Una puntata tutta al maschile, dove i cuori da esplorare sono quelli del paziente, di Wilson, di Chase e ovviamente di House.
Ottima sceneggiatura e ottimi dialoghi: Kaplow si riconferma un mito con un episodio profondo e caratterizzato, come al solito, da un perfetto mix di chiaroscuri.
Brave Hearty 1 ovvero il paziente: poliziotto duro, con la voce roca, tutto d'un pezzo e sprezzante del pericolo, perchè si aspetta di morire giovane come su padre e suo nonno. Nel frattempo, non vive, ma sopravvive e si chiude tutte le porte per non soffrire (ma fa soffrire) o piuttosto per fare quel cavolo che vuole, quando e come gli pare (House dixit). Quando scopre di avere un figlio, non batte ciglio e non sembra provare emozioni per non ferire (ma lo fa) e non rimanere ferito....Patetica filosofia di vita, che però il nostro House rinnovato gli sbatte in faccia nel finale. Solo alla fine, infatti, dopo che sia lui che il figlio sono ormai fuori pericolo, il poliziotto tende la mano e sorride al bambino. Questo è coraggio: saper affrontare la vita con le sorprese che ci riserva, riconoscere di avere dei limiti e dei doveri anche verso gli altri. Singolare è che la paternale venga da House (una delle sue prerogative era proprio quella di rinnegare i sentimenti) questo nuovo House che io adoro sempre di più (penso con terrore alla filosofia del karma: se House è così in questa prima parte della stagione, come potrà ridiventare in futuro? meglio godersi il presente senza troppe domande).
Brave Heart 2 ovvero Chase. Sempre questo House tiene d'occhio Chase e lo consiglia di affrontare il suo problema, con coraggio e razionalità, con fare innegabilmente paterno. House spinge Chase a reagire e a continuare a fare il suo lavoro. Ma la coscienza cattolica di Chase non ce la fa più a reggere il peso delle azioni ...Chase è in un vicolo cieco e quando il sacerdote lo consiglia di andare alla polizia e gli nega l'assoluzione, Chase è veramente nel panico: non so se più terrorizzato dalla prospettiva dell'ergastolo o della punizione divina...Chase indubbiamente dovrà scegliere se sottoporsi alla giustizia degli uomini e pareggiare così il suo conto, oppure affidarsi direttamente al giudizio divino, quando, come e se ci sarà mai...Nel secondo caso la pena dovrà scontarla ogni giorno della sua vita fino alla fine dei suoi giorni, convivendo con il senso di colpa che lo attanaglierà per sempre. Coraggio è anche affrontare le conseguenze delle proprie azioni, in un modo o in un altro.
Plauso alla recitazione di Jesse Spencer che finalmente ha modo di interpretare intensamente una parte sofferta e struggente: il dialogo nel confessionale è veramente toccante, uno dei migliori momenti della serie.
Brave Heart 3 ovvero Wilson, che sta lottando per superare la perdita di Amber, da solo, nel buio della sua stanza, intavolando veri e propri dialoghi che lo sollevano un po' dal peso della perdita. Wilson parla amorevolmente e delicatamente con Amber, mostrandogli il suo cuore ferito, raccontandogli dettagli forse sciocchi, ma che lo riavvicinano ad una quotidianità perduta. House non può sostituire Amber: è la triste verità che Wilson sbatte in faccia ad House senza mezzi termini, ma è la pura, sebbene dura realtà.
Brave Heart encomio speciale ad House, che ce la sta mettendo tutta per uscire dal tunnel (a parte la compilazione delle cartelle, ma tanto, si sa...dove non arriva lui poi interviene Cuddy
). Sta combattendo i suoi fantasmi (in senso figurato e non ) e la vera novità è che cerca di guardarsi dentro con lo stesso metodo che usa con i casi clinici...What's wrong with me? si interroga insieme a Foreman, ma vuole andare avanti, alla ricerca della verità sul paziente e sui fantasmi e ne esce a testa alta su ogni fronte dimostrado razionalità e...cuore: parla con Cuddy, svelando parte di sè: what about us? you do make me feel funny ...segue l'esempio di Wilson e si rivolge a suo padre....
..he's really getting better...
Edited by Thinkpink - 20/10/2009, 19:19