4x16 Wilson's Heart/ Il Cuore di Wilson, Everybody Dies

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malombra740
view post Posted on 28/5/2008, 23:32 by: malombra740




Mi dolgono i sensi... I pensieri anche.
Strenuamente continuo a sperare che l'intero episodio si riveli, all'inizio della quinta stagione, soltanto un sogno (o meglio, un incubo) di House o che quelli che, nella puntata, ci hanno spacciato come sogni, si dimostrino la realtà e viceversa.
In tal caso, Amber sarebbe ancora viva ed House l'avrebbe solo metaforicamente "uccisa" nel suo subconscio, per evitare la faticosa integrazione, in un "unicum" armonioso, del dualismo che in lui si dibatte.
Il maschile e il femminile; il bene e il male; il falso e il vero; la mente e il cuore: tutto in quest'uomo è in perpetuo conflitto.
Egli è contemporaneamente la tesi e l'antitesi, ma mai la sintesi.
Fino a ora. Fino ad Amber.
Perché questa donna non è semplicemente la dottoressa Volakis, ma un'idea, un tramite ed un fine.
Essa è lo specchio in cui House ha potuto vedere riflesse la sua ambivalenza, la sua finitezza e la sua mortalità.
Essa è il lago di Narciso in cui si rischia di affogare, perché sedotti (dal latino "seducere": portare con sé) dalla propria immagine. Dunque è meglio non guardare, non guardarsi e rompere lo specchio che, cadendo, esplode in mille pezzi, proprio come l'autobus su cui Amber "seduce" (ovvero "porta con sé) House al rendez-vous con se stesso.
Amber, programmata per salvarlo, mostrandogli la sua evoluzione.
Amber, che, come tutti i prescelti, necessitava di una copertura e ha dovuto mascherarsi da bastarda, per poi indicare ad House la possibilità della redenzione attraverso l'Amore (nello specifico per Wilson: la persona ad House più prossima).

Ovviamente, quanto ho scritto sopra altro non è che il resoconto del "viaggio" attraverso il mio "specchio", perchè, come ben sappiamo, gli autori hanno deciso diversamente.
Nelle loro scelte, purtroppo, non ho intravisto metafore o importanti interrogativi lasciatici in dote, ma soltanto un melenso e adulatorio buonismo che, annegando le masse in una valle di lacrime, ha cercato di colmare un vuoto desolante di significati.
Come definire tutto ciò?
"House di Rivombrosa" o "Barelle tempestose"?
Lo spettro della telenovela si è avventato ferocemente sul telefilm più anticonformista, provocatorio e irriverente della televisione e, alla fine, è stata questa l'unica "morte" andata in onda.
Fortunatamente, la sequenza di Amber che, decisa e spavalda (da vera "ariete" quale la Dudek è!) si siede su House, avvicinando languidamente le rosse, turgide labbra alle sue, è rimasta impressa a caratteri di fuoco nella mia mente, nella mia carne e, davvero, non so immaginare un connubio più riuscito tra l'uomo/House ed una donna.
In ogni senso.
Ma io continuo a sperare...
Ora House dorme, accanto a Lisa, e potrebbe anche essere lui quello in fin di vita, magari per il micidiale cocktail di alcool e narcotici (il dottore ha un'autentica predilezione per gli stati di pre-morte) e, in fondo, la prima parte del doppio episodio si intitolava proprio "House è morto".
Dunque io spero.
Sarà anche infantile, ma qualcuno diceva: "Amo i bambini: sperano sempre!"... E magari sarà proprio un bambino, giocando, a rinvenire i frammenti di uno specchio, i cui bagliori sapranno "di sole e d'azzurro" (i colori di Amber)... Li riporti ad House, in tal caso. Lui adora i puzzle e saprà ricomporre "quello" specchio. Poi si sveglierà, nel suo letto d'ospedale o nel suo studio, si troverà con Amber, si troverà "in" Amber... Si troverà.



 
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