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| Visto! L'episodio è triste, tristissimo soprattutto se visto con gli occhi di una H/W accanita come me. Wilson, oltre ad affrontare un lutto "concreto", ne deve affrontare anche uno emotivo. Il distacco da House non è facile (ecco perché si rifiuta di parlargli) ma sa che deve farlo, che deve dare un taglio a quella che non è più una semplice amicizia, ma è diventata una vera e propria dipendenza. Il discorso di Wilson alla fine dell'episodio è assolutamente chiarificatore: House distrugge tutto quello che entra in contatto con lui, è un infelice cronico e rende tale anche chi gli sta vicino e, se ci si vuole salvare, bisogna tagliare qualunque rapporto con lui.
House, dal canto suo, vorrebbe sentirsi in colpa, ma oggettivamente sa che non è colpa di nessuno se Amber è morta. Non sa come affrontare Wilson e come aprirsi con lui, si limita ad un "I'm sorry" ma sa benissimo che non basta. Arriva a compiere il gesto plateale di mettere nelle mani di Wilson il suo cercapersone, ma l'oncologo è abituato alle sceneggiate di House e non abbocca. Entrambi soffrono ed entrambi hanno ancora bisogno di tempo per guardarsi dentro e fare chiarezza, prima con sé stessi, poi l'uno con l'altro.
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