| Ti ringrazio perché mi dai l'occasione di ribadire come funzionano le cose. Allora, il dialoghista (io nella fattispecie) consegna i dialoghi del filmato. La società che deve fare il doppiaggio (la Videosound), li sottopone prima al consulente medico che PUO' effettuare delle modifiche di carattere medico, poi, in genere, anche al committente (Mediaset) che PUO' a sua volta effettuare delle modifiche. Dopodiché si va in sala, dove il direttore per sua scelta o per esigenze degli attori PUO' effettuare delle modifiche. Infine, ultimato il doppiaggio, c'è la visione di controllo, dove il committente PUO' chiedere delle modifiche, che si chiamano "rifacimenti". Quello che va in onda è il risultato di questa catena, di cui il dialoghista è solo il primo anello. E' più chiaro adesso? Tornando alla fattispecie, ti posso assicurare che le scelte erano state fatte, come da originale. E cioè "atrofia muscolare", ed "ebrei". In quale anello della catena sono stati fatti i cambiamenti? Non lo so. E del resto il dialoghista non ha nessun poter per imporre il rispetto delle proprie scelte, in quanto la sua opera, per quanto "dell'ingegno", è per contratto nella piena e totale disponibilità del committente, che può usarla a sua discrezione. Per questo mi risento, come categoria, quando veniamo tirati in ballo. Abbiamo sicuramente le nostre colpe, ma non è sempre colpa nostra. Spero di essere stato chiaro, ma per qualunque cosa, sono qui. Mi ero dimenticato una cosa. Volevo anche ringraziarti per aver detto "rendere il testo", perché quello che facciamo (o che dovremmo fare) è proprio quello. Non tradurlo.
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