All'inizio non la sopportavo.
La dottoressa Amber Volakis appariva opportunista oltre ogni ragionevole misura, malvagia e maligna, pronta ad eliminare qualunque ostacolo, anche umano, si frapponesse tra lei ed il raggiungimento del suo obbiettivo.
Poi, però, ho riflettuto, ed è stato quel verbo "apparire", che prima ho coniugato all'imperfetto, ad aprirmi le porte di un'atavica disquisizione: quella tra genetisti ed ambientalisti.
Quanto di noi ci appartiene veramente (dunque è inscritto nel nostro dna) e quanto, invece, è dettato dalle circostanze che ci troviamo a dover affrontare nel corso dell'esistenza?
La cattiveria (come la bontà, del resto), è innata o diviene, in una certa fase della vita, una necessità per sopravvivere alla vita stessa?
Amber racconta ad House che sua madre non le voleva bene e che suo padre si aspettava troppo da lei...".
Il paziente affetto dalla "sidrome di Giovannini", poi, "riflettendo" la ragazza, ci restituisce il suo pensiero: "Quando non piaci a nessuno devi avere ragione, altrimenti non vali niente!".
Tutto questo mi induce a pensare che Amber, sin dall'infanzia, sia stata una persona molto sola, poco amata o amata malamente e sia così cresciuta nella convinzione di non essere degna d' amore.
I sentimenti di rabbia, rivendicazione e frustrazione che un vissuto simile determina, non necessitano certamente di spiegazioni, così come i nevrotici tentativi di compensazione che ne conseguono.
Questa è la storia di Amber, soltanto lievemente accennata sullo sfondo del "drama", ma è anche e soprattutto la storia di House.
I due sono la stessa persona sviluppatasi in un individuo di sesso maschile e in un individuo di sesso femminile: essi rappresentano, l'uno per l'altra, la fatidica "metà" (anche se sarebbe meglio dire "l'intero"), che tutti andiamo strenuamente cercando nel mondo.
Greg ed Amber si sono trovati e non ho dubbi sul fatto che si siano anche "riconosciuti", provando una reciproca, intensa attrazione, mirata al "ricongiungimento".
Eh già, perchè i simili vanno con i simili, altro che con gli opposti!
E' emblematico, a questo proposito, che House abbia chiamato proprio Amber, prima di "fulminarsi" con la corrente, raccontandole poi di averla scelta perchè, sapendo quanto lei tenesse ad avere il lavoro, non lo avrebbe lasciato morire.
Ma chi volevi prendere in giro, dottore?
Tutti, lì dentro, quel lavoro lo volevano voracemente!
Vediamo, ora, come hanno reagito i colombi (forse "corvi" è più calzante!) dopo che si sono incontrati:
- Amber ha tentato l'impossibile per avere il lavoro=House
- House ha allontanato Amber (senza una motivazione veramente plausibile, se ci pensiamo), non appena ha intuito che il suo rassicurante ma fragilissimo microcosmo rischiava di essere devastato da una gamma di emozioni che lui non sa gestire e che, quindi, era meglio evitare.
E quali potrebbero essere i futuri sviluppi?
Personalmente credo che Amber, sentitasi rifiutata dal suo "numero uno", abbia ripiegato sul suo "secondo", anche per tormentare House, il quale (nessuno ci ha pensato?), ritrovatasela tra i piedi in veste di fidanzata del suo amico, potrebbe non essere geloso dell'amico, ma di Amber stessa!
Dove lo scopriamo, infatti?
In casa di Amber, naturalmente, ad attenderla seduto in poltrona, come un amante roso dalla gelosia, in una scena che trasuda sesso da ogni fotogramma!
Postilla: non scrivo che cosa gli avrei fatto io, in quel momento, o rischio l'arresto per propositi osceni in siti pubblici!
Anche Amber, probabilmente, coltivava i miei stessi pensieri quando, con voce suadente e provocatoria, ha chiesto ad House: "Lo sto facendo per te o lo sto facendo per Wilson?", ma da brava stratega, ha saputo temporeggiare.
Alla fine di questo papiro, è ovvio che io non posso sapere che cosa circoli nella mente degli sceneggiatori e dei produttori, ma devo ammettere che un "Ambergate" non mi dispiacerebbe affatto, anzi! Porterebbe un avvincente e salutare scompiglio al PPTH, facendo così emergere degli aspetti ancora celati di molti degli storici protagonisti.
Voi che cosa ne pensate?