4x16 Wilson's Heart/ Il Cuore di Wilson, Everybody Dies

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Thinkpink
view post Posted on 31/5/2008, 23:59 by: Thinkpink




Ci sono fatti, persone, circostanze, nella vita di ognuno di noi, che hanno uno speciale significato e che segnano indelebilmente le nostre vite. Il loro valore non dipende dalla durata, ma dall’intensità, dall’impatto emotivo che generano. Ci sono coincidenze, casualità talmente straordinarie da farci quasi paura…ci sono emozioni così intense e sensazionali da togliere il fiato…questo accade nella realtà, ma anche con film e telefilm di qualità (non faccio distinzione tra cinema e TV: non è il mezzo, ma la qualità a fare la differenza)……questo accade con House.
House è magia pura e questa doppia season finale ne è la quintessenza. House, malgrado le evoluzioni e i cambiamenti (a volte anche discutibili) subiti dalla prima stagione, ha in sé qualcosa di assolutamente speciale, è come il colpo di fulmine: ti disorienta, ti conquista; è un’ attrazione fatale: se ne sei colpito, sei segnato per sempre.
Questo finale di stagione dimostra che l’House delle origini non si è perso, non si è snaturato: è tornato prepotentemente il drama, gli autori hanno reso giustizia al personaggio e alla serie, che si è riappropriata della sua identità.
Dopo una prima stagione dove sono state abbozzate le linee guida alla base della filosofia di House: il suo senso del dovere, di amicizia, l’insofferenza all’ordine ed alle imposizioni, la sua particolare deontologia professionale, il suo rapporto con il dolore e il problema della dipendenza, la seconda stagione si è incentrata sull’ approfondimento del lato privato di House in tutte le sue sfumature: dall’ amore all’ amicizia, fino ai risvolti più oscuri, caratterizzati dall’abuso di droga e dal ricorso alle prostitute. Abbiamo avuto la conferma che House è fondamentalmente un uomo solo, sofferente ed infelice. La terza stagione ci ha un po’ disorientato, perché dopo una prima metà assolutamente drammatica, prima con la solenne disillusione della ketamina subita da House (che senza dolore e bastone era un altro uomo “happy? I am”) mai analizzata e approfondita, ma solo accennata, e poi con il Tritter Arc, dove House è stato messo con le spalle al muro, la seconda metà è stata decisamente, a volte anche troppo, leggera, ai limiti della commedia. Ci siamo chiesti in tanti chi fosse in realtà il vero House e di chi fosse la colpa del suo stravolgimento apparente. House è tutto ed il suo contrario, questo è il suo limite e la sua forza al tempo stesso. House ha bisogno di non pensare a sé per tirare avanti ed allora, dopo aver visto l’inferno a causa di Tritter ed aver avuto l’ennesima conferma che da solo andrebbe incontro solo all’autodistruzione, il suo particolare modo di leccarsi le ferite, per poter sopravvivere, è quello di gettare un colpo di spugna su ciò che prova e non pensare troppo, non soffermarsi su di sé, sui come, sui perché, ma fare finta di girare pagina per anestetizzare la sua anima e giocare a fare Dio. Tanto c’è chi glielo permette: i suoi angeli custodi che vogliono per lui un nuovo team. House ubbidirà, perchè fondamentalmente è un bambino che ha bisogno che mamma e papà gli delimitino il cammino. Una volta sapendosi al sicuro, gioca a fare lo sbruffone, bluffa con gli altri e con se stesso, anche se nel suo intimo cova sempre il subdolo germe, la sua reale natura damaged, fuoco sotto la cenere, sempre pronto e divampare. Ed allora abbiamo episodi come 97 seconds, con House alla ricerca disperata di sensazioni a lui sconosciute, ma anelate a rischio della sua stessa vita.
Sensazioni di pace, serenità per tamponare il male dentro che lo divora, il male di vivere che più o meno latente lo perseguita, sempre. Anche se fa il buffone. Anche se fa lo str@nzo. Anche se sembra che non sia così.. Gli autori possono aver peccato di superficialità nel dipingere l’House degli ultimi tempi troppo “high”, ma si sono ripresi con gli ultimi episodi e nel finale, finalmente, escono gli scheletri dall’armadio e tutto riprende ad avere un senso….tutto torna.
Il doppio episodio si dipana su due livelli complementari: House’s Head & Wilson’s Heart, ragione e sentimento, logica e irrazionalità, nero e bianco, realtà e fantasia, coscienza e subconscio, vita e morte yin e yang….House e Wilson ovvero due lati della stessa medaglia… Si parte con la testa e l’inquadratura di House sanguinante che non ricorda, per finire con il cuore spezzato di Wilson, che si stringe al petto il biglietto di Amber, messaggio d’amore e di morte. Episodio sconvolgente nella sua drammaticità che non concede spazio a vie di mezzo, al punto da arrivare a minare il rapporto House Wilson, spazzato via dalla morte di Amber, che lascia dietro di sè dolore, disperazione, sensi di colpa e tanta rabbia.
Ma lo sappiamo, House è “border line” e il meglio di sé lo esprime nelle situazioni estreme, come questa. Avevamo già familiarizzato con la morte, sempre drammatica, ma aveva coinvolto solo il lato professionale dei protagonisti (a parte il bellissimo Son of a Coma Guy).Ora, per la prima volta, l’evento coinvolge direttamente, anzi travolge le vite dei protagonisti. Tutto inizia con una solenne sbronza pomeridiana di House. Non sappiamo perché fosse ubriaco e dubito che lo sapremo mai. Di fatto House è sempre più infelice, divorato dal dolore e dal male di vivere. Le motivazioni in questo caso passano in secondo piano, sta di fatto che House sta male dentro e, a prescindere dalle nostre interpretazioni e dai nostri giudizi, dobbiamo convenire che certi stati mentali e psicologici non si scelgono. Capitano. Si insinuano subdolamente e quando te ne rendi conto è come se fossi immerso fino al collo nelle sabbie mobili: occorre una tremenda forza per uscirne, ma per combattere devi essere motivato. Il problema di House è questo: a prescindere dal lavoro, non trova dentro di sè gli stimoli giusti per combattere il suo status di infelicità ed alterna momenti di euforia a momenti di disperazione. Allora si ubriaca. Si aggrappa a Wilson. Questa volta, per una serie di assurde e sfortunate circostanze (come dice Kutner certe cose accadono) House non otterrà però alcun conforto da Wilson. Tutt’altro. Riuscirà a rovinare la vita di entrambi. Paradossale se pensiamo che House se l’era cavata in passato con responsabilità ben peggiori (pensiamo Vogler o a Tritter), ma la vita, a volte, inaspettatamente ed inesorabilmente ti presenta il conto…ed allora non hai scelta, non c’è scampo: devi saldare tutto in una volta. E’ l’ora, House: stavolta tocca a te, proprio quando non te l’aspetti, quando non sai, non vuoi, non pensi possa accadere, proprio allora il destino ti mette alla prova. House non ricorda e il dubbio del perché fosse in autobus con Amber lo divora per tutto l’episodio…il dubbio di aver tradito Wilson è un peso insopportabile e tutto sembra essere contro di lui…pure i sogni, con Amber che lo seduce e lui che si fa sedurre. I sogni possono talvolta rappresentare timori: di aver tradito, di non poter ricordare, ma anche i desideri: di amare ed essere amato, di arrivare alla verità, anche rischio della morte. L’amnesia di House è tanto più dolorosa quanto più è chiaro quale sia la posta in gioco, ma lui non esita a barattare la sua vita in cambio di quella di Amber, e dal mio punto di vista, quali che siano le responsabilità passate o presenti di House nei confronti di Wilson, questo gesto pareggia alla grande il conto: House ribalta il suo usuale metodo diagnostico e mette la sua vita al servizio di Wilson: se non è lealtà incondizionata questa…House decide di affrontare il vuoto mentale dopo aver fatto la paternale a 13… entrambi decidono di sapere a qualunque costo, anche se per House è fondamentale il ruolo di Wilson che, abbandonato il consueto aplomb sfoderato in caso di morte altrui, arriva a sostituirsi ad House nelle vesti di manipolatore: lui vuole Amber e House glielo deve…House lo sa e non batte ciglio: paga. Per Wilson. Per togliersi il peso dalla coscienza, sperando forse di non soffrire più, ma non è arrivata ancora l’ora, House: scendi dall’autobus e affronta i tuoi fantasmi…Ci sarà Cuddy al tuo risveglio, come sempre, e se sarà dura riconquistare Wilson, avrai sempre lei al tuo fianco e noi sappiamo che non è poco…

 
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50 replies since 20/5/2008, 07:58   1385 views
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