| Episodio sensuale...con un House particolarmente attento al suo paziente: uno psichiatra confinato al Polo Sud e affetto da una malattia misteriosa. Primo particolare interessante è che House deve arrivare alla diagnosi via webcam, senza la possibilità di effettuare esami sofisticati; seconda peculiarità dell'episodio è che il paziente/medico è in realtà una donna, matura ed intelligente e l'attenzione dello spettatore viene focalizzata proprio sul particolare rapporto che si instaura tra i due. Contrariamente a quanto successe con Sebastian (il medico senza frontiere della seconda stagione) House, con meraviglia di Foreman, lascia partecipare Cate alle diagnosi differenziali e, udite udite, non sembra esserne infastidito. Anzi, prova pure un certo interesse a frequentarla, a "visitarla", parlarle, confrontarsi con lei. Foreman crede che ad House non importi nulla di Cate, poichè non sembra certo tenero con lei (almeno all'inizio), ma Foreman, che non è poi tanto sveglio, non nota certe sfumature. Wilson invece, il buon, caro, vecchio JimmyCricket, è di tutt'altro avviso e non sbaglia quando afferma che Cate è in realtà la donna ideale per House: bella, intelligente, lontana quanto basta e per di più affetta da una sindrome misteriosa...un puzzle irresistibile. House chiama Cate per nome; House le chiede se sta bene; House è coinvolto professionalmente ed emotivamente dal caso. Ho sempre pensato che la filosofia del curare le malattie e non i pazienti fosse per House più una sorta di autodifesa dal prossimo che non un'effettiva convinzione e Cate potrebbe esserne la prova, o forse solo l'eccezione alla regola... Sta di fatto che qui House si rivela un po' Adams, ed è sicuramente il medico che, nei panni di Cate, ognuno di noi avrebbe voluto avere in quella particolare circostanza. Il fatto che Cate sia una psichiatra ci permette inoltre di assistere a dialoghi interessanti e rivelatori: Cate ( che conosce House in quanto medico del Princeton Plainsboro) non risulta intimorita dai suoi modi, ma anzi gli tiene testa, discute delle terapie e degli esami e comunque si fida di lui, perchè ne ha bisogno: è sofferente ed è, in quanto medico, l'unica in grado di esaminare e curare se stessa con il suo aiuto. Cate è medico e paziente, forte e vulnerabile al tempo stesso, sola, in una situazione disagiata, dove non può permettersi di perdere il controllo, ma ha paura. House lo avverte, avverte la vulnerabilità, ma anche il coraggio, lo spirito combattivo e la situazione dà luogo ad un'atmosfera particolare, ad una certa alchimia palpabile tra due anime sulla stessa lungheza d'onda. Non si tratta di innamoramento o amore ovviamente, ma di affinità, di empatia...E forse anche a causa della distanza, House sembra a suo agio con un altro essere umano al di fuori della solita cerchia delle conoscenze. House arriva ad "invitarla" a casa sua, "visitandola" nella tranquillità del suo appartamento e Cate indugia nei particolari dell'ambiente che trasuda cultura e solitudine: libri, scotch, musica, niente foto...forse si riconosce in quell'ambiente da single...e traccia un quadro di House preciso e molto vicino alla realtà, ma senza abbandonarsi a giudizi o moralismi... da donna intelligente quale è, Cate "gioca", per quanto la drammatica situazione le permette, con House e si crogiola nel suo ruolo di paziente speciale ( come darle torto? chi di noi non sarebbe stata lusingata ni suoi panni?) House sta al gioco del do ut des ed addirittura si mostra a Cate in pantaloncini corti, quasi per renderla partecipe del suo lato più oscuro e nascosto (un atto di fiducia reciproca, di intimità fino ad ora impensabile e quasi incredibile) perchè scoprire la gamba per House è come scoprire l'anima (crippled in his body and in soul)...House apprezza la discrezione di Cate e forse si rivede in lei nelle sue scelte professionali estreme, nel tipo di vita che conduce... lo avvertiamo dai suoi sguardi, dai suoi silenzi: House rispetta Cate e quando viene colpito nei sentimenti è assorto, silenzioso ed acuto...Non gli sfugge niente di lei: nemmeno l'amore di cui è circondata: i suoi sensi sono ricettivi come quelli di un animale a caccia e il suo sesto senso non sbaglia...non possiamo non notare una punta di invidia nei confronti di Sean quando abbraccia Cate ...non possiamo non notare l'inconfessato bisogno di superare la barriera del sè...Mi piacciono questo tipo di interazioni...mi piace House quando si lascia intravedere dentro...nessun uomo è un'isola...
Se si eccettua lo scatto di Wilson per sfuggire alla maniacale curiosità di House e la motivazione su quell'insana caccia di news (ovvero il ritorno di Amber), il resto dell'episodio non è poi granchè, con il team liquidato per risolvere il problema della TV via cavo e che dimostra una spina dorsale pari a quella di un invertebrato...la strada è ancora in salita per i babyducklings...tuttavia quello che ogni tanto ci sorprende in positivo è Kutner, specie quando dice "NO"...
Amber e Wilson: che dire? bello che lei sia tornata, non avevo digerito come era stata liquidata, anche se il tutto sa di uscita dalla porta e rientrata dalla finestra.... Credo tuttavia che se giocata bene, con coerenza, l'accoppiamento Ambilson possa funzionare nell'ambito narrativo....House geloso, come il bimbo a cui nasce un fratellino e perde la prerogativa dell'unicità: ora dovrà dividere Jimmy con la bastarda tagliagole....
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