| Episodio asciutto, molto simile a quelli della prima stagione, dove il clima e lo stesso House appaiono un po' più sobri e misurati. Non forti emozioni, ma intensi spunti di riflessione. House contorto, ma riflessivo, attento a ciò che lo circonda. House pungente, ma non cinico, e seppur singolarmente a suo modo, altruista. House come ago della bilancia. Karma? Forse, ma è la medicina che salva il ragazzino. Certo il destino a volte chiama, ma House insegna che noi possiamo fare la differenza. House, non importa se drogato o pazzo è sempre un faro nella notte, anzi è il faro guida. House intuisce, interferisce, complotta, aiuta e risolve, in modo non convenzionale, che va contro ogni deontologia....House è, fortunatamente, anche questo. House sta ritrovando se stesso. House prende al volo la palla, nell'ancora inconscia consapevolezza di essere pronto per lo scettro. Episodio che alla fine ci mostra tutti i protagonisti in una fase cruciale della loro esistenza: cosa riserverà loro il destino? Fiducioso e sereno, libero ormai dai sensi di colpa, appare il padre del ragazzino: si è spogliato di tutto, ricomincierà da capo, ma insieme a suo figlio. Thirteen prende il volo, malgrado gli sforzi di House: ma avrà veramente dimenticato Foreman? Chase, salvato da House, dovrà fare i conti ora, inevitabilmente, con i suoi sensi di colpa e con il suo matirmonio....ho sempre amato Chase per i suoi chiaroscuri, per le sue inquietudini, per i suoi errori, ma anche per le sue illuminazioni: sono contenta che abbia finalmente un po' di spazio, perchè è il duckling più simile ad House, con il quale lo amo vedere interagire. House ripreso sulla longuette con la palla in primo piano....il destino lo aspetta....Chase is right. House non ha perso il tocco...He is and he always will be...
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