*Ritorno al passato*, fanfiction cottoncandy e non solo

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Sophie Allison
icon12  view post Posted on 9/8/2007, 13:50




La sposto tutta sperando che vi piaccia,siate sinceri accetto le critiche...


*RITORNO AL PASSATO*


“e baciala,su!......dai prendila per la vita,ed ora baciala……senti il mio turno è iniziato da un ora e tra un po’ la Cuddy entrerà a lamentarsi rovinando la parte migliore!”

“House!”una donna sulla cinquantina,sbatte rumorosamente la porta,evidentemente arrabbiata “è possibile che il tuo turno sia iniziato da un ora e tu stia qui?,di là ci sono dei pazienti che si stanno lamentando!”
“infatti,gli e lo appena detto a questo telefilm!”rispose l’ uomo,assente, che ancora fissava il piccolo schermo nel suo studio “sai questi dottori di Holliwood sono un po’ lenti…”
“House,cavolo!stai lavorando!”e con questo la Cuddy di diresse verso di lui e spense la tv,che divenne scura emettendo un fischio,House guardo cupo la donna davanti a lui,poi abbasso lo sguardo
“ho capito!ti sei offesa perché non ho notato il tuo consistente decoltè…..sempre più spinta Lisa?”,
la donna non mosse una ciglia,era abituata alle sciocchezze di quel l’ uomo,che avvolte diventava un bambino ed altre un cafone pieno di se,oltre a offendere i colleghi si comportava nello stesso modo anche con i pazienti,tanto da essere soprannominato ‘il Bastardo’,durante la sua carriera al Princetone,si era fatto tanti nemici,tra loro c’ erano, anche ,uomini di fama,che le avevano consigliato di licenziarlo,perché non l’ aveva fatto?...perché dietro a questo uomo burbero e solo si nascondeva un vero genio della medicina.La donna stava per rispondere quando qualcuno attirò la sua attenzione,
“s-scusate,io non mi sen…”disse debolmente un uomo sudato,appena apparso sulla porta,prima di cadere a capofitto sulla moquette di House,privo di sensi;I due nello studio si alzarono,House gli poggio una mano sul collo “il battito e debole,INFERMIERA!”,una donna si catapulto sulla porta,chiamando una barella,in pochi secondi l’ uomo era stato portato in una stanza,Cuddy sparita dietro di lui,ed house che era rimasto in ginocchio,s’infilò una pillola in bocca,prese il bastone e lì raggiunse.
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Il sole era ancora basso nel cielo,quando una macchina posteggio nel parcheggio del Princetone ,dentro una donna si slaccio la cintura di sicurezza e rimase per un po’tranquilla ad ascoltare una canzone lenta che passavano alla radio;Quella notte lei,Allison Cameron,non aveva chiuso occhio, dopo aver fatto un incubo che le aveva ricordato spregevoli avvenimenti dell’ college:aveva rivisto suo marito,che ora non c’ era più,morto di una malattia incurabile,che forze,l’ aveva spinta a sposarlo,e lui,l’uomo con cui aveva tradito il marito,che aveva amato ma che ora rimaneva solo un ricordo….un rumore sempre più assordante la distolse dai suoi pensieri,era il cercapersone,House la stava cercando,che ci fosse un nuovo caso?in ogni modo doveva sbrigarsi,spense lo stereo scese dall’ auto e in poco più di un minuto era vicino allo studio del capo,poi si fermo di scatto….quel profumo…le ricordava tanto quello dell’ suo amante,al college,chiuse gli occhi intenta a sentirlo meglio,poi di nuovo il cercapersone,lo spense con un dito, ‘Allison,è solo la tua immaginazione,non pensarci più!’si ripete più volte nella sua testa,poi riprese a camminare.

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“Chase,misuragli la pressione,Foreman,somministrali dell’ adrenalina e Cameron,tu fai l’ analisi per il diabete e la febbre di Hisons!”House era vicino alla lavagna,e poggiato al bastone dava ordini ai suoi specializzandi,i tre iniziarono a dirigersi alla stanza del paziente “Cameron!”
“si!?”la donna si girò,aveva dei pantaloni neri abbinati con il gilè e sotto una camicia fucsia,House aveva sempre pensato che quel colore le donasse,
“come mai quel ritardo stamattina?”
“scusa,la sveglia non ha suonato!”le rispose in modo affaticato,
“tutto bene?”
“si,è solo che stanotte non ho dormito molto”
“e allora a che ti serviva la sveglia?”House si accorse troppo tardi che il tono della sua voce era apparso troppo furbo ed umoristico,in realtà era preoccupato,quella mattina Cameron sembrava stanca e assente,e non si era neanche ribellata ad una sua battutaccia del genere ‘se non funziona la cura,amen,avremmo un paziente in meno!’era rimasta lì solo a prendere appunti;
“mi dispiace!”disse un po’ fredda, “ora avrei un paziente…”
“si!c’è l’ho anche io!”e con questo la raggiunse per andare insieme nella stanza.

Arrivato House si accorse che sia Chase che Foreman avevano svolto il loro compito e se ne erano approfittati per andare a prendere un cafè ‘e poi la Cuddy sgrida me!’ pensò tra se e se,vicino a lui Cameron ebbe un fremito,aveva appena alzato gli occhi dagli appunti e fissava incredula ,terrorizatta,l’ uomo che giaceva sul lettino;
“lo conosci?” “si chiama Peter Alfren”esclamò house,incuriosito dallo strano comportamento della collega “Cameron…”ripetè dopo qualche secondo,
“no,non lo conosco!”
“l’ analisi..”le ricordo ancora incuriosito,Allison inizio a dirigersi verso l’ armadietto dove c’erano le siringhe,House giurò di aver visto vacillare i tacchi delle sue scarpe ad ogni passo.Cameron apri la siringa e prese il braccio del paziente per cercare la vena,la mano le iniziò a tremare,chiuse gli occhi, gli riapri e riprese a fissare il volto di quel uomo,
“scusa House ma io,ho bisogno di fare colazione…”detto questo lasciò la siringa sul letto e corse via,verso la macchinetta,ora deserta;House rimase lì,incredulo,a fissare quel l’ uomo “chi sei?”gli mormorò,prima di prepararsi a fare l’ analisi.

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Incredulità,orrore e nausea,un incredibile senso di nausea,percossero Allison,seduta accanto alla macchinetta del cafè;era scappata dalla camera,senza respirare,senza respirare da quando l’ aveva rivisto,il suo amante del college,il migliore amico di suo marito con il quale l’ aveva tradido , Peter Alfren,ora un suo paziente;cerco di riprendere fiato e di rilassarsi un po’,stava sudando a freddo,erano tutti sintomi premonitori di un attacco di panico;senti dei passi avvicinarsi che anche non alzando gli occhi,grazie ad un immancabile bastone riconobbe,
“comodo qui!”esclamò House sedendosi a terra e dolcemente le pose un bicchiere “ è un calmante”
“non ne ho bisogno…”
“Cameron,sono un medico so riconoscere da chilometri una crisi di panico”
La donna prese il bicchiere e lo bevve lentamente…
“va meglio?”le chiese,era stranamente dolce mentre la guardava con occhi preoccupati,
“si,grazie”le rispose ritrovando il respiro;ci fu uno strano silenzio,poi House le prese la mano,’non poteva aver capito,o forse si?’ si chiese la ragazza,
“Cameron, sei sicura di non….?
“House,ti prego..”lo interruppe “non farmi domande!”
L’uomo inizio a fissarla con sguardo indagatore,lei capì di aver detto qualcosa di troppo,
“sono solo stanca,io non conosco quel l’ uomo!se solo potessi darmi….”
“ok,prenditi pure il resto della mattinata,ci vediamo oggi pomeriggio…tanto le sue condizioni sono stabili!”detto questo con voce distaccata, tolse la mano dalla sua e se ne andò,forse un po’ offeso perché non si era aperta con lui.
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House,torno nel suo studio,seduto prese a giocare con la sua pallina,non gli interessava di dove si fossero cacciati Chase e Foreman ,in quel momento gli unici a preoccuparlo erano Cameron e se stesso:perché si preoccupava così tanto per lei,era da anni che non gli capitava più di prendersela per una persona, ‘non posso innamorarmi!’’non è possibile….è già andata male una volta!’ i suoi pensieri furono interrotti da una chiamata d’ emergenza sul cercapersone,il suo paziente stava avendo una crisi.
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Cameron era distesa sul suo letto,cercando di capire quale strano scherzo del destino gli fosse successo quel giorno;non voleva rivederlo,dopo la morte di suo marito era stata malissimo ,presa dai sensi di colpa e Peter l’ aveva cercato di dimenticare in ogni modo, fortunatamente tra la fine degli studi ed il nuovo lavoro c’ era riuscita;ma ora tornava lì,nella sua vita,ed il compito che aveva era addirittura quello di salvarlo……fù immersa per tanto tempo da questi pensieri,poi decise di alzarsi,si avvicinò ad un armadio e ne prese uno scatolone chiuso,al suo interno c’ erano ricordini dell’ college,iniziò a sfogliare alcune foto:lei con suo marito il giorno delle nozze,insieme hai suoi genitori,al ristorante,poi eccola lì, nella sua mano la foto più dolorosa, che raffigurava lei immezzo a suo marito e al suo amante,che teneva la mano al primo e guardava il secondo,quella foto al suo coniuge l’ aveva sempre tenuta nascosta;in quel momento squillo il telefono,Allison cerco di non rispondere ma quel suono che si ripeteva le dava ancor più sui nervi…
“Pronto?”
“Cameron,sono House!”una voce inizialmente insicura passo dalla cornetta
“dimmi…”
“Peter ha avuto un attacco,devi tornare subito”ci fù una pausa
“ok,arrivo”disse lei prima di riattaccare,l’uomo dall’ altra parte del telefono capì che stava piangedo.

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Lo studio pareva calmo,la luce che entrava dalla finestra si diffondeva su tutta la stanza;Davanti a tutti un uomo elencava i vari sintomi del malato,mentre i tre medici davano delle ipotesi;Cameron era indubbiamente quella più silenziosa,si limitava a spiegare alcune malattie del suo campo,alla richiesta di House,che a sua volta la prendeva in considerazione nel minor modo possibile;Anche gli altri due specializzandi si resero conto di quanto fosse strana Cameron quel giorno,ma nessuno di loro si preoccupò di scoprire il perché.Uno scricchiolio della porta precedette l’ entrata di un anziana infermiera,
“scusate se vi interrompo,il signor Peter Alfren si è svegliato”affermò guardando la cartella,prima di chiudere la porta;
“ok,allora andiamo a farli qualche domanda!”
“dice sempre così prima di maltrattare un paziente”disse a bassa voce il ragazzo biondo,rivolto a Foreman vicino
“ti ho sentito….!”rispose l’ uomo che prendendo il bastone iniziò ad andare,House fù il primo ad uscire seguiti da Foreman e da Chase,che pur notando Cameron ancora seduta non vollero intromettersi.
‘lo dovrai affrontare prima o poi,è un tuo paziente quindi è un tuo dovere…..il passato è passato che non deve intromettersi nel presente,nel tuo presente tu sei un medico…quindi comportati come tale’ Allison si autoconviceva con queste parole,appena mormorate nel silenzio dello studio;si alzò di scatto capendo che pensandoci ancora non avrebbe risolto niente,anche perché riflettendoci cosa c’ era da risolvere?perché aveva così tanto paura?.........Sospirando raggiunse la stanza.


House vicino a quell’ uomo si fece un sacco di domande: ‘perché un uomo senza la febbre di Hinsons aveva quei valori?’ ‘era opportuno fargli un iposia?’ ‘in che modo quell’ uomo era collegato a Cameron?’…ormai era sicuro che la ragazza lo conoscesse,gli e lo aveva dimostrato prima alla macchinetta quanto al telefono,ma avrebbe trovato un modo per farglielo rivelare?in quel momento l’interessata delle sue domande entrò e ci fù un ulteriore conferma di ciò che già sapeva:sia Peter che lei si erano fissati per qualche secondo,come immersi da un pensiero comune,poi nel momento in cui lui stava per parlare Cameron l’ aveva bloccato domandandogli come si sentiva in maniera del tutto professionale,lui aveva risposto dopo un minimo di esitazione, ‘è stato al gioco’pensò House.
“bisognerà fargli un iposia….”
“House ma…”sia Chase che foreman e Cameron ribatterono,ma House continuò…
“hmm!sono io il capo!Cameron vuoi spiegare la procedura….”La ragazza lo guardò confusa, l’ uomo davanti a lei aveva detto le ultime frasi in maniera orgogliosa e quasi “vendicativa”
“House”si intromise Foreman “L’iposia serve solo a vedere i ritmi dell’ lavoro cellulare,come credi che ciò possa….”
“Foreman,Foreman,Foreman…non hai pensato che un rallentamento delle cellule possa aver provocato il rallentamento cardiaco?...Cameron vuoi spiegare o preferisci che ti porti del tè?”
“certo….”disse la ragazza,poi continuò guardando il paziente “L’iposia ci permette…”
“di vedere i ritmi del lavoro celulare?”la precedette Peter
“esattamente!penso….ora penso”aggiunse guardando gli sguardi divertiti di House e Peter “che possa essere molto utile per fare una diagnosi……l’esame però potrebbe risultare doloroso e riportare alcuni rischi”nessuno sembrava volere interromperla e decise di continuare “come la perdita delle attività motorie negli arti ,ma questo solo nel peggiore dei casi…..”
“ok!”rispose il Peter
“cosa?”ripetette Cameron sorpresa dalla sua decisione
“ok,dammi solo il modulo da firmare..”
“ok….”Ci fù un momento di silenzio,House fissò i due infastidito,si vedeva da miglia che si conoscevano,lui sembrava molto tranquillo intento quasi a farle la corte e lei preoccupata più del solito.

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Cameron si sentì una stupida in quella stanza del Princetone ,si era così tanto preoccupata di rivederlo,mentre ora sembrava tutto così facile….Chase e Foreman si erano recati a preparare i ferri per l’ esame ed House era uscito a malavoglia quando Peter aveva chiesto di restare solo con la dottoressa.
“e così…hai un figlio!”La ragazza si sentiva rilassata da quella informazione,come se in realtà avesse avuto paura di ricominciare una storia con lui,inoltre rivederlo non gli aveva affatto rievocato vecchi ricordi come aveva pensato,anzi era bello costatare che entrambi avevano continuato la loro vita,dopo quel brutto periodo.
“si chiama Micheal ..il nome la deciso mia moglie,mi piaceva e gli e lo lasciato mettere..”
“sanno che sei qui?…se no li posso avvisare…”
“no,so che può sembrare stupido ma non voglio farli preoccupare inutilmente,e se morirò…”
“non morirai!!House è il migliore…tornerai dalla tua famiglia soltanto con un brutto ricordo”si ricordava solo ora della sua malattia e si senti enormemente in colpa per non essersi preoccupata prima.
“House…l’ uomo di prima?non mi sembrava molto amichevole….”
“è un po’ scortese …ma nel suo campo è un vero genio,per me è una fortuna lavorare con lui!”
“non ci credo!?
“cosa?”
“ti piace!”Allison arrossì violentemente…
“no,è il mio capo…”
“ti conosco troppo bene Ally,e gli occhi t’hanno tradita…ti brillano quando lo nomini!”
“ok…diciamo che ha un certo fascino…”entrambi sorrisero;Chase entrò e annunciò che tutto era pronto,si dispose dietro il lettino e lo trasporto nella sala dove si sarebbe svolto l’esame,
“avete fatto amicizia?”chiese il biondo
“no,è un mio amico da moltissimo tempo..”Chase sembro un po’ sorpreso poi entrando in sala si prepararono ad operare.
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Cameron si tolse i guanti e corse a prendere un caffè;l’esame era andato bene non c’ era stata nessuna complicazione ed ora Peter riposava nella sua camera.House era stato un po’ duro con lei ed ora che si era rilassata si accorse che lo era da un bel po’,non riusciva a capire il perché…aveva forze capito che gli nascondeva qualcosa?dopotutto prima di darle la mattinata libera era stato gentile e premuroso finche non si era voluta aprire alla sua “proposta di parlare”.
Alison tolse il bicchiere dalla macchinetta quando il suono di un bastone accompagnò l’arrivo del suo capo,
“si sa niente dei risultati?”chiese lei dopo aver appreso che le voleva fare iniziare il discorso
“tieni molto ad Alfren,vero?”
“io tengo ad ogni paziente,dovresti saperlo?”
“si,ma di solito gli altri pazienti non ti fanno chiedere la mattinata libera!”House la guardava dritto negli occhi,lei era combattuta se dirgli la verità o non informarlo,alla fine era il suo capo…non doveva interessarsi alla sua vita privata.
“no,non lo conosco…”detto questo iniziò a dirigersi scocciata verso lo studio
“strano,Chase ha detto che siete amici di vecchia data…”aggiunse dopo qualche secondo facendola bloccare
“è vero,è un mio amico del college……ma a te che t’importa?”
“SI DA IL CASO CHE IO SIA IL TUO CAPO”le disse avvicinandosi,la sua voce era ferma e decisa,lei si girò di scatto,ora stava esagerando…..da quando lo conosceva lui non gli aveva mai alzato la voce contro,per di più senza un reale motivo.
“APPOSTA,SEI IL MIO CAPO,NIENTE DI PIù….NON HAI IL DIRITTO DI SAPERE CHE TIPO DI RAPPORTO HO CON LA GENTE ”House si senti schiaffeggiato,erano poche le persone che potevano ferirlo ma Cameron era una di quelle, “sei il mio capo,niente di più”erano le parole che gli riecheggiavano in testa,
“SI SE LE PERSONE SONO DEI MIEI PAZIENTI!”ormai l’ opedale era silenzioso,tutti stavano ascoltando la loro discussione,
“si direbbe che sei troppo presa da questo caso ….d’ora in poi non ti spetterà più seguirlo….il tuo turno è finito!”continuò abbassando lo sguardo e la voce
“House!”lo bloccò lei prima che scomparisse dietro l’angolo “lo sai,hanno ragione..sei un vero bastardo!”delusa butto il caffè nel secchio e scomparve dietro l’ ascensore,House rimase lì a fissare il punto dov’era scomparsa un attimo prima chiedendosi perché lo aveva fatto. la folla si dileguò.
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Cameron cercò freneticamente le chiavi della sua auto,il parcheggio pareva deserto,illuminato da un unico lampione nella notte,finalmente non appena le ebbe trovate entrò in macchina;una lacrima scese sul suo volto e questo le diede ancora più rabbia,stava piangendo e stava piangendo per House che l’ aveva trattata malissimo,ma perché?che motivo aveva? .Non riusciva proprio a credere che l’ avesse esclusa dal caso, se qualcuno gli avesse raccontato ciò che era appena successo non gli avrebbe mai dato retta,aveva sempre pensato che House avesse un debole per lei,un volta erano addirittura usciti ma la cosa era finita male e avevano cercato entrambi di dimenticarla,quella era la peggiore esperienza che avesse avuto con lui fino a quel giorno che ovviamente era stato molto peggio,odiava quell’uomo,lo odiava…ma nello stesso momento sapeva quanto le piacesse..forze lo amava….e questo le dava ancor più sui nervi.
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“il ritmo cellulare è risultato più veloce del normale”il ragazzo biondo aveva preso parola nello studio dove si trovava con Foreman e House,
“lo so che sembra impossibile ma ho controllato varie volte l’ autenticità dell’ esame e risulta positivo…..è stato svolto nei migliori dei modi”continuò Foreman,House sorpreso dalla notizia rifletté varie ipotesi fissando il suo bastone,aveva riunito i suoi assistenti dopo un ulteriore crisi cardiaca del paziente,avvenuta quella notte, e aveva fatto velocizzare il normale tempo per avere il risultato dell’ iposia;
“Potrebbe essersi formato un coagulo nelle arterie coronarie che avrebbe provocato un infarto,il quale abbiamo fermato appena in tempo”
“impossibile Chase….abbiamo fatto le analisi per il diabete e sono risultate negative”gli ricordò Foreman ed ipotizzo anche un trauma cranico non identificato,un problema respiratorio e l’ ingerimento di stupefacenti,cose che furono tutte bocciate da House,
“certo è un peccato…rovinarsi una vacanza in Giappone così...”
“cosa?”domando House sorpreso dall’ esclamazione di Chase
“si,è appena tornato da un viaggio …in un qualche località dell’ Giappone…non riesco a ricordarne il nome…”
“Ikasaky?”
“si,proprio quella…”
“a mangiato del pesce?”chiese House con lo sguardo entusiasta
“non lo so…..”
“a che stai pensando House?”chiese ora Foreman incuriosito dalle domande del suo capo…
“seguitemi….”gli rispose dirigendosi verso la stanza del suo paziente.

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La luce del sole entro lentamente dalle serrande creando strane forme sui muri,la stanza profumava di lavanda come le fresche lenzuola,la ragazza sdraiata sul letto aveva appena passato la seconda notte insonne nel giro di due giorni, “la notte porta consiglio”e così era stata quella per lei,aveva riflettuto sulle tante cose successe il giorno precedente e aveva preso delle importanti decisioni,per prima cosa quella mattina sarebbe andata all’ ospedale per sapere se c’ erano novità su Peter,ora che aveva ritrovato un vecchio amico non voleva certo perderlo,poi sarebbe andata nell’ ufficio della Cuddy e avrebbe chiesto il trasferimento “questa volta House ha veramente esagerato,non può giocare con i miei sentimenti ogni volta che ne ha voglia,ed io non posso continuare a non avere storie perché sono innamorata di lui….devo dimenticarlo e questo è l’ unico modo!”era arrivata a questa conclusione durante la notte trascorsa e niente le avrebbe fatto cambiare idea!

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Come tutte le mattine al Princetone le persone aumentavano minuto dopo minuto,a tutti i pazienti già ricoverati si sommavano infatti quelli che arrivavano per le visite dell’ ambulatorio;Cameron si recava con passo svelto e deciso verso la stanza di Peter,non si era preoccupata affatto di incontrare il suo capo quando era passata davanti al reparto dove faceva le visite “figurati se sta facendo ambulatorio”pensò ricordando la pigrizia di House.Percorse il lungo corridoio e voltando l’ angolo arrivò,subito un pensiero l’ atterrì, “Peter”mormoro con il cuore in gola mentre fissava quel letto vuoto perfettamente risistemato.Rimase un istante immobile,spiazzata,poi corse verso l’ambulatorio,che aveva superato poco prima,apri la porta della stanza con su scritto “dott.Gregory House”,come pensava le facce che scrutò all’ interno non era affatto quella che raccontava la targhetta sulla porta.
“Cameron,finalmente….dove eri finita stanotte?”le domando Foreman,distrattamente,mentre controllava la gola di un bambino,anche Chase la guardò un attimo da dietro la scrivania,dove stava riordinando un mare di fogli,
“ho avuto un emergenza….”le rispose,per niente sorpresa che House non gli avesse raccontato quanto fosse stato stronzo quella notte “ma Peter?non è nella sua stanza…”aggiunse dopo cercando di non sembrare troppo ansiosa,
“si è stato dimesso…”prese parola Chase,Cameron si senti come se riprendesse fiato dopo essere stata in apnea per troppo tempo,“ha detto che un giorno di questi ti viene a trovare…sicura che fosse solo un tuo amico?”riprese ora un po’ malizioso,
“Si”lo guardò la ragazza un po’ scocciata ma comunque sorridente,in quel momento la madre con il figlio uscirono dalla stanza,Allison si sedette mentre Foreman iniziava a descriverle la diagnosi trovata al sig.Alfren,
“Peter stanotte ha riavuto una crisi cardiaca,House ha fatto velocizzare i normali tempi per avere i risultati dell’iposia,questi erano che il sig.Alfren non solo aveva i ritmi cellulari fuori dalla norma,ma addirittura più veloci del solito”
“scusa ….non ho ben capito,i ritmi cellulari possono essere solo più lenti non addirittura più rapidi….”Cameron era del tutto confusa,
“eppure lo erano….non riuscivamo a spiegarci come fosse possibile,finche Chase non ha tirato fuori un informazione tanto inutile che però gli ha salvato la vita”
“Peter era appena tornato da un viaggio in Giappone…”Chase era entusiasta ed anche Foreman pareva eccitato,Cameron ricordò che Peter le aveva parlato di quel viaggio che aveva dovuto concludere in anticipo non sentendosi bene,
“più precisamente a Ikasaky”riprese Foreman “i ritmi cellulari erano tanto svariati e ha avuto vari attacchi cardiaci per ingerimento di metalli pesanti” In un attimo tutto parse a Cameron più semplice l’ingerimento di metalli pesanti o comunque di sostanze altamente inquinanti potevano provocare quegli effetti “ma che c’entra Ikasaky?”
“quello che ci sfuggiva a tutti,ma non ad House e che ad Ikasaky vari anni fa, molti litri di petrolio sono caduti in mare,inquinandolo ed uccidendo pesci,alcuni di questi finiti nella tavola della gente sono stati causa della loro intossicazione,il petrolio rimane in circolazione per secoli….un pesce ‘malato’deve essere finito anche nella tavola di Peter portandolo quasi alla morte”
“una volta scoperto ciò…è bastato somministrarli qualche forte medicinale e non c’era più motivo di tenerlo qui…!La ragazza rimase per un po’ a riflettere mentre Chase e Foreman aspettavano la sua reazione,qualcosa del genere ‘uao!’ma non ebbero niente di questo,Allison guardò l’orologio,doveva andare dalla Cuddy,prima l’ avrebbe fatto e prima si sarebbe tolta il pensiero,
“ragazzi vi devo parlare”si rivolse ai colleghi,non sarebbe stato giusto andarsene senza dirgli nulla,
“o deciso di chiedere un trasferimento,mia madre sta poco bene e vorrei starle vicino…”
“eh? ma non puoi andartene!”la interruppe Chase “inoltre House non te lo permettera…..lo sai come odia trovare sostituti..”
“credimi non avrà nulla da ridire”continuò con lo sguardo di chi sa cose che gli altri ignorano
“cosa?”
“niente”rispose pensando che ultimamente parlava senza riflettere,
“Cameron sei sicura che il motivo del trasferimento è tua madre….”
“certo ….e chi dovrebbe essere?”Rispose a Foreman tentando in tutti i modi di sembrare sincera
“House?”prese parola Chase, “perché stanotte te ne sei andata Cameron?”,ci fù un attimo di silenzio,quando Cameron decise che mentire ormai sarebbe servito a poco..
“Ho avuto una discussione con House e lui mi ha escluso dal caso di Peter”
“e perché avete litigato?”
“non ho capito bene il motivo,mi ha urlato contro …”
“bastardo!,quello e nervoso e se la prende con noi “Foreman era sudigiri
“ma per questo non puoi buttare la tua carriera…”
“in realtà ho vari ospedali dove avevo già fatto domanda,mi hanno dato la loro disponibilità”rispose a Chase metre il suo cercapersone e quello di Foreman iniziavano a squillare,
“è il bastardo” rispose Foreman “io fossi in te non me ne andrei…..”aggiunse e dopo averla salutata se ne andò
“Vabbè,ci rivediamo…”Ally disse a Chase che era arrabbiato, “si!”rispose e anche lui raggiungendo Foreman.
Cameron iniziò subito a dirigersi verso l’ ufficio della Cuddy,gli dispiaceva di lasciare Foreman e Chase,tra loro c’erano stati alti e bassi ma comunque se ne era affezionata .
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“Dove cavolo sono finiti quei due?”si domandava House riferendosi a Foreman e a Chase,che aveva rintracciato 10 minuti prima con il cercapersone;attorno a lui lo studio,buio,ritraeva il suo stato d’animo,lo stato d’animo di un uomo solo,perseguitato da un immagine femminile,di qui, contrariamente a quello che si può pensare dalla descrizione,non voleva dimenticare,non voleva non pensarci,perché quell’immagine,l’immagine di Cameron,era l’unico riflesso di luce che riusciva a vedere nella sua esistenza.Il tonfo proveniente dalla porta accompagnò l’ entrata dei suoi due assistenti,House notò subito una nota amara nei loro volti,ma non gli importava niente di sapere a cos’era dovuta,allungando la mano tirò su le tendine,che lasciarono entrare la fredda luce del mattino.
“Alleluia!si sono aperti i celi,Foreman e Chase sono arrivati…..volete un drink?sarete assetati dopo tutta la strada che avete dovuto percorrere per raggiungere il mio studio,cosa che giustifica pienamente il vostro ritardo di 15 minuti!”
“da quando in qua dobbiamo correre per una chiamata non urgente?” rispose Foreman sedendosi,
“da quando io sono il tuo capo e visto che lo sarò per sempre,data la tua mancanza di disciplina?”
“A parlato Msr.rispetto le regole”prese parola Chase
“siamo nervosetti,meglio che vi calmate,dovreste sapere che il nervoso fa male al cuore!....cmq non vi ho chiamato per parlare del vostro stato d’ animo…”
“e per cosa?”dissero all’ unisono i due assistenti,vedendo che House aspettava la loro domanda per finirla,
“per una cosa molto più nobile….dovete andare a fare ambulatorio!”
“e sarebbe nobile andare a fare altre tue ore di ambulatorio?abbiamo appena finito House!”
“lo so,ma devo fare degli straordinari….sai com’è l’ ospedale:non ti pagano di più se non lavori di più !”Foreman era sul punto di ribattere ma decise di ubbidirlo e si diresse verso la porta seguito dal collega,
“andiamo Chase,dovremmo abituarci al doppio lavoro:ora che Cameron se ne và ci aspetterà anche la sua parte”House comprese quelle parole come a rallentatore,ed ogni momento che passava il suo stomaco sembrava chiudersi sempre di più,
“cosa?”riusci a chiedere prima che il duo scomparisse dietro la porta,
“ah,non lo sai?”iniziò Chase con aria di sfida “Allison se ne và,dopo come l’hai trattata ieri sera non la biasimo se in questo momento sta firmando le sue dimissioni nell’ ufficio della Cuddy”quelle parole furono una gran batosta per House,sapeva che la sera prima aveva esagerato,ma non poteva sopportare il suo lavoro,la sua vita senza Cameron,di scatto afferrò il bastone,sorpasso Chase e Foreman che lo guardavano increduli,ed ignorando il dolore alla gamba percosse velocemente il corridoio,non poteva permettere a Cameron di licenziarsi,non poteva perderla!

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L’ufficio della Cuddy era luminoso,profumante lievemente di vaniglia;Cameron ,seduta,fissava tetra un foglio davanti a lei mentre nella mano destra impugnava una bic nera,che attendeva di essere utilizzata.
“sei sicura di volerlo fare?”le domandò premurosa la Cuddy osservando la ragazza che ormai fissava quel foglio da qualche secondo “se vuoi puoi ancora ripensarci”
“no,ho preso la mia decisione”rispose dopo un attimo di esitazione,ed era vero,aveva preso la sua decisione,solo che non si aspettava sarebbe stato così difficile firmare,lasciando per sempre quel periodo alle sue spalle,
“ok,è solo che sarai una grande perdita per l’ ospedale!”Cameron fece segno di “si” con la testa,in quel momento non se la sentiva di rispondere,voleva solo scrivere il suo nome in quel maledetto foglio ed uscire dalla stanza,prese un lungo respiro e poi appoggio la penna sopra il documento iniziando a tracciare la “A”del suo nome,proprio in quel momento la porta dietro di lei venne sbattuta rumorosamente contro il muro,la Cuddy sussulto e lei si girò di scatto:era House.
“House!quante volte ti devo dire di bussare prima di aprire la porta”
“Cameron,non firmare!”ansimo,preso dal fiatone della corsa,mentre si piegava in due per il dolore alla gamba,
“House,siediti!”gli rispose,anche se era arrabbiata con quell’ uomo gli faceva troppo male vederlo soffrire,e gli andò incontro,questo riuscì comunque a sedersi autonomamente accanto a lei,e dopo aver preso una manciata di Vicodin chiese alla Cuddy di uscire,lei un po’ scocciata lo ascoltò.
“ti senti meglio?”domandò Cameron preoccupata,house guardò il foglio accanto a lui,ancora bianco,
“si,ora si”rispose tremante
“ti và di volta il cervello,non devi affaticare la gamba…”Allison iniziò ad alzare la voce mentre il nodo alla gola che si era formato vedendolo soffrire iniziava ad alleggerirsi “sei un immaturo,non ci vuole una scienza per capire che non devi correre e poi per quale….”
“NON POTEVO PERMETTERE CHE TE NE ANDASSI!”alzo la voce per bloccarla ed attirare la sua attenzione “non puoi andartene!”
“e perché no?non vuoi cercare un'altra assistente,tranquillo la troverai!magari farà i tuoi comodi senza ribellarsi mai…”
“non me ne frega niente delle assistenti,io voglio che TU rimanga!”
“be!avresti dovuto pensarci prima di attaccarmi,non puoi trattare a tuo piacimento le persone,loro hanno un anima…anche io ho un anima!e poi si vuol sapere che cavolo ti ho fatto?”Cameron voleva restare calma, ma non ci riusciva…l’aveva troppo ferita!
“allora che ti ho fatto?”riprese più tranquilla,fissando House che aveva abbassato lo sguardo un po’ come fa un cucciolo ferito,non lo aveva mai visto così,
“mi hai fatto innamorare…”mormoro a bassa voce,
“c-cosa?”
“io ti amo,Cameron!”disse riacquistando sicurezza e fissandola in attesa di una sua risposta ma vedendola incerta capì che forze l’ aveva troppe volte delusa per avere ancora la sua fiducia.
“ieri ero geloso,per questo ti ho trattato male” riprese “avevo il terrore che ti potessi innamorare di quell’ uomo,ed ero anche arrabbiato con me stesso,perchè stavo provando dei sentimenti per te….sentimenti che ho cercato di ignorare per troppo tempo,fino ad oggi…..oggi ho rischiato di perderti ed ho capito che non potevo continuare a comportarmi così e che non saresti stata sempre a mia disposizione”
“perché non volevi innamorarti di me?”rispose Allison con un filo di voce,confusa ed agitata,
“io ho paura dell’ amore,ho paura di lasciarmi andare,come se scegliere di innamorarmi mi facesse perdere l’unica certezza che ho ….il mio lavoro,ma oggi ho capito che se c’ era una sola cosa che valesse più di quello,quella eri tu!....ed o scelto te!sono disposto a mettere tutto in discussione e a darti completamente il mio cuore,se tu me lo permetterai!”

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E strano come la vita ti presenti delle sorprese proprio quando ormai avevi rinunciato ad averle,o come ti faccia stare male proprio per quel sentimento che fin da piccola ti avevano descritto come “il più bello”,raccontato nelle canzoni e nelle favole;la verità e che la vita è strana,dispettosa e complicata,ma non vuol dire che questa non sia una favola e non ti tenga nascoste delle belle sorprese….tutto sta nell’ aspettarle e soprattutto nell’ accettarle.
Nel ufficio luminoso e profumante di vaniglia,due persone hanno accettato queste sorprese e si sono lasciate andare a loro,impareranno a condividersi,ad essere felici e a rispettarsi amandosi sempre di più,si stanno preparando a tutto questo,mentre ora si lasciano andare a dolcissimi baci,che sono solo la ciliegina sulla torta di tutto il loro amore.

Fine


[QUOTE=Sophie Allison,9/8/2007, 14:49]
La sposto tutta sperando che vi piaccia,siate sinceri accetto le critiche!
*RITORNO AL PASSATO*


“e baciala,su!......dai prendila per la vita,ed ora baciala……senti il mio turno è iniziato da un ora e tra un po’ la Cuddy entrerà a lamentarsi rovinando la parte migliore!”

“House!”una donna sulla cinquantina,sbatte rumorosamente la porta,evidentemente arrabbiata “è possibile che il tuo turno sia iniziato da un ora e tu stia qui?,di là ci sono dei pazienti che si stanno lamentando!”
“infatti,gli e lo appena detto a questo telefilm!”rispose l’ uomo,assente, che ancora fissava il piccolo schermo nel suo studio “sai questi dottori di Holliwood sono un po’ lenti…”
“House,cavolo!stai lavorando!”e con questo la Cuddy di diresse verso di lui e spense la tv,che divenne scura emettendo un fischio,House guardo cupo la donna davanti a lui,poi abbasso lo sguardo
“ho capito!ti sei offesa perché non ho notato il tuo consistente decoltè…..sempre più spinta Lisa?”,
la donna non mosse una ciglia,era abituata alle sciocchezze di quel l’ uomo,che avvolte diventava un bambino ed altre un cafone pieno di se,oltre a offendere i colleghi si comportava nello stesso modo anche con i pazienti,tanto da essere soprannominato ‘il Bastardo’,durante la sua carriera al Princetone,si era fatto tanti nemici,tra loro c’ erano, anche ,uomini di fama,che le avevano consigliato di licenziarlo,perché non l’ aveva fatto?...perché dietro a questo uomo burbero e solo si nascondeva un vero genio della medicina.La donna stava per rispondere quando qualcuno attirò la sua attenzione,
“s-scusate,io non mi sen…”disse debolmente un uomo sudato,appena apparso sulla porta,prima di cadere a capofitto sulla moquette di House,privo di sensi;I due nello studio si alzarono,House gli poggio una mano sul collo “il battito e debole,INFERMIERA!”,una donna si catapulto sulla porta,chiamando una barella,in pochi secondi l’ uomo era stato portato in una stanza,Cuddy sparita dietro di lui,ed house che era rimasto in ginocchio,s’infilò una pillola in bocca,prese il bastone e lì raggiunse.
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Il sole era ancora basso nel cielo,quando una macchina posteggio nel parcheggio del Princetone ,dentro una donna si slaccio la cintura di sicurezza e rimase per un po’tranquilla ad ascoltare una canzone lenta che passavano alla radio;Quella notte lei,Allison Cameron,non aveva chiuso occhio, dopo aver fatto un incubo che le aveva ricordato spregevoli avvenimenti dell’ college:aveva rivisto suo marito,che ora non c’ era più,morto di una malattia incurabile,che forze,l’ aveva spinta a sposarlo,e lui,l’uomo con cui aveva tradito il marito,che aveva amato ma che ora rimaneva solo un ricordo….un rumore sempre più assordante la distolse dai suoi pensieri,era il cercapersone,House la stava cercando,che ci fosse un nuovo caso?in ogni modo doveva sbrigarsi,spense lo stereo scese dall’ auto e in poco più di un minuto era vicino allo studio del capo,poi si fermo di scatto….quel profumo…le ricordava tanto quello dell’ suo amante,al college,chiuse gli occhi intenta a sentirlo meglio,poi di nuovo il cercapersone,lo spense con un dito, ‘Allison,è solo la tua immaginazione,non pensarci più!’si ripete più volte nella sua testa,poi riprese a camminare.

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“Chase,misuragli la pressione,Foreman,somministrali dell’ adrenalina e Cameron,tu fai l’ analisi per il diabete e la febbre di Hisons!”House era vicino alla lavagna,e poggiato al bastone dava ordini ai suoi specializzandi,i tre iniziarono a dirigersi alla stanza del paziente “Cameron!”
“si!?”la donna si girò,aveva dei pantaloni neri abbinati con il gilè e sotto una camicia fucsia,House aveva sempre pensato che quel colore le donasse,
“come mai quel ritardo stamattina?”
“scusa,la sveglia non ha suonato!”le rispose in modo affaticato,
“tutto bene?”
“si,è solo che stanotte non ho dormito molto”
“e allora a che ti serviva la sveglia?”House si accorse troppo tardi che il tono della sua voce era apparso troppo furbo ed umoristico,in realtà era preoccupato,quella mattina Cameron sembrava stanca e assente,e non si era neanche ribellata ad una sua battutaccia del genere ‘se non funziona la cura,amen,avremmo un paziente in meno!’era rimasta lì solo a prendere appunti;
“mi dispiace!”disse un po’ fredda, “ora avrei un paziente…”
“si!c’è l’ho anche io!”e con questo la raggiunse per andare insieme nella stanza.

Arrivato House si accorse che sia Chase che Foreman avevano svolto il loro compito e se ne erano approfittati per andare a prendere un cafè ‘e poi la Cuddy sgrida me!’ pensò tra se e se,vicino a lui Cameron ebbe un fremito,aveva appena alzato gli occhi dagli appunti e fissava incredula ,terrorizatta,l’ uomo che giaceva sul lettino;
“lo conosci?” “si chiama Peter Alfren”esclamò house,incuriosito dallo strano comportamento della collega “Cameron…”ripetè dopo qualche secondo,
“no,non lo conosco!”
“l’ analisi..”le ricordo ancora incuriosito,Allison inizio a dirigersi verso l’ armadietto dove c’erano le siringhe,House giurò di aver visto vacillare i tacchi delle sue scarpe ad ogni passo.Cameron apri la siringa e prese il braccio del paziente per cercare la vena,la mano le iniziò a tremare,chiuse gli occhi, gli riapri e riprese a fissare il volto di quel uomo,
“scusa House ma io,ho bisogno di fare colazione…”detto questo lasciò la siringa sul letto e corse via,verso la macchinetta,ora deserta;House rimase lì,incredulo,a fissare quel l’ uomo “chi sei?”gli mormorò,prima di prepararsi a fare l’ analisi.

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Incredulità,orrore e nausea,un incredibile senso di nausea,percossero Allison,seduta accanto alla macchinetta del cafè;era scappata dalla camera,senza respirare,senza respirare da quando l’ aveva rivisto,il suo amante del college,il migliore amico di suo marito con il quale l’ aveva tradido , Peter Alfren,ora un suo paziente;cerco di riprendere fiato e di rilassarsi un po’,stava sudando a freddo,erano tutti sintomi premonitori di un attacco di panico;senti dei passi avvicinarsi che anche non alzando gli occhi,grazie ad un immancabile bastone riconobbe,
“comodo qui!”esclamò House sedendosi a terra e dolcemente le pose un bicchiere “ è un calmante”
“non ne ho bisogno…”
“Cameron,sono un medico so riconoscere da chilometri una crisi di panico”
La donna prese il bicchiere e lo bevve lentamente…
“va meglio?”le chiese,era stranamente dolce mentre la guardava con occhi preoccupati,
“si,grazie”le rispose ritrovando il respiro;ci fu uno strano silenzio,poi House le prese la mano,’non poteva aver capito,o forse si?’ si chiese la ragazza,
“Cameron, sei sicura di non….?
“House,ti prego..”lo interruppe “non farmi domande!”
L’uomo inizio a fissarla con sguardo indagatore,lei capì di aver detto qualcosa di troppo,
“sono solo stanca,io non conosco quel l’ uomo!se solo potessi darmi….”
“ok,prenditi pure il resto della mattinata,ci vediamo oggi pomeriggio…tanto le sue condizioni sono stabili!”detto questo con voce distaccata, tolse la mano dalla sua e se ne andò,forse un po’ offeso perché non si era aperta con lui.
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House,torno nel suo studio,seduto prese a giocare con la sua pallina,non gli interessava di dove si fossero cacciati Chase e Foreman ,in quel momento gli unici a preoccuparlo erano Cameron e se stesso:perché si preoccupava così tanto per lei,era da anni che non gli capitava più di prendersela per una persona, ‘non posso innamorarmi!’’non è possibile….è già andata male una volta!’ i suoi pensieri furono interrotti da una chiamata d’ emergenza sul cercapersone,il suo paziente stava avendo una crisi.
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Cameron era distesa sul suo letto,cercando di capire quale strano scherzo del destino gli fosse successo quel giorno;non voleva rivederlo,dopo la morte di suo marito era stata malissimo ,presa dai sensi di colpa e Peter l’ aveva cercato di dimenticare in ogni modo, fortunatamente tra la fine degli studi ed il nuovo lavoro c’ era riuscita;ma ora tornava lì,nella sua vita,ed il compito che aveva era addirittura quello di salvarlo……fù immersa per tanto tempo da questi pensieri,poi decise di alzarsi,si avvicinò ad un armadio e ne prese uno scatolone chiuso,al suo interno c’ erano ricordini dell’ college,iniziò a sfogliare alcune foto:lei con suo marito il giorno delle nozze,insieme hai suoi genitori,al ristorante,poi eccola lì, nella sua mano la foto più dolorosa, che raffigurava lei immezzo a suo marito e al suo amante,che teneva la mano al primo e guardava il secondo,quella foto al suo coniuge l’ aveva sempre tenuta nascosta;in quel momento squillo il telefono,Allison cerco di non rispondere ma quel suono che si ripeteva le dava ancor più sui nervi…
“Pronto?”
“Cameron,sono House!”una voce inizialmente insicura passo dalla cornetta
“dimmi…”
“Peter ha avuto un attacco,devi tornare subito”ci fù una pausa
“ok,arrivo”disse lei prima di riattaccare,l’uomo dall’ altra parte del telefono capì che stava piangedo.

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Lo studio pareva calmo,la luce che entrava dalla finestra si diffondeva su tutta la stanza;Davanti a tutti un uomo elencava i vari sintomi del malato,mentre i tre medici davano delle ipotesi;Cameron era indubbiamente quella più silenziosa,si limitava a spiegare alcune malattie del suo campo,alla richiesta di House,che a sua volta la prendeva in considerazione nel minor modo possibile;Anche gli altri due specializzandi si resero conto di quanto fosse strana Cameron quel giorno,ma nessuno di loro si preoccupò di scoprire il perché.Uno scricchiolio della porta precedette l’ entrata di un anziana infermiera,
“scusate se vi interrompo,il signor Peter Alfren si è svegliato”affermò guardando la cartella,prima di chiudere la porta;
“ok,allora andiamo a farli qualche domanda!”
“dice sempre così prima di maltrattare un paziente”disse a bassa voce il ragazzo biondo,rivolto a Foreman vicino
“ti ho sentito….!”rispose l’ uomo che prendendo il bastone iniziò ad andare,House fù il primo ad uscire seguiti da Foreman e da Chase,che pur notando Cameron ancora seduta non vollero intromettersi.
‘lo dovrai affrontare prima o poi,è un tuo paziente quindi è un tuo dovere…..il passato è passato che non deve intromettersi nel presente,nel tuo presente tu sei un medico…quindi comportati come tale’ Allison si autoconviceva con queste parole,appena mormorate nel silenzio dello studio;si alzò di scatto capendo che pensandoci ancora non avrebbe risolto niente,anche perché riflettendoci cosa c’ era da risolvere?perché aveva così tanto paura?.........Sospirando raggiunse la stanza.


House vicino a quell’ uomo si fece un sacco di domande: ‘perché un uomo senza la febbre di Hinsons aveva quei valori?’ ‘era opportuno fargli un iposia?’ ‘in che modo quell’ uomo era collegato a Cameron?’…ormai era sicuro che la ragazza lo conoscesse,gli e lo aveva dimostrato prima alla macchinetta quanto al telefono,ma avrebbe trovato un modo per farglielo rivelare?in quel momento l’interessata delle sue domande entrò e ci fù un ulteriore conferma di ciò che già sapeva:sia Peter che lei si erano fissati per qualche secondo,come immersi da un pensiero comune,poi nel momento in cui lui stava per parlare Cameron l’ aveva bloccato domandandogli come si sentiva in maniera del tutto professionale,lui aveva risposto dopo un minimo di esitazione, ‘è stato al gioco’pensò House.
“bisognerà fargli un iposia….”
“House ma…”sia Chase che foreman e Cameron ribatterono,ma House continuò…
“hmm!sono io il capo!Cameron vuoi spiegare la procedura….”La ragazza lo guardò confusa, l’ uomo davanti a lei aveva detto le ultime frasi in maniera orgogliosa e quasi “vendicativa”
“House”si intromise Foreman “L’iposia serve solo a vedere i ritmi dell’ lavoro cellulare,come credi che ciò possa….”
“Foreman,Foreman,Foreman…non hai pensato che un rallentamento delle cellule possa aver provocato il rallentamento cardiaco?...Cameron vuoi spiegare o preferisci che ti porti del tè?”
“certo….”disse la ragazza,poi continuò guardando il paziente “L’iposia ci permette…”
“di vedere i ritmi del lavoro celulare?”la precedette Peter
“esattamente!penso….ora penso”aggiunse guardando gli sguardi divertiti di House e Peter “che possa essere molto utile per fare una diagnosi……l’esame però potrebbe risultare doloroso e riportare alcuni rischi”nessuno sembrava volere interromperla e decise di continuare “come la perdita delle attività motorie negli arti ,ma questo solo nel peggiore dei casi…..”
“ok!”rispose il Peter
“cosa?”ripetette Cameron sorpresa dalla sua decisione
“ok,dammi solo il modulo da firmare..”
“ok….”Ci fù un momento di silenzio,House fissò i due infastidito,si vedeva da miglia che si conoscevano,lui sembrava molto tranquillo intento quasi a farle la corte e lei preoccupata più del solito.

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Cameron si sentì una stupida in quella stanza del Princetone ,si era così tanto preoccupata di rivederlo,mentre ora sembrava tutto così facile….Chase e Foreman si erano recati a preparare i ferri per l’ esame ed House era uscito a malavoglia quando Peter aveva chiesto di restare solo con la dottoressa.
“e così…hai un figlio!”La ragazza si sentiva rilassata da quella informazione,come se in realtà avesse avuto paura di ricominciare una storia con lui,inoltre rivederlo non gli aveva affatto rievocato vecchi ricordi come aveva pensato,anzi era bello costatare che entrambi avevano continuato la loro vita,dopo quel brutto periodo.
“si chiama Micheal ..il nome la deciso mia moglie,mi piaceva e gli e lo lasciato mettere..”
“sanno che sei qui?…se no li posso avvisare…”
“no,so che può sembrare stupido ma non voglio farli preoccupare inutilmente,e se morirò…”
“non morirai!!House è il migliore…tornerai dalla tua famiglia soltanto con un brutto ricordo”si ricordava solo ora della sua malattia e si senti enormemente in colpa per non essersi preoccupata prima.
“House…l’ uomo di prima?non mi sembrava molto amichevole….”
“è un po’ scortese …ma nel suo campo è un vero genio,per me è una fortuna lavorare con lui!”
“non ci credo!?
“cosa?”
“ti piace!”Allison arrossì violentemente…
“no,è il mio capo…”
“ti conosco troppo bene Ally,e gli occhi t’hanno tradita…ti brillano quando lo nomini!”
“ok…diciamo che ha un certo fascino…”entrambi sorrisero;Chase entrò e annunciò che tutto era pronto,si dispose dietro il lettino e lo trasporto nella sala dove si sarebbe svolto l’esame,
“avete fatto amicizia?”chiese il biondo
“no,è un mio amico da moltissimo tempo..”Chase sembro un po’ sorpreso poi entrando in sala si prepararono ad operare.
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Cameron si tolse i guanti e corse a prendere un caffè;l’esame era andato bene non c’ era stata nessuna complicazione ed ora Peter riposava nella sua camera.House era stato un po’ duro con lei ed ora che si era rilassata si accorse che lo era da un bel po’,non riusciva a capire il perché…aveva forze capito che gli nascondeva qualcosa?dopotutto prima di darle la mattinata libera era stato gentile e premuroso finche non si era voluta aprire alla sua “proposta di parlare”.
Alison tolse il bicchiere dalla macchinetta quando il suono di un bastone accompagnò l’arrivo del suo capo,
“si sa niente dei risultati?”chiese lei dopo aver appreso che le voleva fare iniziare il discorso
“tieni molto ad Alfren,vero?”
“io tengo ad ogni paziente,dovresti saperlo?”
“si,ma di solito gli altri pazienti non ti fanno chiedere la mattinata libera!”House la guardava dritto negli occhi,lei era combattuta se dirgli la verità o non informarlo,alla fine era il suo capo…non doveva interessarsi alla sua vita privata.
“no,non lo conosco…”detto questo iniziò a dirigersi scocciata verso lo studio
“strano,Chase ha detto che siete amici di vecchia data…”aggiunse dopo qualche secondo facendola bloccare
“è vero,è un mio amico del college……ma a te che t’importa?”
“SI DA IL CASO CHE IO SIA IL TUO CAPO”le disse avvicinandosi,la sua voce era ferma e decisa,lei si girò di scatto,ora stava esagerando…..da quando lo conosceva lui non gli aveva mai alzato la voce contro,per di più senza un reale motivo.
“APPOSTA,SEI IL MIO CAPO,NIENTE DI PIù….NON HAI IL DIRITTO DI SAPERE CHE TIPO DI RAPPORTO HO CON LA GENTE ”House si senti schiaffeggiato,erano poche le persone che potevano ferirlo ma Cameron era una di quelle, “sei il mio capo,niente di più”erano le parole che gli riecheggiavano in testa,
“SI SE LE PERSONE SONO DEI MIEI PAZIENTI!”ormai l’ opedale era silenzioso,tutti stavano ascoltando la loro discussione,
“si direbbe che sei troppo presa da questo caso ….d’ora in poi non ti spetterà più seguirlo….il tuo turno è finito!”continuò abbassando lo sguardo e la voce
“House!”lo bloccò lei prima che scomparisse dietro l’angolo “lo sai,hanno ragione..sei un vero bastardo!”delusa butto il caffè nel secchio e scomparve dietro l’ ascensore,House rimase lì a fissare il punto dov’era scomparsa un attimo prima chiedendosi perché lo aveva fatto. la folla si dileguò.
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Cameron cercò freneticamente le chiavi della sua auto,il parcheggio pareva deserto,illuminato da un unico lampione nella notte,finalmente non appena le ebbe trovate entrò in macchina;una lacrima scese sul suo volto e questo le diede ancora più rabbia,stava piangendo e stava piangendo per House che l’ aveva trattata malissimo,ma perché?che motivo aveva? .Non riusciva proprio a credere che l’ avesse esclusa dal caso, se qualcuno gli avesse raccontato ciò che era appena successo non gli avrebbe mai dato retta,aveva sempre pensato che House avesse un debole per lei,un volta erano addirittura usciti ma la cosa era finita male e avevano cercato entrambi di dimenticarla,quella era la peggiore esperienza che avesse avuto con lui fino a quel giorno che ovviamente era stato molto peggio,odiava quell’uomo,lo odiava…ma nello stesso momento sapeva quanto le piacesse..forze lo amava….e questo le dava ancor più sui nervi.
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“il ritmo cellulare è risultato più veloce del normale”il ragazzo biondo aveva preso parola nello studio dove si trovava con Foreman e House,
“lo so che sembra impossibile ma ho controllato varie volte l’ autenticità dell’ esame e risulta positivo…..è stato svolto nei migliori dei modi”continuò Foreman,House sorpreso dalla notizia rifletté varie ipotesi fissando il suo bastone,aveva riunito i suoi assistenti dopo un ulteriore crisi cardiaca del paziente,avvenuta quella notte, e aveva fatto velocizzare il normale tempo per avere il risultato dell’ iposia;
“Potrebbe essersi formato un coagulo nelle arterie coronarie che avrebbe provocato un infarto,il quale abbiamo fermato appena in tempo”
“impossibile Chase….abbiamo fatto le analisi per il diabete e sono risultate negative”gli ricordò Foreman ed ipotizzo anche un trauma cranico non identificato,un problema respiratorio e l’ ingerimento di stupefacenti,cose che furono tutte bocciate da House,
“certo è un peccato…rovinarsi una vacanza in Giappone così...”
“cosa?”domando House sorpreso dall’ esclamazione di Chase
“si,è appena tornato da un viaggio …in un qualche località dell’ Giappone…non riesco a ricordarne il nome…”
“Ikasaky?”
“si,proprio quella…”
“a mangiato del pesce?”chiese House con lo sguardo entusiasta
“non lo so…..”
“a che stai pensando House?”chiese ora Foreman incuriosito dalle domande del suo capo…
“seguitemi….”gli rispose dirigendosi verso la stanza del suo paziente.

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La luce del sole entro lentamente dalle serrande creando strane forme sui muri,la stanza profumava di lavanda come le fresche lenzuola,la ragazza sdraiata sul letto aveva appena passato la seconda notte insonne nel giro di due giorni, “la notte porta consiglio”e così era stata quella per lei,aveva riflettuto sulle tante cose successe il giorno precedente e aveva preso delle importanti decisioni,per prima cosa quella mattina sarebbe andata all’ ospedale per sapere se c’ erano novità su Peter,ora che aveva ritrovato un vecchio amico non voleva certo perderlo,poi sarebbe andata nell’ ufficio della Cuddy e avrebbe chiesto il trasferimento “questa volta House ha veramente esagerato,non può giocare con i miei sentimenti ogni volta che ne ha voglia,ed io non posso continuare a non avere storie perché sono innamorata di lui….devo dimenticarlo e questo è l’ unico modo!”era arrivata a questa conclusione durante la notte trascorsa e niente le avrebbe fatto cambiare idea!

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Come tutte le mattine al Princetone le persone aumentavano minuto dopo minuto,a tutti i pazienti già ricoverati si sommavano infatti quelli che arrivavano per le visite dell’ ambulatorio;Cameron si recava con passo svelto e deciso verso la stanza di Peter,non si era preoccupata affatto di incontrare il suo capo quando era passata davanti al reparto dove faceva le visite “figurati se sta facendo ambulatorio”pensò ricordando la pigrizia di House.Percorse il lungo corridoio e voltando l’ angolo arrivò,subito un pensiero l’ atterrì, “Peter”mormoro con il cuore in gola mentre fissava quel letto vuoto perfettamente risistemato.Rimase un istante immobile,spiazzata,poi corse verso l’ambulatorio,che aveva superato poco prima,apri la porta della stanza con su scritto “dott.Gregory House”,come pensava le facce che scrutò all’ interno non era affatto quella che raccontava la targhetta sulla porta.
“Cameron,finalmente….dove eri finita stanotte?”le domando Foreman,distrattamente,mentre controllava la gola di un bambino,anche Chase la guardò un attimo da dietro la scrivania,dove stava riordinando un mare di fogli,
“ho avuto un emergenza….”le rispose,per niente sorpresa che House non gli avesse raccontato quanto fosse stato stronzo quella notte “ma Peter?non è nella sua stanza…”aggiunse dopo cercando di non sembrare troppo ansiosa,
“si è stato dimesso…”prese parola Chase,Cameron si senti come se riprendesse fiato dopo essere stata in apnea per troppo tempo,“ha detto che un giorno di questi ti viene a trovare…sicura che fosse solo un tuo amico?”riprese ora un po’ malizioso,
“Si”lo guardò la ragazza un po’ scocciata ma comunque sorridente,in quel momento la madre con il figlio uscirono dalla stanza,Allison si sedette mentre Foreman iniziava a descriverle la diagnosi trovata al sig.Alfren,
“Peter stanotte ha riavuto una crisi cardiaca,House ha fatto velocizzare i normali tempi per avere i risultati dell’iposia,questi erano che il sig.Alfren non solo aveva i ritmi cellulari fuori dalla norma,ma addirittura più veloci del solito”
“scusa ….non ho ben capito,i ritmi cellulari possono essere solo più lenti non addirittura più rapidi….”Cameron era del tutto confusa,
“eppure lo erano….non riuscivamo a spiegarci come fosse possibile,finche Chase non ha tirato fuori un informazione tanto inutile che però gli ha salvato la vita”
“Peter era appena tornato da un viaggio in Giappone…”Chase era entusiasta ed anche Foreman pareva eccitato,Cameron ricordò che Peter le aveva parlato di quel viaggio che aveva dovuto concludere in anticipo non sentendosi bene,
“più precisamente a Ikasaky”riprese Foreman “i ritmi cellulari erano tanto svariati e ha avuto vari attacchi cardiaci per ingerimento di metalli pesanti” In un attimo tutto parse a Cameron più semplice l’ingerimento di metalli pesanti o comunque di sostanze altamente inquinanti potevano provocare quegli effetti “ma che c’entra Ikasaky?”
“quello che ci sfuggiva a tutti,ma non ad House e che ad Ikasaky vari anni fa, molti litri di petrolio sono caduti in mare,inquinandolo ed uccidendo pesci,alcuni di questi finiti nella tavola della gente sono stati causa della loro intossicazione,il petrolio rimane in circolazione per secoli….un pesce ‘malato’deve essere finito anche nella tavola di Peter portandolo quasi alla morte”
“una volta scoperto ciò…è bastato somministrarli qualche forte medicinale e non c’era più motivo di tenerlo qui…!La ragazza rimase per un po’ a riflettere mentre Chase e Foreman aspettavano la sua reazione,qualcosa del genere ‘uao!’ma non ebbero niente di questo,Allison guardò l’orologio,doveva andare dalla Cuddy,prima l’ avrebbe fatto e prima si sarebbe tolta il pensiero,
“ragazzi vi devo parlare”si rivolse ai colleghi,non sarebbe stato giusto andarsene senza dirgli nulla,
“o deciso di chiedere un trasferimento,mia madre sta poco bene e vorrei starle vicino…”
“eh? ma non puoi andartene!”la interruppe Chase “inoltre House non te lo permettera…..lo sai come odia trovare sostituti..”
“credimi non avrà nulla da ridire”continuò con lo sguardo di chi sa cose che gli altri ignorano
“cosa?”
“niente”rispose pensando che ultimamente parlava senza riflettere,
“Cameron sei sicura che il motivo del trasferimento è tua madre….”
“certo ….e chi dovrebbe essere?”Rispose a Foreman tentando in tutti i modi di sembrare sincera
“House?”prese parola Chase, “perché stanotte te ne sei andata Cameron?”,ci fù un attimo di silenzio,quando Cameron decise che mentire ormai sarebbe servito a poco..
“Ho avuto una discussione con House e lui mi ha escluso dal caso di Peter”
“e perché avete litigato?”
“non ho capito bene il motivo,mi ha urlato contro …”
“bastardo!,quello e nervoso e se la prende con noi “Foreman era sudigiri
“ma per questo non puoi buttare la tua carriera…”
“in realtà ho vari ospedali dove avevo già fatto domanda,mi hanno dato la loro disponibilità”rispose a Chase metre il suo cercapersone e quello di Foreman iniziavano a squillare,
“è il bastardo” rispose Foreman “io fossi in te non me ne andrei…..”aggiunse e dopo averla salutata se ne andò
“Vabbè,ci rivediamo…”Ally disse a Chase che era arrabbiato, “si!”rispose e anche lui raggiungendo Foreman.
Cameron iniziò subito a dirigersi verso l’ ufficio della Cuddy,gli dispiaceva di lasciare Foreman e Chase,tra loro c’erano stati alti e bassi ma comunque se ne era affezionata .
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“Dove cavolo sono finiti quei due?”si domandava House riferendosi a Foreman e a Chase,che aveva rintracciato 10 minuti prima con il cercapersone;attorno a lui lo studio,buio,ritraeva il suo stato d’animo,lo stato d’animo di un uomo solo,perseguitato da un immagine femminile,di qui, contrariamente a quello che si può pensare dalla descrizione,non voleva dimenticare,non voleva non pensarci,perché quell’immagine,l’immagine di Cameron,era l’unico riflesso di luce che riusciva a vedere nella sua esistenza.Il tonfo proveniente dalla porta accompagnò l’ entrata dei suoi due assistenti,House notò subito una nota amara nei loro volti,ma non gli importava niente di sapere a cos’era dovuta,allungando la mano tirò su le tendine,che lasciarono entrare la fredda luce del mattino.
“Alleluia!si sono aperti i celi,Foreman e Chase sono arrivati…..volete un drink?sarete assetati dopo tutta la strada che avete dovuto percorrere per raggiungere il mio studio,cosa che giustifica pienamente il vostro ritardo di 15 minuti!”
“da quando in qua dobbiamo correre per una chiamata non urgente?” rispose Foreman sedendosi,
“da quando io sono il tuo capo e visto che lo sarò per sempre,data la tua mancanza di disciplina?”
“A parlato Msr.rispetto le regole”prese parola Chase
“siamo nervosetti,meglio che vi calmate,dovreste sapere che il nervoso fa male al cuore!....cmq non vi ho chiamato per parlare del vostro stato d’ animo…”
“e per cosa?”dissero all’ unisono i due assistenti,vedendo che House aspettava la loro domanda per finirla,
“per una cosa molto più nobile….dovete andare a fare ambulatorio!”
“e sarebbe nobile andare a fare altre tue ore di ambulatorio?abbiamo appena finito House!”
“lo so,ma devo fare degli straordinari….sai com’è l’ ospedale:non ti pagano di più se non lavori di più !”Foreman era sul punto di ribattere ma decise di ubbidirlo e si diresse verso la porta seguito dal collega,
“andiamo Chase,dovremmo abituarci al doppio lavoro:ora che Cameron se ne và ci aspetterà anche la sua parte”House comprese quelle parole come a rallentatore,ed ogni momento che passava il suo stomaco sembrava chiudersi sempre di più,
“cosa?”riusci a chiedere prima che il duo scomparisse dietro la porta,
“ah,non lo sai?”iniziò Chase con aria di sfida “Allison se ne và,dopo come l’hai trattata ieri sera non la biasimo se in questo momento sta firmando le sue dimissioni nell’ ufficio della Cuddy”quelle parole furono una gran batosta per House,sapeva che la sera prima aveva esagerato,ma non poteva sopportare il suo lavoro,la sua vita senza Cameron,di scatto afferrò il bastone,sorpasso Chase e Foreman che lo guardavano increduli,ed ignorando il dolore alla gamba percosse velocemente il corridoio,non poteva permettere a Cameron di licenziarsi,non poteva perderla!

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L’ufficio della Cuddy era luminoso,profumante lievemente di vaniglia;Cameron ,seduta,fissava tetra un foglio davanti a lei mentre nella mano destra impugnava una bic nera,che attendeva di essere utilizzata.
“sei sicura di volerlo fare?”le domandò premurosa la Cuddy osservando la ragazza che ormai fissava quel foglio da qualche secondo “se vuoi puoi ancora ripensarci”
“no,ho preso la mia decisione”rispose dopo un attimo di esitazione,ed era vero,aveva preso la sua decisione,solo che non si aspettava sarebbe stato così difficile firmare,lasciando per sempre quel periodo alle sue spalle,
“ok,è solo che sarai una grande perdita per l’ ospedale!”Cameron fece segno di “si” con la testa,in quel momento non se la sentiva di rispondere,voleva solo scrivere il suo nome in quel maledetto foglio ed uscire dalla stanza,prese un lungo respiro e poi appoggio la penna sopra il documento iniziando a tracciare la “A”del suo nome,proprio in quel momento la porta dietro di lei venne sbattuta rumorosamente contro il muro,la Cuddy sussulto e lei si girò di scatto:era House.
“House!quante volte ti devo dire di bussare prima di aprire la porta”
“Cameron,non firmare!”ansimo,preso dal fiatone della corsa,mentre si piegava in due per il dolore alla gamba,
“House,siediti!”gli rispose,anche se era arrabbiata con quell’ uomo gli faceva troppo male vederlo soffrire,e gli andò incontro,questo riuscì comunque a sedersi autonomamente accanto a lei,e dopo aver preso una manciata di Vicodin chiese alla Cuddy di uscire,lei un po’ scocciata lo ascoltò.
“ti senti meglio?”domandò Cameron preoccupata,house guardò il foglio accanto a lui,ancora bianco,
“si,ora si”rispose tremante
“ti và di volta il cervello,non devi affaticare la gamba…”Allison iniziò ad alzare la voce mentre il nodo alla gola che si era formato vedendolo soffrire iniziava ad alleggerirsi “sei un immaturo,non ci vuole una scienza per capire che non devi correre e poi per quale….”
“NON POTEVO PERMETTERE CHE TE NE ANDASSI!”alzo la voce per bloccarla ed attirare la sua attenzione “non puoi andartene!”
“e perché no?non vuoi cercare un'altra assistente,tranquillo la troverai!magari farà i tuoi comodi senza ribellarsi mai…”
“non me ne frega niente delle assistenti,io voglio che TU rimanga!”
“be!avresti dovuto pensarci prima di attaccarmi,non puoi trattare a tuo piacimento le persone,loro hanno un anima…anche io ho un anima!e poi si vuol sapere che cavolo ti ho fatto?”Cameron voleva restare calma, ma non ci riusciva…l’aveva troppo ferita!
“allora che ti ho fatto?”riprese più tranquilla,fissando House che aveva abbassato lo sguardo un po’ come fa un cucciolo ferito,non lo aveva mai visto così,
“mi hai fatto innamorare…”mormoro a bassa voce,
“c-cosa?”
“io ti amo,Cameron!”disse riacquistando sicurezza e fissandola in attesa di una sua risposta ma vedendola incerta capì che forze l’ aveva troppe volte delusa per avere ancora la sua fiducia.
“ieri ero geloso,per questo ti ho trattato male” riprese “avevo il terrore che ti potessi innamorare di quell’ uomo,ed ero anche arrabbiato con me stesso,perchè stavo provando dei sentimenti per te….sentimenti che ho cercato di ignorare per troppo tempo,fino ad oggi…..oggi ho rischiato di perderti ed ho capito che non potevo continuare a comportarmi così e che non saresti stata sempre a mia disposizione”
“perché non volevi innamorarti di me?”rispose Allison con un filo di voce,confusa ed agitata,
“io ho paura dell’ amore,ho paura di lasciarmi andare,come se scegliere di innamorarmi mi facesse perdere l’unica certezza che ho ….il mio lavoro,ma oggi ho capito che se c’ era una sola cosa che valesse più di quello,quella eri tu!....ed o scelto te!sono disposto a mettere tutto in discussione e a darti completamente il mio cuore,se tu me lo permetterai!”

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E strano come la vita ti presenti delle sorprese proprio quando ormai avevi rinunciato ad averle,o come ti faccia stare male proprio per quel sentimento che fin da piccola ti avevano descritto come “il più bello”,raccontato nelle canzoni e nelle favole;la verità e che la vita è strana,dispettosa e complicata,ma non vuol dire che questa non sia una favola e non ti tenga nascoste delle belle sorprese….tutto sta nell’ aspettarle e soprattutto nell’ accettarle.
Nel ufficio luminoso e profumante di vaniglia,due persone hanno accettato queste sorprese e si sono lasciate andare a loro,impareranno a condividersi,ad essere felici e a rispettarsi amandosi sempre di più,si stanno preparando a tutto questo,mentre ora si lasciano andare a dolcissimi baci,che sono solo la ciliegina sulla torta di tutto il loro amore.

Fine
 
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