| Non mi sono mai sentita più vicina a Cuddy e lontana da House come in questo episodio, la cui forza sono i contrasti e le tinte forti e l'assoluta originalità, degna della serie, di condurre e gestire una situazione da clichè.
Un folle senza alcun scrupolo e senza un briciolo di umanità, ossessionato solo da un pensiero, pur di avere una diagnosi corretta, prende in ostaggio delle persone mettendone a serio repentaglio la vita: un emerito str@nzo che mette in ginocchio un intero ospedale, precludendo cure ed attenzione ad altri ammalati solo per il suo egoistico scopo…
In qualsiasi altra serie si sarebbe puntata l'attenzione sulla suspence creata dalla situazione, o sui poveri ostaggi e le loro storie o, meglio ancora, sui vari perché che hanno portato il sequestratore alla disperazione.
Qui no. Qui gli ostaggi passano in secondo piano. Qui il perchè non ha importanza. Qui "il cattivo"è cattivo, cadaverico, brutto e schifosamente egoista, ma nel contempo è l'essere più vicino ad House che un autore si potesse immaginare: capace, in una simile situazione, di instaurare con House un rapporto empatico. Ma solo con House: e questo deve fare riflettere...House riconsegna la pistola al pazzo….House esce dalla stanza e condanna a morte Thirteen…
Reputo veramente coraggiosa la scelta degli autori di mostrarci senza veli e senza falsi moralismi anche i lati oscuri di House: amo questa serie proprio perché va controcorrente ed il protagonista, oltre a non essere politically correct, è a volte talmente lontano dal buon senso da urtare l'ordinaria e comune sensibilità.
"This is why you and Ican't be a... thing"… malgrado l'attrazione indiscussa che Cuddy prova per House, in cuor suo lei sa che è proprio vero: non potrebbe funzionare…Se è vero che ha avvalorato ogni scelta medica di House, Cuddy non sarebbe certo entrata in empatia con il paziente. Cuddy rispetta e si fida del genio diagnosta di House, Cuddy ama il lato umano e fragile di House, ma Cuddy non può approvare la singolare moralità di House. Sebbene il loro feeling sia palpabile a distanza e faccia scintille, Cuddy e House non sono mai stati distanti come in questo episodio…alla fine lei osserva il suo ufficio con orrore…rivive gli istanti drammatici del sequestro dai singoli dettagli…il sangue…i particolari della scena…tutto lascia trasparire il terrore degli ostaggi…e lei con il cuore è là, con loro, immaginando i loro sguardi e le loro paure, le loro speranze…non è con House e il pazzo a risolvere il puzzle…
No. Non potrebbero avere una relazione stabile e duratura. Nessuna donna potrebbe: questo episodio è la prova che House inesorabilmente finirà per rimanere solo, solo con le sue ossessioni, solo con le sue manie, solo con la sua genialità, solo con la sua vigliaccheria e la sua infelicità. Perché è giusto così. House è un genio, ma anche, ahimè, un egoista che pone davanti a tutto e tutti la sua ossessione, senza eccezioni. House non segue la morale comune, non è un amante della giustizia oggettiva, ma solo della verità che ricerca in quel momento e che antepone ad ogni cosa, per il gusto di risolvere il mistero…
Significativo alla fine l'accenno al respiro con il sequestratore: House si vuole accertare che il sequestratore abbia assunto la medicina con il duplice scopo di sapere se A: ha conquistato la sua fiducia; B: ha azzeccato la diagnosi. Entrambi si guardano negli occhi: sono soddisfatti e hanno a loro modo nutrito il tarlo che li divorava.
Ho trovato House squallido anche nel faccia a faccia finale con Cuddy, dove si compiace della diagnosi e si pavoneggia, flirtando con le parole, lasciando trasparire la maschia certezza di essere speciale per lei: C: You think I handled this differently because you were in here? H: I don't know (bugiardo). Let's try it again without me. …. C: You want a relationship? H:God, no. Just trying to follow your logic (ipocrita).
Quello che House non ha capito è che Cuddy sa fare i "distinguo" e che, anche se inconsapevolmente, lei ha già capito tutto…come con il cassetto….e putroppo ha già visto la fine…
Meno male che il destino stavolta è stato clemente con House e che le p@lle tirate fuori da Thirteen in extremis non le hanno permesso di uccidersi. Lui l'avrebbe avuta sulla coscienza. Bellissima la svolta e la sua presa di coscienza e veramente molto intensa la recitazione. Brava Olivia Wilde. Mi è piaciuta moltissimo e ritengo veramente credibile tutto il percorso di Thirteen relativo all'elaborazione della sua malattia. Sono contenta che alla fine abbia deciso di vivere, di riprendere in mano le redini del suo destino e di sorridere nonostante tutto anche grazie a Foreman, la cui sensibilità ho molto apprezzato in questo caso, come del resto l'uscita dalla differential (seppur tardiva). Giuste le scuse a Thirteen, ma non certo ad House.
E di nuovo 10 e lode a Chase, che sapeva fin dall'inizio come sarebbe finita e non si è lasciato coinvolgere, libero com'è da ogni influenza dell'ex mentore….d'altra parte il sequestratore aveva già altri sei medici oltre ad House e francamente erano più che sufficienti…
Patetico il tentativo di House di confondere le acque addossando a Thirteen accuse di codardia…..ma mentre Thirteen è una giovane donna confusa che ha davanti un futuro incerto e che proprio per questo ha delle attenuanti nel non sapere come gestire la propria situazione, quali attenuanti ha House a giocare a fare Dio con la vita delle persone? Non è solo arrogante: ha ragione Thirteen, è codardo…ha una paura fottuta di essere un uomo qualunque, un medico qualunque, perché lui ha solo questo…solo la perfezione in quello che fa lo innalza sopra i comuni mortali…peccato che per tanti altri aspetti sia abbondantemente sotto la media.
Plauso d'obbligo alla recitazione di Hugh Laurie e di Zeljko Ivanek nella parte di Jason, il sequestratore potw, oltre che della già menzionata Wilde, mentre solo due stelline alla regia della Jacobs che non si è molto evoluta a mio parere e vive un po' di luce riflessa (molte scene ricordano lo scorso finale di stagione e parte del ritmo viene spezzato da un uso un po' "lento" della macchina da presa"). Tutto sommato però, un valido e coraggioso episodio: quinta stagione sempre più interessante.
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