4x16 Wilson's Heart/ Il Cuore di Wilson, Everybody Dies

« Older   Newer »
  Share  
maritahouse
view post Posted on 30/5/2008, 00:07 by: maritahouse




CITAZIONE (malombra740 @ 29/5/2008, 00:32)
Mi dolgono i sensi... I pensieri anche.
Strenuamente continuo a sperare che l'intero episodio si riveli, all'inizio della quinta stagione, soltanto un sogno (o meglio, un incubo) di House o che quelli che, nella puntata, ci hanno spacciato come sogni, si dimostrino la realtà e viceversa.
In tal caso, Amber sarebbe ancora viva ed House l'avrebbe solo metaforicamente "uccisa" nel suo subconscio, per evitare la faticosa integrazione, in un "unicum" armonioso, del dualismo che in lui si dibatte.
Il maschile e il femminile; il bene e il male; il falso e il vero; la mente e il cuore: tutto in quest'uomo è in perpetuo conflitto.
Egli è contemporaneamente la tesi e l'antitesi, ma mai la sintesi.
Fino a ora. Fino ad Amber.
Perché questa donna non è semplicemente la dottoressa Volakis, ma un'idea, un tramite ed un fine.
Essa è lo specchio in cui House ha potuto vedere riflesse la sua ambivalenza, la sua finitezza e la sua mortalità.
Essa è il lago di Narciso in cui si rischia di affogare, perché sedotti (dal latino "seducere": portare con sé) dalla propria immagine. Dunque è meglio non guardare, non guardarsi e rompere lo specchio che, cadendo, esplode in mille pezzi, proprio come l'autobus su cui Amber "seduce" (ovvero "porta con sé) House al rendez-vous con se stesso.
Amber, programmata per salvarlo, mostrandogli la sua evoluzione.
Amber, che, come tutti i prescelti, necessitava di una copertura e ha dovuto mascherarsi da bastarda, per poi indicare ad House la possibilità della redenzione attraverso l'Amore (nello specifico per Wilson: la persona ad House più prossima).

Ovviamente, quanto ho scritto sopra altro non è che il resoconto del "viaggio" attraverso il mio "specchio", perchè, come ben sappiamo, gli autori hanno deciso diversamente.
Nelle loro scelte, purtroppo, non ho intravisto metafore o importanti interrogativi lasciatici in dote, ma soltanto un melenso e adulatorio buonismo che, annegando le masse in una valle di lacrime, ha cercato di colmare un vuoto desolante di significati.
Come definire tutto ciò?
"House di Rivombrosa" o "Barelle tempestose"?
Lo spettro della telenovela si è avventato ferocemente sul telefilm più anticonformista, provocatorio e irriverente della televisione e, alla fine, è stata questa l'unica "morte" andata in onda.
Fortunatamente, la sequenza di Amber che, decisa e spavalda (da vera "ariete" quale la Dudek è!) si siede su House, avvicinando languidamente le rosse, turgide labbra alle sue, è rimasta impressa a caratteri di fuoco nella mia mente, nella mia carne e, davvero, non so immaginare un connubio più riuscito tra l'uomo/House ed una donna.
In ogni senso.
Ma io continuo a sperare...
Ora House dorme, accanto a Lisa, e potrebbe anche essere lui quello in fin di vita, magari per il micidiale cocktail di alcool e narcotici (il dottore ha un'autentica predilezione per gli stati di pre-morte) e, in fondo, la prima parte del doppio episodio si intitolava proprio "House è morto".
Dunque io spero.
Sarà anche infantile, ma qualcuno diceva: "Amo i bambini: sperano sempre!"... E magari sarà proprio un bambino, giocando, a rinvenire i frammenti di uno specchio, i cui bagliori sapranno "di sole e d'azzurro" (i colori di Amber)... Li riporti ad House, in tal caso. Lui adora i puzzle e saprà ricomporre "quello" specchio. Poi si sveglierà, nel suo letto d'ospedale o nel suo studio, si troverà con Amber, si troverà "in" Amber... Si troverà.

I miei complimenti per l'analisi all'episodio, certo dopo questo popò di commento vi sanguineranno gli occhi con le mie banalità, tipo " se nelle serie passate ci metti pure la seconda parte della terza, abbiamo due modi di vedere la serie completamente diversi malombra, io ho ancora gli incubi a pensare al finale di stagione della s3 e questo mi sembra, nonostante il clima da drammone, un buon finale, che spinge a riflettere e a porsi domande un po' più profonde di "che cosa starà suonando House" o "cameron starà sopra o sotto" . La serie è cambiata, c'è poco da fare, il personaggio originale non c'è più, ma gli script sono tornati a un buon livello e spunti di riflessione, almeno per una mente semplice come la mia ci sono ancora"
Visto?! fiorello avrebbe detto: è arrivata paola banale :P .. appunto!

Dicevo dovrei evitare di commentare ma mi piacerebbe rispondere a questo post del Capo (sul senso di colpa non ci torno, ho già detto il mio punto di vista)

CITAZIONE (LaurieLo @ 22/5/2008, 09:49)
E allora perchè house è infelice? E' davvero ancora infelice (ovviamente ci riferiamo a un attimo prima dell'incidente), o è solo lui che vuole credersi tale? Soprattutto, ne ha ancora dei motivi? Ok, aveva una vita perfetta, poi infarto, vita rovinata. Ottima ragione per essere infelice e buttare tutto alle canne. Con il dolore non si scherza. Ma se sta soffrendo MOLTO meno, che ha da essere infelice?
Vediamo. E' handicappato. L'handicap, fisico o mentale, è tanto più grava quanto limita la capacità di arrangiarsi da soli. Non riescia muoverti da solo perchè non puoi camminare, vedere o il tuo cervello non capisce? House ha una gamba ko, ma vive in un mondo in cui può guidare e prendere l'ascensore e andarsene in giro da solo. Ok, in amazzonia, nella giungla e senza pasticche morirebbe, ma è nl New Jersey.
Ha avuto un infarto. E anche qui, parliamone. Viene a una persona su quattro, ma a quante vengono riservate le cure migliori, nell'ospedale dove il capo ti adora, supportato dalla tua compagana che ti adora, circonddato dai tuoi amici, e soprattutto.. sei in ospedale. Si, perchè in America se non hai l'assicurazione mica ti curano. Ok la disgrazie, ma se house avesse dovuto affrontare tutto questo da solo, e senza soldi, altro che infelice, forse neanche vivo. Insomma, la gente da sola muore. Senza soldi (e ditemi che si può vivere senza soldi, dai) muore. House è ricco sfondato (fatevi due conti), non finirà sotto i ponti, e avrà sempre le cure migliori se ne avrà bisogno. E' la differenza tra vivere e morire, tra quello che poteva essere e non è. House non è solo: è inutile che rompe le balle lamentandosi di essere solo, perchè solo è quando hai bisogno e non hai nessuno da chiamare. Anche lì, è la differenza tra vivere e morire. Hai bisogno di andare in ospedale perchè stai avendo un infarto? Sei solo, muori. Sei in ospedale e vai in arresto? Sei solo, muori. Sei ubriaco e se guidi ti impasti? Sei solo muori. House si appoggia moltissimo su wilson e Lisa, per qualsiasi cosa si sente il cul@ parato e osa. Osa cacciarsi nei guai, osa sfidare le istituzioni (Tritter e Vogler), osa impasticcarsi o bere allo svenimento (tanto lo vengono a prendere o lo curano), osa giocare con 40 acandidati (tanto Lisa tollera e tollera). House osa solo grazie ai suoi amici che glieloo permettono. Più che osare, abusa. E il dare per scontato che può fare quello che vuole tanto lisa e jimmy lo salvano dimostra due cose: che non è solo - se non ha una donna è semplicmente perchè lo sceglie lui, come fanno tanti - e che la responsabilità è sua. E non ditemi che la responsabilità è di jimmy e lisa perchè house non è un infante e ha il libero arbitrio come tutti. Per come le cose sono andate nell'ultimo anno e mezzo, house non ha nessuna ca@@o di ragione per essere infelice. Per rovinare o incasinare la vita agli altri (tanto più che se fosse così solo non avrebbe altri da rovinare). Per alcolizzarsi. House ha smesso di avere ragioni per essere infelice, e di fatto ultimamente non lo era, ma gli piace corgiolarsi. Gli piace mangiarci sopra. Ve lo ricordare il paziente di 97 secondi? Una malattia terrificante, che non ti fa muovere, solo, di una solitudine assordante. E house osa, e sottolineo osa, parlare di infelicità?

se la critica è rivolta al telefilm
posso essere d'accordo, nel senso che effettivamente suona poco credibile la tristezza e il dolore di house. In questa stagione non lo abbiamo praticamente mai visto mandar giù vicodin ne tantomeno seduto a riflettere sulla pochezza della sua esistenza, al contrario tutto è stato molto leggero, spesso anche troppo. il minimonologo sul "don't want to be in pain" sembra la pagina mancate dallo script di no reason, nella quarta stagione invece è poco supportato dai fatti, ma ho l'impressione che tu non stessi pensando a questo e allora passiamo alla finzione, al patto che facciamo quando ci sediamo davanti la tv da spettatori, promettiamo di considerare verosimile quello che ci viene detto e accettiamo i vuoti, giustificandoli come un aspetto non mostrato ma presente (da li in fondo scaturiscono la maggior parte delle nostre pipp@ mentali su episodi e personaggi). Se partiamo da li allora House è triste, ha mille motivi per esserlo. Il mondo attorno a lui cambia, si evolve, le vite di chi lo circonda prendono pieghe inaspettate mentre lui è li, prigioniero di se stesso, costretto a vivere questa non vita, partecipa da spettatore, giudica, cerca di manipolare le vite e le scelte degli altri ma la verità la vita continua a dbattergliela davanti. E' un uomo solo, un uomo che teme i cambiamenti, li osteggia, un uomo che (detto mille volte, lo so) si è costruito un muro intorno per proteggere il suo fragile equilibrio, l'esperienza con tritter doveva farlo crescere, passare a un nuovo livello e invece da questo muro ora ha semplicemente iniziato lanciare aeroplanini di carta, fa i dispetti, niente più. Quando di tratta di affrontare le cose serie della vita, o gioca o fugge, scendendo giù. Ovvio che non sto parlando di House medico. li si va verso la divinità.
House va verso i 50, è zoppo, porta in giro una bomba ad orologeria al posto del più classico fegato, tromba raramente e solo a pagamento,l'unico essere umano autorizzato a guardargli dentro e a interagire realmente con lui è wilson, ma wilson, non essendo sua madre o sua moglie, non è sempre li a soccorrerlo e supportarlo, amber in questo ha rappresentato una minaccia enorme, House non poteva accettarla, avrebbe continuato a osteggiarla fino alla fine, forse facendole fare la fine di tutte le altre signore wilson. Adesso tutto potrebbe essere compromesso. C'è Lisa, è vero, lui sa di poter contare sulla sua dedizione, ma per quanto ancora, per quanto ancora lei sarà disposta a dare senza mai ricevere, lei lo stima, gli vuole bene e glielo dimostra, lui? Come ci si sente a non poter dire grazie, a faticare come una bestia ad uscire da quella corazza per farle capire che lui lo sa quanto lei si esponga per lui, il muro diventa insormontabile.
Una famiglia? Conosciamo i genitori, non più giovani, sappiamo del padre, e sappiamo che alla fine la madre, che pure lo adora, ha deciso di restare al fianco del padre, nonostante tutto, di fatto tradendolo, giustificando in qualche modo il male che il padre gli fece.
La vita di House è una vita senza amore, perchè house non vuole essere amato, non vuole amare. House è il suo peggior nemico, forse sta raggiungendo un grado di consapevolezza maggiore, forse sente il tempo scorrere, forse inizia a vedersi solo, in una stanza di un ospedale ad aspettare la fine. Wilson lo stava abbandonando, lo abbandonerà prima o poi anche lisa. Soldi o non soldi il destino di House sembra segnato, quel destino che lui stesso sta scrivendo. Sotto i ponti non ci si finisce solo per mancanza di soldi ma anche per disperazione, la disperazione che non ti permette di reagire, anche alla mancanza di soldi. E sul essere soli nel momento del bisogno, si torna ai discorsi fatti su responsabilità e senso di colpa, le cose accadono, l'imponderabile anima le nostre vite.
Si può invecchiare e crepare soli su una poltrona anche avendo 4 figli e cinque nipoti, , si finisce da soli come cani in ospedale anche se ti sbatti per gli altri dalla mattina alla sera, i percorsi sono segnati ma, tra il dire e il fare c'è di mezzo e il (delirio puro!), il gioco della vita è proprio quello di sfidare chi ha disegnato il nostro percorso (noi stessi e i nostri genitori), e lottare per rimanere in carreggiata (se il percorso è "felice") o cercare di cambiare strada, se il sentiero è buio e solitario.
ok, torno ad House

L'alleggerimento negli atteggiamenti che ci ha mostrato nella quarta stagione potrebbe essere un frutto dell'assunzione di quei farmaci antidepressivi che fecero capolino a fine terza stazione (io una giustificazione a tutte quelle faccette me la devo dare, scusate). Ma non ci dobbiamo far sviare, a parlare, anzi a urlare quanto la vita di House sia vuota è l'assenza di una spinta motivazionale. Il suo continuo camminare sull'orlo del baratro (i farmaci, le dita nella presa, la trasfusione) è indice di un poco attaccamento alla vita, non di un desiderio di morte ma della drammatica consapevolezza di non aver nulla da perdere, se non la vita stessa. House è uno che non riesce a godere del fatto di essere amato, che non riesce ad amare. Non avevo capito la disperazione di House finchè non mi sono fermata a pensare a quel gesto. Mettere la sua vita sul piatto per salvare amber. Un gesto dettato da grande amore (escluderei) o da grande disperazione, la disperazione data dalla consapevolezza di non aver nulla da perdere. Lisa gli ha impedito di farlo, wilson alla fine a accettato, e la domanda fatta a wilson, "tu pensi che dovrei rischiare la rischiare la mia vita per amber" gli ha fornito la peggiore delle risposte, lo ha visto definitivamente perdente, condannato, da quel si (ho rivisto la scena, quegli scambi di sguardi tra House e Wilson, anche sulla poltrona.. incredibili)
Di fronte all'opportunità di porre fine alla sofferenza che quel si gli ha portato (e che il suo modo di essere gli porta), se ti guardi indietro e capisci che non ci sono cose a cui non puoi rinunciare, decidere di restare è veramente difficile. E lungi da me lo spirito romantico in quello che sto per dire, ma forse è stata proprio la consapevolezza di avere al proprio fianco qualcuno, quel calore, quella frase "you can't always get what you want", da cui tutto è partito, e la risposta data da Lisa e dal filosofo jagger (che, messaggio per sds, continua a non essere tedesco), "but if you try sometimes you get what you need".
Perdonate la melassa ma credo che la risposta dovrebbe essere affidata ai beatles "I get by with a little help from my friend(s), I’m gonna try with a little help ". Qualcuno al suo fianco c'era, e lui deve averlo sentito, e probabilmente ha deciso, non solo per quello, di tornare giù, speriamo che non se lo dimentichi strada facendo.

Sta puntata mi ha ammorbidito troppo :wacko:

p.s. chiudo con l'ennesima banalità, ma è bello entrare in una casa piena di tante teste pensanti e cuori pulsanti, da fiducia nel futuro, ti fa sentire meno disperato.

anzi no, chiudo con questo

CITAZIONE (spooky @ 28/5/2008,15:26)
Mi sembra il solito House, la cui mente "prova" le varie opzioni, anche la più miserevole... ovvero di essere stato con la donna del suo migliore amico. Mette in pratica gli eventi, è lì come un fantoccio nelle mani di Amber-House, non la tocca, non la bacia, ha gli occhi vivi di quando scruta gli organi di un paziente, alal ricerca di un indizio, di una prova che quello che immagina sia realmente accaduto...

si forse hai ragione
però gli occhi vivi... vivi, insomma :lol:

image

 
Top
50 replies since 20/5/2008, 07:58   1385 views
  Share