Ho ribattezzato questa puntata "Strateghouse", perchè se, in base all'assioma del sardonico medico, "tutti mentono", egli stesso è sicuramente il primo a farlo.
Credo che House finga superbamente di accettare la relazione tra Wilson ed Amber e di credere al nobile cambiamento di quest'ultima, per due fondamentali e funzionali ragioni:
- non compromettere la sua amicizia con Wilson;
- far sentire la "bastarda" sufficientemente al sicuro, così da indurla a rivelare i suoi autentici propositi.
Egli sa bene che a nessuno è concesso di cambiare tanto repentinamente e drasticamente, se non in seguito ad un trauma devastante, ma l'unico trauma che Amber ha subito è una ferita narcisistica (che, col carattere che si ritrova, non rappresenta certo una novità), inflittale da House, per la quale lui dovrà essere severamente punito.
Certo sarebbe deflagrante che, alla fine dei giochi (in realtà appena cominciati), fossero proprio House ed Amber ad innamorarsi!
Pensiamoci: Amber è House - House è un narcisista - un narcisista può amare realmente soltanto se stesso = House ama Amber e viceversa.
Questo percorso, tuttavia, non può essere così fluido, poichè entrambi devono prima superare la prova dello specchio, ovvero accettare di vedere riflessi nell'altro i loro stessi limiti.
E "tredici"?
Che donna sublime... Così perfetta da non avere sesso e da averne troppi!
Uomo e donna, angelo e demone, santa e sgualdrina... Una silloge abbacinante per il nostro cerebral-sensuale doctor, da sempre ammaliato dal connubio tra il sacro ed il profano.
Nei prossimi episodi, prevedo per Lui (l'iniziale maiuscola non è casuale) vicende erotico-amorose degne delle più audaci opere di Anais Nin (deo gratia!), con una Cameron che tornerà alla carica ed una Cuddy che non resterà certamente indifferente.
"Il quadrilatero sì... Io l'avevo considerato!!!"