Mai giocare con il fuoco, House/chase

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Phisio
view post Posted on 2/5/2007, 17:14




MAI GIOCARE CON IL FUOCO (introduzione)

Autrice: Phisio
Pairing:House/ Chase V.M. 18 (ma non qui)
Note: sex non consenziente… cioè sì…. cioè no… cioè circa (Chase è sempre un po’ confuso quando ha a che fare con House)^^

Attenzione: spoilers

§

- Uuffaaa!

La Cuddy non si scompose e guardò impassibile House che si agitava sulla poltrona davanti alla scrivania e finiva per poggiare scompostamente la gamba lesa sulla pelle dell’altra poltrona.

- È da una settimana che tu ed i tuoi tre tuttofare oziate dalla mattina alla sera e questo è un caso interessante! Dammi una ragione per rifiutarlo!

- Ariuffa! Non è interessante: è di una noia mortale! – il dottore buttò la cartellina sulla scrivania – mandalo in un centro di disintossicazione, è lì che di solito si mandano i drogati, sai?

- Ma non è solo drogato: presenta oftalmoplegia esterna, segni di atassia e focus ischemici nel lobo parietale…

- Sì! Sì! – la interrupe House alzandosi faticosamente in piedi - So ancora leggere e ti dico cosa succederà: - quindi imitando il broncio di un bambino e l’accento australiano – Encefolopatia Mitocondriale anomala, sicuro! Vero House? – poi passò allo slang afroamericano imitando alla perfezione il cipiglio di Foreman – MELAS per la precisione. Che ce l’hanno mandato a fare qua? – quindi imitò movenze e tono femminili - Ma se fosse così semplice non ce lo avrebbero mandato… ehi, qui c’è scritto che è crollato mentre stava cercando di violentare una ragazza! Buttiamolo fuori!

Cuddy lo fulminò con lo sguardo, tentando allo stesso tempo di non ridacchiare per le perfette imitazioni.
- Ti devo ricordare quante ore di ambulatorio devi ancora a questo ospedale? Se il caso non è interessante puoi passare le giornate…
- Piantala, ricattatrice! Comunque ho già risolto il caso: lo userò come allenamento per i miei schiavetti… e comunque è interessante l’effetto della droga… una nuova da discoteca?
- Lascia stare la droga che ha preso, drogato!
- Ma magari c’entra.
E lanciando alla Cuddy un’occhiata ammirata alla scollatura riprese la cartella ed uscì.

Tre quarti d’ora dopo i tre paperotti erano tornati al loro studio dalla prima visita al paziente con i primi dati. Chase piazzò davanti ad House un tubetto azzurro pieno di pilloline simili ad aspirina.
- Tu non crederai dove l’abbiamo trovato! E’ passato per il Pronto Soccorso portandosi dietro la droga!

House aprì di colpo gli occhi insonnoliti
- E’ quella? Fantastico!

Foreman lo guardò male
- Cos’è, il Vicodin non ti fa più effetto?

- Ma dai! E’ solo interesse scientifico – i tre paperotti lo guardarono scettici, molto scettici – i giornali riportano di un aumento vertiginoso di stupri nelle ultime settimane e la colpa sembrerebbe essere questa piccolina – alzò verso il sole una pillola. – A mio parere è solo una scusa di bambocci smidollati incapaci di controllare i propri ormoni!

Quindi iniziò la diatriba sulle cause dei sintomi, in tutto e per tutto identica a come House l’aveva prevista.
- Non è MELAS, né tutte le altre scempiaggini che state tirando fuori!
I tre paperotti lo guardarono male

- Allora diccelo tu che cos’è – Cameron era di cattivo umore e non in vena di giochetti.

- Ma se ve lo dico finisce il divertimento e voi non imparate niente.
Prese un foglietto.

- Oh no! Non di nuovo! – i tre non erano per niente entusiasti di giocare un’altra volta a “indovina la diagnosi”.

- Ma questa volta non vi do il limite di un esame a testa. Ispezionate il paziente dalla punta dei capelli alle unghie dei piedi, fategli tutti gli esami che volete, ma cercate di non dissanguarlo, né di farlo diventare fosforescente per le radiazioni.
Domani mattina mi date la soluzione, ammesso che vi siate meritati quel pomposo foglio di pergamena che avrete appeso come una reliquia sopra il letto e non ve lo siate pagato a suon di dollari o concessioni di altra natura.

E preso il tubetto si avviò verso la porta.

- E dove avresti intenzione di portare quello che hai in mano?
Foreman aveva dei dubbi.

- Lo porto a mammina, malfidati! Di certo non lo lascio a voi: tu gli ormoni non ce li hai e questi altri due hanno già i loro problemi a controllare i loro anche senza la droga!

Chase spalancò gli occhi e arrossì
- Non stiamo più insieme!

Cameron rimase imperturbabile come sempre
- Non sono affari tuoi!

House lanciò ai due un’occhiata in tralice e uscì zoppicante.
Andò veramente dalla Cuddy a lasciare il flaconcino con le quattro o cinque pilloline…

quattro o cinque?

Boh, ma tanto che differenza faceva una pillola in più o una in meno, per puro caso scivolata nella tasca di una giacca scura…?


Provate ad indovinare cosa succede?^o^
 
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view post Posted on 2/5/2007, 17:32

direttore dell'ospedale

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La premessa è davvero buona!! :AngelStar01:
Sono curiosissima!
A quando il seguito??? :AngelStar16:
 
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Phisio
view post Posted on 2/5/2007, 17:39




Appena riesco ad andare in città a recuperare il seguito sull'altro computer^^
 
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view post Posted on 2/5/2007, 17:44

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... :) ok. attenderò con calma..
Ma è già conclusa? quanti cap? :blink:
 
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Phisio
view post Posted on 3/5/2007, 18:18




Sono alle scene più hard... sto cercando di conciliare l'eterosessualità di Chase con i bisogni di House, senza che diventi uno stupro, ma senza far passare Chase sull'altra sponda nel giro di pochi minuti... ma ho già la storia delineata, finale leggero compreso.
A parte l'introduzione sono due capitoli :B):
 
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view post Posted on 3/5/2007, 18:51

direttore dell'ospedale

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Oh, bene! odio le lunghe attese! :AngelStar05:
Buon lavoro! :AngelStar14:
 
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Phisio
view post Posted on 4/5/2007, 18:22




MAI GIOCARE CON IL FUOCO (I parte)

VM 18? (nn ancora, ma l'aria comincia a scaldarsi^^)

Attenzione: spoilers

La sera scese e i tre paperotti erano stanchi: una metà degli esami confermava la MELAS, l’altra metà la escludeva ma non dava indicazioni su cosa poteva essere.
- Eppure non può essere tanto difficile se House ce l’ha lasciato! – Cameron era convinta che la soluzione fosse a portata di mano – Magari la soluzione è talmente facile che non la vediamo.
Chase sbadigliò e si alzò
- e continueremo a non vederla, stanchi come siamo. Io me ne torno a casa.

Foreman lo guardò infastidito
- Per tornare domani mattina riposato e con la soluzione in tasca come l’altra volta? Sai cosa ti dico?.... Faccio come te!
E si alzò deciso – e tu che fai?

- Uomini! Tze! Io resto qui.
Chase alzò le sopracciglia lanciando un’occhiata significativa a Foreman – Sicura di non aver paura a rimanere sola tutta la notte?
Fuggirono prima che qualcos’altro, oltre alle parolacce, li raggiungesse.
Per il corridoio, tuttavia, incontrarono una certa infermiera di nuovo fuori dal suo reparto e Chase capì che sarebbe uscito da solo.

Erano le sette di sera, House aveva finito la solita cena preconfezionata e adesso sedeva rilassato sul divano.
Guardò controluce la pillola.
Era sicuro che la presunta fama di Viagra x 100 fosse una leggenda metropolitana, ma per sicurezza aveva vicino il numero di una signorina che avrebbe potuto tirarlo fuori dai… guai, in caso di emergenza.

Quindi prese il bicchiere di acqua e ingoiò la piccola.

Passò circa mezz’ora e poi, effettivamente, gli era venuta una gran voglia… davvero forte… però non poi così incontrollabile… però la ragazza poteva chiamarla comunque.

Sollevò il telefono… che rispose muto.
Si girò a guardare fuori: ma ancora non avevano finito con i lavori? Per quanto tempo doveva restare senza telefono?

Sbuffando prese il cellulare e digitò il numero.
- Siamo spiacenti di avvisarla che il credito residuo non è sufficiente per digitare questo genere di numero.

House guardò allarmato il telefonino
- ma cosa?.... WILSON!

Come aveva fatto a dimenticarsene?!
Proprio quella mattina l’amico gli aveva chiesto il cellulare per un’emergenza.
E glielo aveva detto che gli aveva quasi esaurito il credito!
E gli aveva pure dato i soldi per una nuova ricarica!
E lui si era dimenticato di comprarla!

E adesso? Uscire a comprarla o andare direttamente a cercare l’acqua per spegnere il fuoco? Ma all’improvviso non si sentiva più tanto sicuro di sé da uscire per strada… con tante ragazza discinte… e se non era una leggenda…

Il bisogno stava diventando impellente, quasi… incontrollabile… l’unica cosa era restare chiuso dentro casa.

Per una volta pensò che, forse, aveva fatto una cosa davvero stupida!
Il sudore cominciava a scendergli lungo la guancia e gli sembrava di avere un fuoco nelle parti basse.
Stringendo i denti stava valutando l’opportunità di infilarsi sotto la doccia… quando suonò il campanello della porta!

-

Chase era quasi arrivato all’ingresso dell’ospedale quando si sentì chiamare.
Si girò con un brutto presentimento e vide la Cuddy andargli incontro alquanto alterata

- Chase, stai andando via?
Chase pensò ad una risposta non compromettente, ma c’era poco da dire
- beh, sì. Sono le sette.

- Tu passi davanti alla casa di House, giusto? Mi devi fare un favore! – e afferratolo per il bracciò lo trascinò nel suo studio.
- Quel… uff! – la Cuddy sembrava esasperata – Insomma, ha fatto i suoi due, tre pazienti in ambulatorio e non ha riempito le cartelle! – Sventolò sotto il naso di Chase una cartella che riportava solo nome e cognome del paziente, compito di cui si occupavano le infermiere – Normalmente aspetterei domani e gli farei una lavata di testa, ma domani mattina viene l’ispettore sanitario e se pesca a caso tra le cartelle, secondo te, con la fortuna che ci ritroviamo, quali escono fuori?!
Chase avrebbe voluto farle notare che difficilmente un ispettore sanitario si sarebbe messo a spulciare le cartelle sanitarie… magari bastava farle sparire: figuriamoci se si metteva a fare controlli incrociati… ma la Cuddy sembrava un tantino inferocita e così rimase in silenzio.
- Quindi, – continuò la direttrice – anche se sarebbe vietato, tu porti le cartelle a casa di House e gli intimi di riempirle e riportarmele!
Chase la guardò allibito
- Io gli intimo?

La Cuddy gli infilò in mano le cartelle.
- A nome mio, Chase! Digli che se non lo vedo arrivare prima di mezzanotte domani è meglio che non si presenti… anzi no, il bastardo prenderebbe la palla al balzo… digli che se non viene il prossimo mese farà 150 ore in più di ambulatorio!

-

Chase parcheggiò la macchina davanti all’appartamento di House sbuffando: gli sarebbe bastato uscire 5 minuti prima o 5 minuti dopo per risparmiargli quella rogna. Intimargli? House gli avrebbe riso in faccia e poi gli avrebbe sbattuto la porta sul naso!
Allora gli avrebbe passato le cartelle sotto la porta e se ne sarebbe lavato le mani: il problema non era suo… anche se infondo non aveva nulla da fare quella sera… come quella prima… e quella prima ancora…

Scese dalla macchina e chiuse la portiera

Da quando Cam lo aveva mollato si sentiva alquanto depresso e aveva rinunciato anche a fare nuove… “conoscenze”… ed era passato decisamente troppo tempo… ma l’idea di ancora “sesso senza complicazioni” gli dava un leggero senso di nausea.

Attraversò la strada, sospirò ancora una volta, e poi si decise ad entrare.
Guardò la porta dell’appartamento come se fosse l’ingresso dell’inferno poi, deciso a togliersi il prima possibile il dente dolente, suonò il campanello.

-

Panico!!
House si passò le mani tra i capelli pensando che nessuno andava mai a trovarlo… tranne Wilson… e se era lui…
Un pensiero osceno riguardante il suo migliore e unico amico gli attraversò la mente e si portò la mano alla bocca.
Oh no! No! No! No!
In punta di piedi e con pensieri di tipo molto poco adatti ad un amico si avvicinò allo spioncino: se era Wilson o una donna non avrebbe aperto.

Chase? Che voleva quello scocciatore?
Comunque non gli vennero in mente pensierini indecenti, in fondo Chase era ciò che più si avvicinava ad una specie di figlio… pure piccolo (e lui non era mai stato un pedofilo) e Chase aveva il cellulare: tutto a posto, poteva aprire ed era pure una fortuna.

Chase guardò ad occhi spalancati quello che indubbiamente era House: leggermente piegato in avanti, muscoli e denti contratti, capelli scarmigliati, occhi febbricitanti, respiro affannato.
- Hai il cellulare?

- Cosa? Il cellulare?... Sì ma… err… hai un aspetto orribile…

House lo afferrò per il braccio e lo trascinò dentro(e daglie!), sbattendo la porta alle spalle.
- Ho finito il Vicodin! Dammelo!!

Chase lo guardò a occhi spalancati
- Non ho il Vicodin con me…
- Non il Vicodin!!! Il Cellulare!!!!

House era decisamente fuori di sé, per cui Chase non obiettò ulteriormente, tralasciando domande su che fine avesse fatto il suo cellulare e gli diede il proprio.

House lo afferrò famelico e digitò il numero della ragazza salvatrice.
- Siamo spiacenti ma questo telefono non è abilitato al numero da lei digitato: per attivarlo chiamare la compagnia telefonica. Entro 24 ore sarà attivato.

24 ore?!!!

House rivolse a Chase uno sguardo assassino.
- Il… tuo… telefono… non… è… abilitato!!

Chase indietreggiò leggermente, ma poi un pensiero si fece strada
- Aspetta un momento! Gli unici numeri che ho fatto disabilitare sono quelli a luci rosse!! Le tue amichette chiamale con il tuo telefono!

House cercò di trattenersi dal saltargli al collo
- Ho finito il credito! – ululò – e tu non capisci in che cavolo di pasticcio mi trovo!!

Chase, leggermente spaventato, si allontanò dal suo capo, che sembrava indemoniato, e aggirandolo andò ad appoggiare le cartelle sul tavolo: voleva andarsene il più presto possibile.
- La Cuddy vuole che riempi le cartelle e gliele riporti prima di mezzanotte. È solo per questo che ero… - lo sguardo gli cadde su un flaconcino di Vicodin proprio lì vicino. Pieno.

Si girò di scatto verso House
- Che significa? Il Vicodin ce l’hai!

Gli ultimi raggi di sole entrarono dalla finestra e strapparono bagliori dorati dai capelli di Chase.
House restò ipnotizzato a guardarli in silenzio.
- House?
Lo sguardo gli scivolò sugli occhi del suo assistente: girato leggermente di lato rispetto al sole, un occhio appariva azzurro e l’altro verde… sembravano laghi luminosi e chiari… poi scese sulla bocca che si stava muovendo, creando accordi profondi… poi scese sul collo, fin dove permetteva di vedere la camicia sbottonata, con la cravatta allentata, e poi decisamente più giùùùù.
Lo sapeva che Chase era bello, ma come mai non si era mai reso conto di quanto fosse bello?
E all’improvviso la lenticchia di affetto quasi paterno e la visione di Chase come un bambino troppo cresciuto furono spazzati via da una tempesta ormonale degna di un adolescente che vede per la prima volta una donna nuda…
Chase notò lo sguardo assatanato con cui il suo capo lo stava squadrando e un terribile sospetto si affacciò alla sua mente.
- House non avrai… non puoi… hai detto che le portavi dalla Cuddy!!!

Tutti mentono! Perché erano stati tanto stupidi da credergli?
House saettò, nonostante la gamba menomata, verso la porta vicina e chiuse a chiave la serratura.
A Chase si rizzarono i peli sulla nuca – ma no! Ad House piacciono le donne! A mala pena mi sopporta! - e nel frattempo si avvicinò alla finestra più vicina, perché lo sapeva fin troppo bene che sesso e amore, o affetto che dir si voglia, non hanno necessariamente qualcosa in comune… specialmente se c’è la droga di mezzo.

Scostò la tenda

- Inferriate!!!! Che ci fanno le inferriate alla tua finestra?! Nessuno usa negli States le inferriate!!

- Il mio padrone di casa ha subito quattro furti… Chase – House aveva pronunciato le parole con un tono basso e famelico – ho bisogno di aiuto… ti giuro che non ti faccio male… non troppo!

Chase balzò dietro il tavolo: col cavolo!
- House, sono un uomo, ricordi? Lasciami uscire e giuro che ti trovo una prostituta alla velocità della luce!

- E’ troppo tardi e poi non sono sicuro di volere altro!

- Oh shit! House, senti… - House si era avvicinato al tavolo e adesso ci stavano girando attorno, lui che cercava di avvicinarsi e Chase che cercava di mantenere la maggior distanza possibile - … senti, tu hai della morfina, no? Ti faccio una iniezione così ti passano i bollenti spiriti… ti è rimasto un briciolo di coscienza?

House si fermò e sembrò riacquistare un po’ di lucidità
- Sì… hai ragione… è nel comodino in camera da letto.

- Bene, allora prendila.

- Se mi allontano scappi via e non sono in grado di farmela da solo – le mani gli tremavano visibilmente.

- Ti giuro che non scappo.

- Tutti mentono!

- House!... Vabbene… tu avvicinati alla porta ed io vado a prenderla, d’accordo?

House fece un cenno d’assenso.

Dannazione, dopo tutto era un invalido! Se si avvicinava troppo bastava dargli un calcio al bastone e stramazzava a terra!

Camminando all’indietro Chase afferrò il sedile del pianoforte e lo piazzò in mezzo al corridoio: la camera da letto di House era l’ultimo posto dove voleva entrare.

House era vicino alla porta, fermo e buono, e Chase era arrivato con le spalle al comodino.
- Ho male alla gamba, ho bisogno di sedermi – House si teneva la coscia con la mano e zoppicò lentamente verso il divano, uscendo dalla visuale.
Era un invalido, non poteva correre.
Chase si girò ad aprire il comodino, solo per scoprire che non c’era la morfina e ancora nei giorni seguenti non riuscì mai a capacitarsi di come avesse fatto House a saltare l’ostacolo del sedile ed arrivare sulla soglia della camera prima di lui!
(continua^^)
 
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view post Posted on 5/5/2007, 08:37

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[QUOTE=Phisio,4/5/2007, 19:22]MAI GIOCARE CON IL FUOCO (I parte)
CITAZIONE
Chase la guardò allibito
- Io gli intimo?

hi hi hi.... non userei il termine intimo, piccolo chase... :ph34r:


CITAZIONE
Da quando Cam lo aveva mollato si sentiva alquanto depresso e aveva rinunciato anche a fare nuove… “conoscenze”… ed era passato decisamente troppo tempo… ma l’idea di ancora “sesso senza complicazioni” gli dava un leggero senso di nausea.

sì, nausea... e aspetta fra un po'... ;)

-
CITAZIONE
In punta di piedi e con pensieri di tipo molto poco adatti ad un amico si avvicinò allo spioncino: se era Wilson o una donna non avrebbe aperto.

ecco un briciolo di buonsenso.. ma io non scarterei wilson a priori... gli amici servono nel bisogno, no?! :P

CITAZIONE
Gli ultimi raggi di sole entrarono dalla finestra e strapparono bagliori dorati dai capelli di Chase.
House restò ipnotizzato a guardarli in silenzio.
- House?
Lo sguardo gli scivolò sugli occhi del suo assistente: girato leggermente di lato rispetto al sole, un occhio appariva azzurro e l’altro verde… sembravano laghi luminosi e chiari… poi scese sulla bocca che si stava muovendo, creando accordi profondi… poi scese sul collo, fin dove permetteva di vedere la camicia sbottonata, con la cravatta allentata, e poi decisamente più giùùùù.

bellissima descrizione, davvero...

CITAZIONE
E all’improvviso la lenticchia di affetto quasi paterno e la visione di Chase come un bambino troppo cresciuto furono spazzati via da una tempesta ormonale degna di un adolescente che vede per la prima volta una donna nuda…

che lui abbia un'età mentale da infante, è cosa risaputa, ma ho sghignazzato 5 minuti buoni su 'sto pezzo!!

CITAZIONE
A Chase si rizzarono i peli sulla nuca –

e fai benee.... :shifty:


CITAZIONE
Chase balzò dietro il tavolo: col cavolo!
- House, sono un uomo, ricordi? Lasciami uscire e giuro che ti trovo una prostituta alla velocità della luce!

tzé... promesse da marinaio.... house, non ti fidare di giuda, ti ha già tradito una volta!!! <_<

CITAZIONE
ti è rimasto un briciolo di coscienza?

quando mai l'ha avuta?? ^_^


CITAZIONE
Dannazione, dopo tutto era un invalido! Se si avvicinava troppo bastava dargli un calcio al bastone e stramazzava a terra!

mai sottovalutare i bisogni di un uomo, l'occasione rende l'uomo ladro... e affamato... :lol:
concludendo:
ottimo cap. attendo il seguito!!!
 
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Phisio
view post Posted on 5/5/2007, 11:22




Grazie del commento approfondito elyxyz, altrettanto divertente, ed eccoti la seconda, ma non ultima parte... ho la brutta abitudine di non saper riassumere :lol:

MAI GIOCARE CON IL FUOCO! (II parte)

V.M.18? 16? Con le nuove generazioni e avendo passato da un bel po’ queste età non mi so più regolare.
Note: dovevano essere 2 parti, ma poi ho deciso 3 perché mi sono divertita a gigioneggiare e la cosa ha preso spazio.

- - - - -

Chase era combattuto tra un po’ di paura e rabbia: ma insomma!
- Qui la morfina non c’è. – era una constatazione.

House ridacchiò, una risatina un tantino isterica, chiudendosi la porta alle spalle e Chase sentì un brivido scendergli lungo la schiena al suono della chiave che girava: perché non l’aveva tolta?
Ci pensò House a toglierla e per buona misura la fece volare sopra l’armadio.

- House, sii ragionevole. Davvero questa situazione è assurda! Pensi davvero, con tutta l’ammirazione che posso provare per te, che ti lascerò fare quello che desideri? E non sarà carino da dirsi, ma ti ricordo che io ho 28 anni e sono in perfetta forma, mentre tu ne hai più di 40, hai un problema con la gamba – ma davvero ce l’aveva? - e non mi risulta che ti alleni tutti i giorni.
E non sarà neanche carino picchiare il proprio capo, ma visto che hai fatto l’ennesima idiozia e mi devi un pugno in faccia, sono alquanto propenso a pareggiare i conti.
E piantala di avvicinarti!!

House si fermò, il respiro ansante e l’evidente eccitazione che premeva contro i pantaloni.
- Provaci.

Chase non poteva recuperare la chiave senza aver prima immobilizzato l’assatanato: immobile, fece saettare lo sguardo alla ricerca di qualcosa con cui legare House una volta stesolo a terra. Non voleva colpirlo tanto forte da fargli perdere completamente coscienza… se lo colpiva troppo forte poi sarebbe stato estremamente imbarazzante spiegare all’ospedale perché l’aveva fatto… e House sarebbe finito davvero nei guai… per l’ennesima volta… e se lo sarebbe meritato, il deficiente!! Però doveva essere abbastanza forte da stordirlo.

Così si avvicinò cautamente e provò:
mentre House lo guardava famelico negli occhi Chase gli diede un forte calcio al bastone, che partì di lato.

L’intenzione era far crollare House all’indietro, sederglisi sul petto, restituirgli il pugno, buttargli la sovraccoperta addosso e impigliarcelo e recuperare la chiave, quindi chiuderlo dentro la camera da letto e aspettare che la droga finisse il suo effetto.
Piano perfetto… solo che House crollò in avanti, nella disperata ricerca di un appiglio gli si avvinghiò alle gambe, con il risultato anche Chase perse l’equilibrio e finì sul letto.

Oh, shit, sul letto no!!

House non si fece perdere l’occasione e impedendogli di rialzarsi bloccandogli le ginocchia riuscì, peggio di un serpente, a strisciargli addosso.

Quindi iniziò una furibonda baruffa sul letto: Chase era in forma, ma House aveva braccia più forti del previsto, era più alto e massiccio di Chase e in orizzontale la menomazione alla gamba perdeva la sua valenza.
Rotolarono sul letto, House che cercava di sbottonare i pantaloni a Chase e Chase che glielo impediva, ma in questo modo non riusciva a scrollarselo di dosso perché le mani erano occupate a bloccare quelle dell’aggressore.

Finirono in una posizione di stallo: House era riuscito a bloccare Chase sotto di lui, le proprie gambe tra quelle allargate a forza del suo assistente, ma c’erano due paia di jeans e altra biancheria di mezzo – senza contare che Chase era girato dalla parte sbagliata - inoltre aveva bloccato le braccia del ragazzo contro il letto, ma non poteva andare ad eliminare il vestiario di troppo senza liberare un braccio dell’altro, che sicuramente si sarebbe intromesso.
Entrambi ansimavano, House che pensava disperatamente a come eliminare l’ostacolo e Chase che pensava disperatamente a quanto poteva ancora durare l’effetto della droga.
Frustrato da morire House cominciò a spingere il proprio bacino contro quello di Chase e provò a baciarlo sulla bocca, ma Chase a momenti gli staccò un pezzo di lingua chiudendo a scatto i denti e così House scese sul collo.

- Basta House!! Lasciami!! – adesso era Chase che stava diventando isterico e cercava senza riuscirsi di scrollarsi di dosso quella piattola gigante: anche se la cosa non poteva andare oltre, così era già sufficientemente spiacevole…

o avrebbe dovuto esserla…

perché ad un certo punto Chase si rese conto con raccapriccio che il proprio ansito non era più dovuto solamente alla fatica di quella lotta assurda, il proprio cuore non batteva forte solo per mandare più ossigeno ai muscoli… e quell’imbecille decerebrato che aveva tra le gambe e che avrebbe dovuto restarsene a cuccia spaventato, sotto lo struscio di un altro corpo caldo non stava facendo differenze di appartenenza e si stava risvegliando!
D’accordo che per oltre due mesi si era dovuto limitare alla sua funzione idraulica e la cosa lo stressava, succube di una mente depressa occupata in paturnie – anche lui aveva i suoi bisogni! – ma quello che aveva di fronte era un fratello e al suo proprietario i fratelli non erano mai piaciuti!!!

Ed inoltre era in corso una diatriba tra corpo e mente a proposito dei baci umidi che House stava dispensando all’incavo del collo…

- Ma siamo matti!! – con un colpo di reni Chase cercò di ribaltare le posizioni, ma House, che a quanto pare ne sapeva più di lui in combattimenti corpo a corpo, gli lasciò di colpo un braccio e si tirò indietro, lo spazio sufficiente per favorire e accelerare la rotazione dell’altro che così si ritrovò di colpo faccia in giù contro le coperte, con un braccio bloccato sotto il corpo e - ### !!!!! – House ancora sopra di lui!
House che gli crollò di nuovo addosso, adesso dalla parte giusta e con una mano libera!!
 
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view post Posted on 5/5/2007, 13:06

direttore dell'ospedale

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CITAZIONE
Grazie del commento approfondito elyxyz,

prego! è stato un piacere! :D ma ci hai lasciato sul più bello!! :angry:

CITAZIONE
- House, sii ragionevole.

ma quando mai?? <_<

CITAZIONE
Oh, shit, sul letto no!!

oh, sì...il letto sì!!! :woot:

CITAZIONE
e quell’imbecille decerebrato che aveva tra le gambe e che avrebbe dovuto restarsene a cuccia spaventato, sotto lo struscio di un altro corpo caldo non stava facendo differenze di appartenenza e si stava risvegliando!
D’accordo che per oltre due mesi si era dovuto limitare alla sua funzione idraulica e la cosa lo stressava, succube di una mente depressa occupata in paturnie – anche lui aveva i suoi bisogni! – ma quello che aveva di fronte era un fratello e al suo proprietario i fratelli non erano mai piaciuti!!!

bellissimo 'sto pezzo!!! hi hi hi.. :AngelStar01:

CITAZIONE
con un braccio bloccato sotto il corpo e - ### !!!!! – House ancora sopra di lui!
House che gli crollò di nuovo addosso,

si comprende benissimo l'intercalare... ;)

CITAZIONE
adesso dalla parte giusta e con una mano libera!!

pretendo il finale!!! image image image
 
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faby63
view post Posted on 5/5/2007, 15:09




Phisio, ma... ma... Che sorpresa!!!!!!!! :woot: :woot: :woot: Continua, continua!!! :lol: :shifty:
 
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Phisio
view post Posted on 5/5/2007, 19:43




CITAZIONE
ma ci hai lasciato sul più bello!!

non è così che si fa? :shifty:

Il tempo di scriverla, sempre che Word 2007 la pianti di boicottarmi (se prendo il vecchio Bill lo afferro per la collottola e gli spiego che non sempre una cosa nuova è migliore di quella vecchia) :huh:
Ma ho già tutto in mente, semmai il problema è cercare di dire ciò che non dovrei dire in modo da poterlo dire :B):

CITAZIONE
Phisio, ma... ma... Che sorpresa!!!!!!!!

In realtà non sono nuova a sconcezze del genere: è solo la prima volta che ci provo con House/Chase, ma se ci sono riuscita con Piton qui non dovrebbe essere un'impresa impossibile :Azzurro29:
 
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view post Posted on 5/5/2007, 20:09

direttore dell'ospedale

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CITAZIONE (Phisio @ 5/5/2007, 20:43)
In realtà non sono nuova a sconcezze del genere: è solo la prima volta che ci provo con House/Chase, ma se ci sono riuscita con Piton qui non dovrebbe essere un'impresa impossibile :Azzurro29:

beh... credo allora di sì! ;)
buon addomesticamento del 2007... :AngelStar10:
 
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Phisio
view post Posted on 6/5/2007, 21:35




MAI GIOCARE CON IL FUOCO (III parte)
V.M. 18
- - - - -
La situazione stava degenerando: Chase cercò di appiattirsi contro il letto, ma il materasso era morbido e la mano di House riuscì ad infilarsi sotto e giungere alla tanto sospirata cerniera.

- HOUSE!!!! – Chase cominciava ad andare in panico: non riusciva più a muoversi e quando sentì la calda mano lisciare il pelo al sempre più disgraziatissimo gatto in calore che stava facendo le fusa, ai piani alti si scatenò la più completa baraonda.
Chase sentiva la testa girargli e il corpo iniziare a tremare: provò con le suppliche, poi con le minacce, ma House era ormai completamente fuori controllo, non gli sarebbe importato neanche se Chase gli avesse fatto notare che la sua riserva di Vicodin stava andando a fuoco e visto che già non gli prestava troppa attenzione quando era in sé, in questa circostanza era assurdo pensare che sentisse anche una sola parola.
Quando poi pantaloni e boxer scivolarono in basso e si sentì un’altra cerniera aprirsi, Chase si sentì perduto: l’ultima cosa che poteva provare a fare era tenere chiuse le porte sperando che l’ariete nemico non riuscisse a sfondare, ma quel bastardo di House stava di nuovo insinuandosi tra le sue gambe (come cavolo faceva con la gamba malata ad avere tanta forza?) e le ante della porta non sembravano più troppo serrate.

Se almeno l’avesse piantata di accarezzare il gatto!

Sentì il calore del fratello che cominciava ad insistere per entrare e poi il fiato di House sull’orecchio.
- Chase, sto scoppiando! Puoi cercare di resistere, ma ciò mi costringerà solo a farti molto male, o puoi lasciarti andare e finirà prima di quanto pensi e poi non è piacevole?

Nonostante l’ammutinamento del corpo la mente insisteva nella sua granitica convinzione che no! Non era piacevole un cavolo essere stuprati dal proprio capo impasticcato!

Ma visto che il corpo si stava facendo i cavoli suoi ed anche rispondendo alla mente non poteva effettivamente fare niente, con una sola lacrima la mente diede forfait: che finisse il prima possibile e il più indolore possibile.

Chase si lasciò andare cercando di rilassarsi.

“Cercare” non vuol dire “riuscire” e comunque i muscoletti addetti alla porta non erano abituati a far passare, e per giunta dalla direzione sbagliata, masse così grandi per cui il secondo punto andò a farsi benedire.

Il dolore fu lancinante e per un momento anche il deficiente davanti smise di fare le fusa: c’era qualcosa che non quadrava rispetto alle altre volte.

Chase strinse i denti e artigliò le coperte: il primo padre era stato un bastardo e la figura sostitutiva era un deficiente ed un violentatore e comunque poteva archiviarla nei ricordi dolorosi. Col cavolo che sarebbe riuscito di nuovo a fidarsi di lui o appoggiarsi – tra l’altro solo per rovinare miseramente a terra quando House si spostava all’ultimo momento! Il che avveniva sempre, figlio di “bip”!!
Ma poi l’intruso andò a sfiorare un punto ed una scossa elettrica gli attraversò il corpo, togliendogli il respiro.
Lo struscio si ripeté e l’animale davanti decise che, qualunque cosa stesse succedendo lì dietro, non era per niente spiacevole… magari senza il dolore sarebbe stato meglio, ma pazienza, dopo quasi tre mesi di solitudine ci poteva passare sopra… e ricominciò a fare le fusa, sotto la mano esperta di House.

- MA CHE CA…! HOUSE! Oh cielo!!!
Chase affondò il viso tra le coperte, mentre la sua ragione decideva di darsi momentaneamente alla macchia, non prima di aver capito, alla fine, perché i gay trovavano tanto piacevole una pratica che dal di fuori appariva solo dolorosa.
I conti con la coscienza, l’inclinazione sessuale naturale e i conseguenti sensi di colpa erano rimandati.

Il dolore divenne sordo e più accettabile, mentre il piacere andò - un po’ colpevolmente… ma solo un po’- aumentando, nonostante le spinte si facessero più decise.
I
l risultato fu che quando House raggiunse l’orgasmo, Chase riuscì per poco a sentirsi disgustato dal fatto che il suo capo stesse marcando il “territorio”, travolto a sua volta dalla “marcatura” della coperta e della mano di House.

L’indemoniato, finalmente placato, gli crollò addosso, metà addormentato e metà svenuto e Chase, per niente desideroso di affrontare il “dopo” , decise di restare calmo e cercare di dormire anche lui: voleva che House gli si svegliasse addosso e capisse quello che aveva fatto… ed era una scena che non voleva perdersi per nulla al mondo… poi avrebbe meditato la vendetta… a mente un po’ più fredda perché al momento era tentato di ucciderlo nel sonno… e sperava che la coperta del letto fosse molto costosa e delicata!

THE DAY AFTER
House prese lentamente coscienza dell’ambiente intorno a sé: un occhio semiaperto per un secondo registrò le prime luci dell’alba.
Decisamente troppo presto per alzarsi.

Poi, mentre la mente non cercava ancora di mettere a fuoco la realtà, il suo corpo si fece consapevole della compagnia alla quale era abbarbicato, accompagnato dal piacevole profumo di uno shampo alla mela verde…

… cercò di ricordarsi quale ragazza avesse chiamato la sera prima, ma non lo ricordava…

… e poi come mai era ancora lì?... Di solito andavano via subito…

… e poi la mente si svegliò di colpo perché quello che riposava sotto la sua mano era difficilmente associabile ad una qualsiasi parte anatomica femminile!

Spalancò gli occhi e si ritrovò a fissare una massa di capelli biondi familiari!

Il sangue gli si ghiacciò nelle vene, mentre schizzi di memoria ingarbugliati gli ridavano comunque la terrificante consapevolezza di ciò che, all’incirca, era accaduto la sera prima!

Con i denti serrati cercò di allontanarsi delicatamente dal corpo addormentato - non ti svegliare proprio adesso! - House aveva bisogno di riordinare le idee, prima di potere affrontare l’orribile situazione.

Mentre la memoria riconquistava campo ad alta velocità – quella dannata droga non aveva neanche il pregio di lasciarti nella beata incoscienza dei gesti sconsiderati compiuti – House si avvicinò in punta di piedi alla porta e cercò di aprirla… solo che era chiusa.
- Hai gettato la chiave sull’armadio.

House si paralizzò, poi, molto lentamente, si girò, addossato alla porta, quasi volesse mimetizzarsi con il legno, ma la cosa risultava alquanto difficile.

Chase lo stava fissando mentre si alzava a sedere sul letto… o almeno ci provava perché una parte del suo corpo stava vivamente protestando per gli straordinari costretta a prestare la sera prima.

House non riusciva a vedere bene gli occhi del suo assistente e non riusciva a percepirne l’umore: terribile shock? Terribile dolore? Terribile rabbia?

Sempre lentamente, cercando di passare inosservato – la razionalità, se mai c’era stata, non era ancora ricomparsa – House a fatica salì su una sedia accanto all’armadio e recuperò la chiave, quindi ridiscese, aprì la porta e si fece da parte, perché Chase, rimessi a posto gli indumenti, si stava avvicinando.

Si fermò ad un passo da lui, gli occhi chiari incredibilmente scuri.

Si fissarono.

Quindi Chase si diresse alla ricerca del bagno mentre House, steso a terra da un diretto particolarmente ben piazzato, guardava il soffitto pensieroso: l’ago delle probabilità era virato decisamente su “terribile rabbia”.


Chase passò un tempo considerevole in bagno, cercando di togliersi di dosso l’odore del bastardo e rimuginando sull’opportunità di stendere il nemico alla prima possibilità invece di perdere tempo con idioti progetti a lungo termine. Questo diede tempo ad House di ricordare i particolari più infimi della disgraziata serata, fare un veloce mea culpa ed elaborare una strategia per affrontare la sua vittima.

Quando Chase uscì si decise a provare a parlare: cautamente si avvicinò all’altro
- Chase…

Chase gli diede un calcio al bastone e velocemente si spostò di lato mentre House osservava di nuovo da vicino le piastrelle del pavimento.

Quindi andò a sedersi, mooolto cautamente – la protesta era ancora in corso – sul divano e fissò l’altro.
- Da adesso in poi avvicinati a me a meno di un metro e sai copsa ti aspetta.

House si rialzò a fatica e si sedette su una sedia.
- Senti…io…

- Immagino che tu abbia considerato che potrei denunciarti per violenza carnale.

House alzò gli occhi su Chase: questa volta l’aveva combinata davvero troppo grossa.

- Per cui discutiamo il risarcimento, sempre che tu voglia continuare ad esercitare la professione medica e vivere libero.

House guardò basito il suo assistente
- Mi vuoi ricattare?

Chase fece una smorfia
- Ricattare vuol dire estorcere ingiustamente qualcosa ad un altro in cambio del proprio silenzio. Non giudicherei la mia azione “ingiusta” o tu pensi di essere una povera vittima di quella droga cattiva che ti è stata somministrata con l’inganno?

House non poteva replicare: pensò a dove teneva il libretto degli assegni.
- quanto vuoi?

Chase sorrise maligno
- Non “quanto”, ma “cosa”

House lo guardò interrogativo

Chase si mise comodo (si fa per dire)
- Primo: la devi piantare di insultarmi, in particolare con termini come “incompetente” e “nullità”. Tra l’altro ho risolto due casi senza il tuo aiuto, contro quota zero di Foreman e Cameron e a parte che nel primo caso mi hai ringraziato con un pugno, erano insulti assurdi e senza fondamento.
Secondo: per i prossimi tre mesi, eventualmente di più, manderai gli altri due a fare i lavori sporchi e con ciò intendo dal recupero di liquami vari all’infrazione di domicilio dei pazienti.
Terzo: il mio turno finisce alle 5:30 e non mi chiederai di fare un minuto di più ed i miei turni notturni del prossimo mese li fai tu, visto che tanto devi comunque rimanere fino alle 10:30. Perché quella faccia? Oh, non te l’ho detto? No, non me ne hai dato la possibilità, visto che eri già in calore.
Beh, te lo dico adesso: se non riportavi le cartelle alla Cuddy entro la mezzanotte – e non lo hai fatto – dovevi fare 150 ore in più in un mese.
Quarto: le tue paturnie scaricale su qualcun altro da oggi.
Quinto: mi riservo di aggiungere condizioni nei prossimi giorni.
Sesto: che diavolo ha il nostro paziente attuale?

House, ancora non completamente ripresosi dalla storia delle 150 ore in più - avrebbe dovuto allisciare accuratamente la Cuddy - tirò di nascosto un sospiro di sollievo: se Chase era in grado di pensare al loro paziente non doveva stare poi così male.
E le richieste non erano eccessive … poteva starci… e poi era giusto: Chase non era un incompetente… ed ultimamente era stato sempre al suo fianco, perdonandogli tutto ciò che aveva combinato, pronto ad aiutarlo e dimostrandogli un affetto sincero (almeno fino alla sera prima)… un po’ come un cagnolino?... Fido? Bobby? Botolo? Un nuovo soprannome al posto di Nullità era facile da trovare! L’avrebbe accontentato.


Note: la versione è leggermente diversa da come l’avevo pensata all’inizio, ma mentre stavo scrivendo il finale, io sono una di quelle che non si ricorda mai di salvare, c’è stato uno sbalzo di corrente causato da un fulmine, lontano ma ugualmente disastroso, e il computer si è disattivato. Dopo aver rivolto tutti i termini meno eleganti che conosco al fulmine, tra l’altro isolato, ed essermi morsicate le mani per paura che fosse partito l’hard disk come all’altro PC, alla fine della pioggia ho provato a riaccendere: il PC sembra incolume, ma logicamente metà file, non salvato, era disperso ed io non riesco mai a riscrivere uguale… e la prima volta sono sempre più ispirata della seconda.
Spero comunque che vi piaccia ^____^

PS: veramente mi stanno venendo idee per il seguito :woot:
 
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faby63
view post Posted on 6/5/2007, 22:28




Madooooòò, Phisio, quanto ho sghignazzato!! Ma sai che sei brava? Quanto mi sta piacendo questo tuo lavoro!! Non vedo l'ora di vedere cosa combinerai dopo! :P

Un'unica cosa: lo shampoo alla mela verde noooooooooooooooooooo! :lol: !!

Go on, you're great!

:Azzurro05:
 
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20 replies since 2/5/2007, 17:14   584 views
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