentro, perché non è da me...Voglio che il lavoro resti lavoro, punto” Dr C.: “Certo, capisco...Mai mescolare il piacere con il dovere...” Dr H.: “Quello che dico anch’io” Cameron sembrò un po’ incerta sul da farsi, poi sorrise maliziosamente. Dr C.: “Guarda, è venuto anche a me da andare in bagno...” Gli passò accanto e lo sfiorò volontariamente con una spalla. Poi, arrivata alla porta della toilette per donne, si voltò e gli fece l’occhiolino. House dapprima sembrò stupito, poi sorrise. Mai rifiutare l’invito di una donna...Soprattutto poi se si tratta di una giovane bella immunologa di nome Allison Cameron.
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