Sic eras in fatis, fic su Doctor Who per la Lo...

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maritahouse
view post Posted on 20/6/2006, 23:00




Jade un milione di grazie... è un vero regalo... bellissima bellissima bellissima! :GrazieGrazie:

p.s. felicissima per l'esame :AngelStar05:

 
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LaurieLo
view post Posted on 20/6/2006, 23:06






kudos a a Jade, per la fanfic e per l'esameeeeeeeeeee!! :AngelStar16:
 
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MelissaJo
view post Posted on 21/6/2006, 13:45




Mi sto appassionando sempre di più! :Ciuffo02:
Jade scrivi benissimo, complimenti davvero! prosegui appena puoi, e continua così anche per i prossimi esami.
 
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Jade_Cameron
view post Posted on 30/6/2006, 12:02




Lo, Marita, Melissa, grazie davvero per la fic e per gli auguri per gli esami (che per inciso ne ho anche bisogno... vabbè sorvoliamo). Vuol dire davvero tanto per me.

Nuova parte!
Avevo decisamente bisogno di tenermi occupata con qualcosa che non fosse studio, la prof di Storia contemporanea non aveva messo fuori solo il mio voto in tutta la lista (adesso ho chiamato in ufficio: 23) e ho passato un pomeriggio e una nottata tra ansia e pasticche di valeriana...

***

Quando Relena e il Dottore – che Relena chiamava Theta, anche se nemmeno quello era il suo nome – ebbero finito di bisticciare scherzosamente, Relena gli spiegò dove e come aveva trovato i tre visitatori. Theta fissava Relena, e il Dottore fissava lui. Aveva quell’espressione adorante in viso, come se adorasse ogni singola cosa di quella donna. Lui poteva esprimere quei sentimenti, ma il Dottore poteva solo tenerseli dentro.
Per il momento, almeno. Aveva resistito a tante cose, ma sapeva che se Relena per un qualsiasi motivo gli fosse venuta troppo vicina, avrebbe gettato qualunque buon proposito dalla finestra e le avrebbe detto tutta la verità.
Poi si accorse che Relena gli stava parlando. E doveva essere già la seconda volta che gli rivolgeva la parola.
“Scusa?”
“Dicevo che se la vostra nave è danneggiata, possiamo aiutarvi.”
“Non è danneggiata, è un ferro vecchio. Ma non ha bisogno di riparazioni.”
“Relena vi ha trovati nella Zona Morta, quindi anche la vostra astronave è lì, immagino. Lasciatemi dire che di tutti i posti avete scelto veramente quello meno adatto. Gli Altri potrebbero trovarla. E non sono molto amichevoli quando si tratta di tecnologia avanzata.”
“Ha un meccanismo di camuffamento, basterà.”
“Speriamo. Tendono sempre a puntare il dito verso di me quando succede qualcosa.”
“Sai com’è” disse Relena “Due volte su tre hanno ragione.”
“È vero ma non è questo il punto!”
Relena si limitò a ridacchiare.
“Grazie, amore mio, il tuo incondizionato appoggio mi fa ricordare perché ti ho sposato vent’anni fa.”
Al che, Jackie e Mickey sentirono di nuovo girare la testa.
Avevano accettato che Rose ora si chiamasse Relena, che fosse un medico, stavano lavorando sull’accettare che fosse la moglie del Dottore… ma che la ragazza di fronte a loro, uguale a come l’avevano sempre vista, avesse trentanove anni, no, non riuscivano proprio ad accettarlo.
“Ven-Vent’anni fa?” balbettò Jackie.
“Già. Come vola il tempo” commentò Relena. Ma invece di sorridere, come avrebbe pensato Jackie, Relena si rattristò, e lo stesso fece Theta.
E il Dottore sapeva benissimo perché. Il motivo era una ragazza dai capelli scuri e gli occhi azzurri, sparita nel nulla cinque anni prima senza nessun motivo, che ogni anno però li contattava, in un modo o nell’altro, dicendo loro che stava bene e di non cercarla per nessuna ragione.
La ragazza si chiamava Lyria, ed era la loro unica figlia.
Il momento fu interrotto da un suono che veniva da un’altra stanza. Gli altri seguirono Relena e Theta all’interno, e si ritrovarono nell’unica stanza della casa che poteva far intuire quanto il pianeta fosse realmente avanzato. Era bianca, e divisa in due grandi ambienti, e tanto uno era ordinato quanto l’altro era confusionario. Tutti avevano quello che a prima vista sembrava un computer, e alcuni cristalli di varia grandezza. Il suono proveniva da uno di questi cristalli nella parte confusionaria della stanza. Cristallo che il dottore sfiorò con la mano, e che s’illuminò proiettando un’immagine di un uomo.
“Dietro richiesta di Sua Eccellenza il Lord Presidente, si richiede la vostra presenza alla prossima riunione del Consiglio, per discutere dei seguenti argomenti…”
Theta però toccò di nuovo il cristallo, e l’ologramma sparì. Si voltò a guardare sua moglie, che era andata a controllare alcune carte nella sua parte dello studio. Anche senza guardarla sapeva già che non aveva una bella espressione in faccia, e sì che aveva sperato di avere un po’ di tregua… era tornato sì e no da mezza giornata…
“Quando il Consiglio ti cerca, tu vai. Io esco, e al mio ritorno trovo sempre una rosa, perché tu mi lasci sempre una rosa quando te ne vai e io non ci sono. Ma quando vai via per delle missioni per conto loro” disse voltandosi, il tono di voce che aumentava di tono “io non so mai se ti rivedrò vivo o in una bara!”
“Relena, ne abbiamo già discusso. Non posso rifiutare. La libertà ha un prezzo.”
“Quel prezzo lo hai pagato già mille volte solo nel periodo da cui ti conosco, non oso nemmeno immaginare quello che hai fatto per loro prima! Fai il loro lavoro sporco, e non provare a dirmi di no.”
“Non ci provo infatti! Lo so benissimo! Ma è l’unica cosa che impedisce loro di levarmi quello che ho, te compresa, e di gettarmi in prigione solo per aver rifiutato di mettermi in riga con gli altri Signori del Tempo!”
Si avvicinò a Relena, mettendole le mani sulle spalle, ma Relena evitò di fissarlo negli occhi.
“Vorrei poterti promettere che smetteranno… ma non posso. Posso solo sperare che un giorno riusciremo a trovare un equilibrio.”
Theta diede un bacio sulla fronte a sua moglie, e uscì dalla stanza. Il Dottore, Mickey e Jackie lo guardarono uscire. Quando si rivolsero di nuovo verso Relena videro che era nella stessa posizione di prima, ma con una lacrima che le rigava la guancia. Riscuotendosi dai suoi pensieri, si asciugò la lacrima con la punta delle dita e vi voltò verso i suoi ospiti, scusandosi per quello a cui avevano dovuto assistere.
“È un nostro problema. Quando discutiamo o comunque siamo assieme, il resto del mondo svanisce.”
“Non dovresti farti trattare così!” sbottò Mickey, con l’approvazione di Jackie. “Lui fa quello che vuole, e chi ne soffre sei solo tu.”
“Questo non è vero.”
“Sei tu quella che sta piangendo.”
“Va bene. Non so come funzioni sul tuo pianeta e nel tuo tempo, ma io non sputo sentenze sulle situazioni sentimentali che non conosco. Quindi evita di farlo!”
“Ma…” fece per dire Jackie.
“Niente ma. Sembrate estremamente inclini a giudicare ogni cosa che faccio, il mio lavoro, il mio matrimonio, mio marito! E non capisco chi vi abbia dato questa autorità, io non vi conosco neppure! E ora, se non vi dispiace, voglio stare da sola” disse uscendo dalla stanza quasi correndo.
Non sapeva che cosa lo avesse posseduto, ma il Dottore si ritrovò a correrle dietro. Quello che temeva, il non riuscire a osservare da spettatore… ma veder soffrire Relena – Rose – era al di là delle sue forze. Era quello che l’aveva sempre spinto a cercare di accontentarla, anche se l’ultima volta era quasi morto per colpa del paradosso temporale che si era creato a causa di Rose adulta e neonata nello stesso momento. Non dovette cercarla a lungo, comunque. Relena era seduta a terra accanto al roseto, e piangeva con la testa sulle ginocchia.
Il Dottore si avvicinò con cautela, e si inginocchiò davanti a lei.
“Avevo detto di voler stare da sola.”
“Ho sentito benissimo. Ma non credo che lo dicessi sul serio.”
Relena alzò il viso rigato di lacrime “Anche tu vuoi iniziare a sputare sentenze sul mio conto?”
“Me ne guardo bene! Ho l’impressione che tu saresti capace di alzare le mani, se debitamente provocata!”
La donna soffocò una risatina “E conti di farlo?”
“No. Aspetto lo faccia Mickey l’Idiota. Cos’era quello, un sorriso?”
“No.”
“Tu hai sorriso.”
“Non è vero.”
“Hai sorriso.”
“No!”
“Vuoi litigare? Sono pronto, sai!”
Relena si asciugò gli occhi, e finalmente fece al Dottore un sorriso degno di questo nome. L’uomo si rialzò, tendendo una mano per aiutare Relena. Quando però Relena strinse la sua mano, ebbe come l’impressione di aver già compiuto quel gesto con lui, almeno un miliardo di volte.
E quegli occhi che la stavano fissando in modo così dolce, lei li conosceva. Ne era certa. Ma chi era realmente quell’uomo, e che rappresentava (o aveva rappresentato) per lei?
“Stai un po’ meglio?”
“Sì.”
“Te la senti di rientrare?”
“Cielo, no!” e lo disse con una tale espressione che fece scoppiare a ridere il Dottore. Non poteva saperlo, ma era simile all’espressione che aveva in faccia lui ogni volta che era lei a proporre di tornare a casa da Jackie.
“Allora perché non andiamo a fare una passeggiata per la Cittadella? Ci devono essere molte cose interessanti da vedere.”
“Meno di quelle che si pensa. Senti, non devi farlo per forza. Io sto bene, davvero.”
Il Dottore fece una faccia costernata e si portò una mano al petto “Metti in dubbio la mia sete di conoscenza? Sono sconvolto!”
Relena per tutta risposta gli diede una leggera spintonata. Come se fosse la cosa più naturale del mondo, fece scivolare la sua mano nella sua e intrecciarono le dita, e si diressero in direzione della Cittadella.
“Tu e gli altri… viaggiate spesso?”
“No, di norma viaggio solo. Avevo una compagna di viaggio, ma è scomparsa.”
“Mi dispiace.”
“Stare con lei è stato come un regalo. La mia vita in quel periodo era… difficile, diciamo così. Lei rendeva le cose più facili. Ora che non c’è più, invece…”
“È difficile venire a patti con la solitudine, ne so qualcosa anch’io. Senti… e se invece di un noioso giro della Cittadella andassimo da un’altra parte? Oggi è un giorno propizio.”
“Propizio per cosa?”
“Lo vedrai” disse Relena iniziando a correre, trascinandolo con lei. Non sapeva perché lo stesse facendo, tra le altre cose. Solo, sentiva che era giusto farlo. E per una volta, la posata Relena poteva anche dimostrare di essere tutt’altro che quello dentro di lei.
La meta era un prato di erba vermiglia, da cui si vedevano le lune di Gallifrey che spiccavano nel cielo arancio e rosso del tramonto. Relena lo fece stendere sull’erba, e poi fece lo stesso.
“Dovrebbe iniziare tra poco.”
“Cosa?”
“Questo” disse Relena indicando il cielo. Un folto sciame di meteoriti iniziò ad attraversare l’atmosfera, con strisce di luce bianca e arancione. Il Dottore sorrise. Una volta, con suo padre, lo faceva spesso. Si sedevano a guardare le stelle cadenti, alle volte parlavano, alle volte le fissavano in silenzio. Ma sempre insieme.

“Quando mia figlia era piccola, era una cosa che facevamo insieme, io, Theta e Lyria.”
“E dov’è tua figlia?” domandò il Dottore cercando di non farle capire che già sapeva.
“Lyria se n’è andata dalla sera alla mattina, senza nessuna ragione. Ci ha lasciato un biglietto dicendoci che ci voleva bene, che la sua fuga non aveva niente a che fare con noi, e che non dovevamo cercarla per nessuna ragione al mondo, che ci avrebbe trovato lei. Ma a parte qualche laconico messaggio negli ultimi cinque anni, non l’abbiamo più rivista. Dopo la sua fuga, Theta ha iniziato a viaggiare sempre più spesso, e io a seppellirmi tra studi e libri. Mi odio per pensarlo, a volte, ma mi domando se non sia meglio…”
“Separarsi?”
“Sì. Non mi fraintendere, amo mio marito, probabilmente lo amerò per sempre, ma è come se funzionassimo come coppia solo stando divisi. Da quando siamo sposati, ma soprattutto in questi ultimi anni, sguazziamo nel senso di colpa reciproco.”
“Mi dispiace. Sembrate davvero innamorati.”
“A volte non basta, temo. Sai, considero Rath alla stregua di un fratello, e nemmeno a lui ho raccontato queste cose.”
“Forse” disse il Dottore voltandosi verso di lei “ti serviva solo un estraneo caduto dal cielo che ti stesse a sentire.”
Relena si girò anche lei a guardarlo “Forse. Sei mai stato a Barcellona?”
“Perché questa domanda?” fece il Dottore, sorpreso.
Già, perché?, si domandava anche Relena. Non sapeva da dove le fosse uscita una domanda tanto assurda.
“Così. Ci sei stato? Il pianeta, non la città.”
“Sai, hanno cani senza naso! Immagina quante volte al giorno puoi raccontare quella barzelletta, ed è sempre divertente!”
“Non so perché, ma ho sempre desiderato andarci. Come se qualcuno avesse promesso di portarmici, un giorno o l’altro… solo che non so chi. La mia memoria non è mai tornata del tutto.”
Il Dottore avrebbe voluto dirle che il solo fatto di stare menzionando quel pianeta era buon segno, ma non avrebbe potuto farlo senza esporsi. Rivelare la sua identità, oltre che a sconvolgere Relena, lo avrebbe messo a rischio di essere processato. Le Leggi del Tempo vietavano alle incarnazioni successive di tornare e incontrare le precedenti, a meno che non incorressero circostanze straordinarie e attenuanti. E nel suo caso specifico era certo che quelle circostanze non sarebbero state trovate.
“Magari un giorno ti sveglierai e ricorderai tutto.”
“Dopo vent’anni? Faccio fatica a crederci, ma grazie della fiducia. E che mi dici di te?”
“In che senso?”
“Iniziamo dal nome. John Smith. Lo usa anche mio marito, quando non vuole dare il suo vero nome.”
“Perché il mio vero nome è lungo e imbarazzante.”
“Sicuro di non essere suo parente? È quello che dice anche lui! Veniamo alla balla numero due: tu non sei terrestre.”
“Non ho detto di esserlo.”
“Ma non hai nemmeno smentito Theta. Peccato che io sia paranoica e abbia analizzato il tuo sangue mentre eravamo all’ospedale. Tu sei di Gallifrey. E mentre ti curavo la mano, ti ho sentito le pulsazioni. Due cuori. Sei un Signore del Tempo, e la tua nave nascosta è un Tardis.”
“Tardis?” ripeté il Dottore facendo finta di non sapere.
“È un acronimo, mi piace come suona… ma non cambiare discorso. Chi sei in realtà?”
Il Dottore sospirò. Aveva senso continuare a mentirle?
La risposta era ovvia. Sì.
Però poteva dirle alcune cose, che non necessariamente lo avrebbero smascherato.
“Hai ragione, sono un Signore del Tempo. Sono come te e tuo marito un membro del Capitolo di Prydon, ma ho le mie ragioni per stare nascosto.”
“Sei un rinnegato?”
“Sono un’incarnazione futura.”
“E perché sei qui?” domandò Relena allarmata, mettendosi a sedere. “È contro la legge!”
“Non è successo volontariamente” si giustificò il Dottore, mettendosi a sedere. “Il Tardis… carino come nome… ha cambiato da solo le coordinate e mi ha portato qui. Avrei anche potuto ripartire, ma se mi trascinato qui, in questo momento…”
“C’è qualcosa che devi vedere o fare” completò Relena. “Ma perché non hai detto niente a Theta? E chi sono i terrestri che girano con te?”
“Non credere che non mi fidi, non è così, ma preferisco che lo sappia meno gente possibile. Tre persone sono una folla, dopotutto.”
“E Jackie e Mickey?”
“Avevo promesso di fargli vedere dove e come la mia compagna di viaggio, rispettivamente sua figlia e la sua ragazza, fosse scomparsa. Poi il Tardis è impazzito… ed eccoci qua.”
“Una storia da raccontare.”
“In un altro tempo, e in un altro luogo.”
“Ti aiuterò.”
“Ma non sai niente di me.”
“Lo so. Ma so anche che ho provato istintivamente una gran fiducia verso di te. Anche se Theta dice che mi fido di chiunque, non è così.”
Il Dottore abbracciò Relena, ringraziandola, e cercò di godersi quel momento il più possibile. Dal canto suo, anche Relena trovava quell’esperienza molto piacevole e fin troppo familiare.

‘Mi sembra di non vederti da anni!’
‘Ti ho detto che ti sarei venuto a prendere.’
‘Non ne ho mai dubitato.’


Per un secondo, Relena si ritrovò all’interno di un Tardis che non aveva mai visto, assieme a lui e ad un altro ragazzo, che sapeva chiamarsi Jack Harkness, anche se non ricordava altro di lui… e vicino a lei c’era un Dalek morto.
Relena strinse di più il Dottore vicino a lei. Non sapeva perché, ma lui sembrava conoscerla da prima di Gallifrey.
Per la prima volta, ripensò al suo passato senza angoscia. Ora finalmente aveva qualcosa di più solido su cui lavorare.
Ignorava il colpo dal cielo che stava per ricevere.

***

E con questo bel cliffhanger vi saluto e vi dò appuntamento per fine luglio/inizio agosto. dopo l'ultimo esame il 10 parto per il mare, e agognerò il Nord Europa e L'UK nello specifico tutto il tempo.

Ciao! :AngelStar14:

Edited by Jade_Cameron - 2/7/2006, 19:45
 
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LaurieLo
view post Posted on 30/6/2006, 12:33





ci molli così???? Vogliamo sapere!!!
A proprosito alla fine l'esito dell'esame?
 
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Jade_Cameron
view post Posted on 30/6/2006, 14:53






Ho preso 23 :AngelStar05: , e la prf si era confusa... tra il pancione, gli esami, il congedo, il caldo capisco che la lucidità possa andare a farsi benedire, ma proprio il mio compito doveva andarci di mezzo?
Cmq sono felice... cinque esami alla laurea, e se mi va bene il prossimo quattro!
 
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MelissaJo
view post Posted on 30/6/2006, 14:54




Fan-ta-sti-ca questa fic! :AngelStar16: ancora brava Jade... ma non è che ci puoi fornire qualche piccoooooola anticipazione prima di andare in vacanza? :rolleyes: :AngelStar02:
 
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Jade_Cameron
view post Posted on 30/6/2006, 14:54




Vedremo... ;)
 
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MelissaJo
view post Posted on 30/6/2006, 15:00




evvvaiiii, quel "vedremo" lo interpreto come un bel "sììììììì".
Guarda che ci conto. Ho salvato su word tutti i capitoli, perchè mi piace troppo. Spero prima o poi d'avere anche la possibilità di vedere il telefilm.
 
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Jade_Cameron
view post Posted on 30/6/2006, 17:47




Se ne hai la possibilità guardalo (ti ho mandato un MP al riguardo)!
Mi ha fatto fare pace con la fantascienza, e se ho iniziato a guardare Battlestar Galactica è solo colpa sua.
Occhio però al Nono Dottore, c'è rischio elevato di innamoramento. :WhiteCiuffo01:


Ecco qualche anticipazione su quanto a venire:

Relena e il suo Dottore si troveranno a prendere decisioni piuttosto importanti, per loro e per chi li circonda.

Salteranno fuori nuovi personaggi.

Ho deciso che il Nono Dottore ha sofferto abbastanza e potrà cedere il testimone al Decimo.

Torchwood (sarebbe lo spin-off di Doctor Who, un’organizzazione segreta del governo britannico che studia la tecnologia aliena) farà una comparsata, che non riguarderà il Dottore.

Riscriverò a modo mio (più o meno) The Christmas Invasion, (l'episodio dello scorso Natale)

Ho già scritto il finale, quindi so esattamente dove voglio andare a parare, non preoccupatevi.



Questo è quanto. E non tentate di corrompermi con omini britannici molto alti dagli occhi blu o azzurri che rispondono al nome di Hugh e Chris :AngelStar24:, io non cedo :D
 
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maritahouse
view post Posted on 30/6/2006, 19:43




jade... non ho parole per descrivere quanto mi stia piacendo questa tua opera... scusa ma chiamarla fanfiction mi sembra veramente riduttivo, considerando che io non ne so nulla e mi sto appassionando a personaggi che praticamente vedo per la prima volta... grazie davvero! Adesso concentrati sull'esame ... in vacanza avrai tutto il tempo per affinare i dettagli dei prossimi capitoli! In bocca al lupo... aspetto buone notizie!
:GrazieGrazie:
 
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LaurieLo
view post Posted on 1/7/2006, 13:53




CITAZIONE (Jade_Cameron @ 30/6/2006, 18:47)
Ho deciso che il Nono Dottore ha sofferto abbastanza e potrà cedere il testimone al Decimo.




Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
 
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Jade_Cameron
view post Posted on 2/7/2006, 16:40




Marita, Melissa... Grazie! :GrazieGrazie:
Prometto di fare i compiti sotto l'ombrellone!


CITAZIONE (LaurieLo @ 1/7/2006, 14:53)
CITAZIONE (Jade_Cameron @ 30/6/2006, 18:47)
Ho deciso che il Nono Dottore ha sofferto abbastanza e potrà cedere il testimone al Decimo.

Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Quando l'ho scritto ho pensato a te :AngelStar33:

Oggi mi sono rivista Bad Wolf e The Parting of the Ways e son finita di nuovo con i lucciconi... É inutile, per quanto il Decimo ora mi piaccia, quando compare negli ultimi minuti della prima serie lo vorrei uccidere col maggior dolore possibile. Ma per come evolverà la storia ( e ancora grazie dal profondo per avermi introdotto a Battlestar Galactica) ho decisamente bisogno di lui...

E la prossima serie Rose non c'è... odio odio odio tristezza tristezza tristezza... non so con che coraggio guarderò Army of Ghosts stasera (c'è un piccolo flashback con Eccleston all'inizio, Lo!) e Doomsday la settimana prossima...
 
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LaurieLo
view post Posted on 2/7/2006, 19:51






nn penso ch esoffrirò molto per la dipartita di Rose, nella seconda serie l'ho trovata veramente insopportabile.
 
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Jade_Cameron
view post Posted on 2/7/2006, 20:16




Ti rispondo nel thread di Doctor Who!
 
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40 replies since 29/5/2006, 20:18   630 views
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