| Capitolo 4:quando meno te lo aspetti... Mi preparai il più velocemente possibile...ero in ritardo pazzesco...mi abbottonai la camicia,mi infilai la giacca e presi l'ascensore,il taci già era fuori ad aspettarmi ed in meno di 15 minuti ero già arrivato a destinazione...il locale più IN di New York,si chiama Placeclub. Mi avvia verso l'entrata e quando i 2 buttafuori mi riconobbero mi fecero entrare velocemnte. Appena drentro vidi gente di tutti i tipi,alcuni erano snob,altri erano fumati,altri ancora erano ubriachi e alcuni erano...erano...angeli... Non ci potevo credere,il destino era di nuovo dalla mia parte,lei era lì,seduta con la sua dolce aria malinconica in mezzo a tutte quelle persone che si divertivano ignare di lei e della sua tristezza. E con grande sorpresa notai che mi stava guardando,così mi diressi verso di lei deciso a fare il primo passo... "Posso sedermi o è occupato?"chiesi io con non chalance lei mi guarda intensamente negli occhi come se volesse scoprire le mie intenzioni... forse aveva paura? Dopo quei minuti che mi sembravano un etermità mi fece un piccolo sorriso e mi fece col capo cenno di sedermi...dai,avevo inziato bene... "Comunque vorrei chiederle scusa per il mio comportamento di questa mattina,non era mia intenzione ridere di lei,e tanto meno offenderla" "Non si preoccupi la colpa è stata mia,ero nervosa,e voi in fondo non avevate fatto niente di male..."disse lei con un dolce sorriso sulle labbra. "A proposito,io mi chiamo Jeffrey..." "Piacere Emily,ma gli amici mi chiamano Emy" Ad un tratto la musica assordante di prima si tramutò in un lento...era il mio momento,dovevo agire... "...Vu-vuoi ballare...?"chiesi io agitato. Lei mi guardò e si mise a ridere...era la prima volta che lo faceva... "Ed io perchè dovrei accettare?" "semplicemente perchè sò che accettereste..." Il suo sorriso dalle sue labbra si tramutò per lasciare posto allo stupore,così senza aggiugere altro le tesi la mano che subito venne presa dalla sua molto più piccola. Afferri la sua sottile vita avvicinandola al mio corpo,lei appoggiò la sua testolina al mio petto e potei sentire il profumo di vaniglia dei capelli. In quel momento sentì qualcosa dentro di me,una strana sensazione che non avevo mia sentito prima,un calore intenso,che mi contrinse a stringerla ancora di più a me facendola arrossire vistosamente. Per un meraviglioso momento i nostri occhi si incotrarono e,se non fossi un attore e non avessi nascosto le mie emozioni,l'avrei baciata. Ma sapevo che non era possibile,almeno non era quello il tempo giusto... L amusica cessò ma io la continui a stringere tanto che ad un certo punto lei dovette staccarsi da me sorridendo imbarazzata mormorando"La musica è finita..." Le sue guance erano ancora di color porpora quando mi salutò dicendomi che era tardi e doveva tornare in albergo,ma prima che se ne andasse,le afferrai la mano e le dissi"Dimmi almeno che ci rivedremo..." lei mi sorrise teneramente e mi rispose"Il mondo è più piccolo di quanto pensi Jeffrey...ed anche la sala da pranzo dell'hotel..."si avviccinò a me e mi sussurrò all'orecchio"Mi piace molto fare colazione presto... Detto questo se ne andò...quella notte resterà per sempre nei miei ricordi...
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