| House e Wilson s’incrociano in ascensore….House non vuole parlare di Cuddy…e cosa singolare, nemmeno Wilson: House ci rimane di sale….
Così (a parte il solito stramazzamento al suolo del paziente di turno) inizia Emancipation, episodio classic style, all’insegna del migliore House delle origini. Sobrio e misurato, ricorda molto le atmosfere della prima stagione, senza eccessi, ma con parecchi spunti di riflessione. E’ uno di quegli episodi che non rientreranno fra gli Indimenticabili, ma che mi rimarrà nel cuore per i rimandi, i temi ricorrenti cari agli autori e i nodi interpretativi abbozzati.
E’ un episodio che parla a chi ha voglia di ascoltare, a prima vista di sola transizione, in realtà ricco di contenuti discreti, ma interessanti.
E’ un episodio che parla a vari livelli di emancipazione, di libertà, di amore e di dolore…è un episodio in cui emergono bugie e segreti, in cui House cerca di trovare una risposta riguardo a ciò che prova, in cui Foreman cerca (e pare trovi) l’occasione del riscatto da House, in cui Wilson stranamente non si atteggia a Grillo Parlante….dopo tante emozioni forti ed avvenimenti sconvolgenti c’è bisogno di decantare i sentimenti, c’è bisogno di routine, di un rassicurante ritorno alla normalità…
House ha bisogno di self-differential e cerca aiuto in Wilson, che però non si sbilancia, non giudica, non commenta, non consiglia…House deve riflettere e capire da solo cosa è meglio per lui..
Foreman, in cerca di autostima e di autoaffermazione esce dal nido per tentare il volo, ma impaurito torna indietro e chiede aiuto prima a Chase e Cameron, poi ad House che però non sembra intenerirsi: Foreman deve farcela da solo…e ce la farà: House ha capito che è finalmente pronto e a modo suo gliel’ha dimostrato....
House si rivela in questo episodio bastardo, ma a fin di bene (ass, but a noble one: Wilson ILY)sia con Foreman che con la ragazzina che gli confessa il terribile segreto….House è entrato in empatia con lei (come con la paziente di Control) al punto di leggerle il cuore, al punto che le parole di Sophia potrebbero essere parole di House:
H: Something happened, but it wasn't rape. S: Believe whatever you want.
H:You're scared, and stubborn, and you don't like people feeling sorry for you. Why not? S: I don't want pity. I just wanna be normal.
H: You need people to see how independent you are,how well you're coping. So they won't see the lost, hurt little girl. Because that's not what you see.You see someone who did something terrible... who deserves to suffer…. There's nothing you can do to change that.
Empatia…come quella provata da Kutner per la ragazzina bugiarda che inventa la morte dei genitori e poi la violenza del padre per annegare il suo terribile senso di colpa e il suo dolore…
Sophia che ha provocato involontariamente la morte del fratello… come il bambino che stava involontariamente uccidendo il fratellino per il troppo amore e senso di protezione….l’amore a volte può uccidere…ma il bello dei fratelli (e aggiungerei dei genitori) è che: … that's the great thing about brothers. You can make mistakes,and they'll still love you. Solidarietà… come fra i vecchi ducklings che è bello rivedere lavorare insieme: e questo dimostra come la convivenza con il nuovo team sia possibile con un buon plot. D’altra parte i nuovi paperi stanno acquistando maturità e consapevolezza: devo dire che mi sono piaciuti tutti.
In chiusura rivediamo House e Wilson di nuovo in ascensore…ed il cerchio si chiude…Wilson chiede ad House se vuole parlare di Cuddy, ma House stavolta passa la mano: forse ha capito cosa è meglio fare, anche se il condizionale è d’obbligo: House non è Foreman e Wilson non è House…tuttavia Wilson è ottimista e House in qualche modo rassicurato dal suo ottimismo…s’incamminano verso l’uscita….non poteva esserci finale migliore….
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